Terrenzi non ci sta:
”Criteri per il bonus di mobilità
alternativa da rivedere”

SANT’ELPIDIO A MARE - Nel mirino del sindaco il parametri previsti dalla bozza del Decreto Rilancio. "Con quanto previsto troppe esclusioni ed iniquità. Ho scritto anche al senatore Verducci affinché si impegni per le dovute modifiche" afferma il primo cittadino

 

Il sindaco Alessio Terrenzi

“Nella bozza di Decreto Rilancio su cui sta lavorando il Governo leggo del Bonus Mobilità: un contributo fino a 500 euro per coprire il 60% della spesa per acquistare biciclette, monopattini e non solo, per incentivare l’uso di mezzi di mobilità alternativa. Leggo anche che i destinatari sono i residenti maggiorenni dei Comuni con almeno 50.000 abitanti, capoluoghi di Provincia, Regione e Città metropolitane. Nel condividere la scelta di incentivare l’acquisto e l’uso di mobilità alternativa, non posso non notare quanto sia iniquo il criterio scelto”.

Il sindaco Terrenzi, nell’analizzare la bozza del Decreto che sarà a breve ufficializzata dal Governo, sottolinea un aspetto che ritiene importante e scrive al senatore Verducci affinchè, nell’esercizio della sua attività in Senato, possa prodigarsi per rivedere i criteri individuati.

“Il criterio di assegnazione dei contributi così come fissato penalizza quelle Regioni che non hanno città con più di 50.000 abitanti, o ne hanno poche. Penso alla nostra Regione – dice Terrenzi – dove abbiamo tante piste ciclabili già realizzate, il presidente Ceriscioli ha presentato un bellissimo nuovo progetto per la nuova Ciclovia del Tenna quando è venuto a Sant’Elpidio a Mare e poi la nostra Regione è esclusa quasi in toto dall’assegnazione dei bonus per la mobilità alternativa! Non condivido questa scelta e mi auguro che i criteri vengano rimodulati per fare in modo che tutti i Comuni e, di riflesso, tutte le Province e le Regioni possano beneficiare del bonus. Nelle Marche si contano sulle dita di una mano le città con più di 50.000 abitanti: Ancona (101.118), Fano (60.925) e Pesaro (95.314) secondo i dati Istat 2011”.

Terrenzi sottolinea anche il fatto che “con l’incentivazione degli acquisti per via del bonus, anche coloro che vendono biciclette, monopattini, etc… di riflesso verrebbero sostenuti nella loro attività (aspetto non trascurabile, tanto meno in questo periodo difficile per tutti): con i criteri indicati, sono di fatto esclusi in partenza gran parte dei rivenditori marchigiani. Perché è vero che ognuno va a fare acquisti dove vuole ma non credo che un utente pesarese vada a San Benedetto del Tronto o un anconetano vada in Amandola a comprare bici sfruttando il bonus. Il beneficio si rifletterebbe su un numero ridotto di rivenditori con evidente squilibrio nei confronti di tutti gli altri”.


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