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“Made in Italy e Come to Italy
per far ripartire il Paese”
le proposte di Baldelli (FI)

RIPRESA - Il vicecapogruppo Fi alla Camera: "'made in italy' a 360 gradi, con un piano di super promozione delle nostre produzioni nel mondo, e il 'come to Italy', con un fortissimo piano per il turismo, che promuova all'estero il nostro immenso patrimonio di cultura, storia, arte, enogastronomia, territorio, benessere e tanto altro"

“Un paese che è andato in blocco dal punto di vista economico dovrebbe programmare due grandi filoni di intervento per rilanciarsi: il ‘Made in Italy’ a 360 gradi, con un piano di super promozione delle nostre produzioni nel mondo, dalle manifatture all’agroalimentare, e il ‘Come to Italy’, con un fortissimo piano per il turismo, che promuova all’estero il nostro immenso patrimonio di cultura, storia, arte, enogastronomia, territorio, benessere e tanto altro”. Lo ha detto il deputato di Forza Italia Simone Baldelli all’Italpress.

“Non bastano interventi a pioggia, in debito, che accontentino o scontentino questo o quel settore. Serve visione strategica su questi due fronti, a partire dalle intuizioni giuste che ebbe per primo Silvio Berlusconi, ad esempio sull’idea di mettere in campo il nostro ottimo corpo diplomatico per valorizzare il brand Italia all’estero, tanto per i prodotti quanto per il turismo, su cui proprio oggi dobbiamo giocare una partita diplomatica per non farci tagliare fuori, o sull’ammodernamento delle reti di infrastrutture e trasporti, o sul ruolo strategico di Alitalia” ha aggiunto il vicecapogruppo Fi alla Camera.

Per Baldelli in questo momento “abbiamo l’occasione di fare un salto di qualità. Una visione ambiziosa di futuro va condivisa con le forze politiche e sociali. Non basta sopravvivere. La logica emergenziale di stampo prettamente burocratico rischia di produrre fallimenti e rabbia, di seppellire i progetti sotto cataste di carte. Lo abbiamo già visto nelle zone colpite dal terremoto. Più che compilare liste della della spesa, si deve giocare a testa alta. Benvengano i bonus, ma non sostituiscono un grande piano per le infrastrutture, il pagamento immediato dei debiti delle pubbliche amministrazioni o una campagna di promozione della nostra immagine, anche in termini di rispetto degli standard di sicurezza, per incrementare flussi turistici da certi paesi stranieri. Su questo vogliamo investire?. Serve il coinvolgimento di tutte le istituzioni a partire dagli enti locali: bisogna dare loro trasferimenti veri, non scaricargli oneri, costringendoli, magari, a far cassa a colpi di multe. Cosa ne facciamo delle province, lasciate in un limbo da anni? C’e’ una parte del paese che vive sofferenze incredibili e un disagio che va rappresentato e contenuto con interventi immediati. Silvio Berlusconi e Forza Italia, anche grazie al lavoro di Antonio Tajani e dei nostri parlamentari, hanno fatto proposte concrete sulla liquidità e sulla ripresa. Basta con un certo accanimento fiscale e sanzionatorio su cittadini, famiglie e imprese. Il Governo fino ad oggi non è parso né efficace, né inclusivo. Ha speso più energie a risolvere i problemi di tenuta interni alla maggioranza, dal caso Bonafede alle norme sugli immigrati, che non ad ascoltare le opposizioni. Sono bravi a battezzare i decreti con nomi salvifici ispirati alla propaganda. Meno a scrivere norme capaci di rispondere ai problemi”. E per quanto riguarda il referendum sul taglio dei parlamentari? “In questa fase ci sono altre priorità, ma – risponde Baldelli all’Italpress – come mi è parso evidente anche in questo periodo, la rappresentanza democratica di ogni territorio è un valore per tutti. E io penso che sia sbagliato ridurla, come se si trattasse di un costo inutile”.


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