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Terrenzi: ”Questione Avis, nessuna
polemica, il mio primo intervento
era propositivo”

SANT'ELPIDIO A MARE - Il sindaco replica prontamente alle parole del presidente regionale dei donatori, Lauri, rivolgendosi nel mentre all'universo delle figure regionali, sanitarie ed associative. Oggetto del contendere, la rinnovata sperimentazione del plasma nelle applicazioni anti Covid 19

 

Alessio Terrenzi

“Gentilissimi tutti, apprendo con sorpresa il contenuto del riscontro pervenutomi sull’argomento donatori Avis e Covid 19”.

“Vorrei anzitutto sgombrare il campo rispetto al tenore del mio intervento, sottolineando che era, come sempre, esclusivamente propositivo e collaborativo. Non riscontro, nemmeno tra le righe, da quanto ho esternato alcuna polemica da parte mia rispetto all’efficienza, all’attenzione che tutti gli aventi causa, Avis per prima, possano aver messo in campo in questo delicatissimo momento”.

Inizia con queste parole la lettera firmata dal sindaco elpidiense, Alessio Terrenzi, nel merito della questione dei test sul Covid 19 da effettuare ai donatori Avis. La missiva è inoltrata ad una pluralità di interlocutori, come il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, il direttore dell’Area Vasta 4, Licio Livini, il direttore sanitario regionale, Nadia Storti, il direttore sanitario dell’Asur Marche, Remo Appignanesi, il presidente dell’Avis Marche, Massimo Lauri, l’omologo dell’Avis nazionale, Gianpiero Briola, il provinciale Franco Rossi ed il vertice comunale, Raffaele Calvitti.

“Sono un donatore Avis da molto tempo, conosco bene la realtà associativa e non sarei mai intervenuto per criticare l’operato quanto, piuttosto, per dare un contributo al raggiungimento di nuovi risultati con l’aiuto di tutti gli attori in ambito sanitario – ha proseguito Terrenzi -. Per tale motivo sono rimasto stupito del riscontro pervenutomi, che poco dice in termini di valutazione della mia proposta e molto su questa presunta critica che avrei mosso al mondo del volontariato sanitario, etichettando l’intervento come portatore di distorte informazioni o addirittura contenente false aspettative, illogico, strumentale e sull’onda dell’emotività”.

“Mi pregio dell’onore di rappresentare la mia città da otto anni, essendo stato riconfermato per il secondo mandato al primo turno, segno questo che ho certamente appreso che fare il sindaco significa mantenere lucidità in momenti di grande crisi, valutare le conseguenze delle proprie esternazioni anche su argomenti marginali (di cui questo certamente non fa parte), pertanto ritengo di non aver procurato alcuno degli aggettivi nel riscontro riportati”, ha proseguito il primo cittadino elpidiense.

“Mi corre l’obbligo ricordare che, come ci sentiamo ripetere giornalmente, poco si sa ancora in termini medici di questa nuova malattia. Ritengo, quindi, che qualsiasi intuizione arrivi da mondi anche lontani da quello medico dovrebbe essere approcciata come risorsa piuttosto che come lesa maestà – l’inciso di Terrenzi -. Entrando nel merito del mio suggerimento, essendo una persona scrupolosa e sicuramente non superficiale, ho ben specificato, in quanto ovviamente mi sono documentato prima di intervenire, che la sperimentazione del plasma iperimmune, coinvolge ad oggi esclusivamente soggetti che hanno sviluppato la malattia e sono guariti, molti dei quali ospedalizzati”.

“Infatti nel richiedere che nelle analisi di routine si introducessero per i donatori Avis anche quelle di positività al Covid 19, ho indicato quali benefici si sarebbero potuti trarre e per chiarezza torno a ripeterli: screening allargato della popolazione rispetto al contagio da virsu, implementazione della base stabile di donatori nel territorio regionale, maggiore disponibilità di scorte di sangue ad uso sanitario; maggiore disponibilità di sangue iperimmune a scopo terapeutico contro il Coronavirus – i punti toccati da Terrenzi -. Nella nota di riscontro i primi tre aspetti, che credo siano molto importanti, non sono trattati. Leggo che durante l’emergenza si è garantito l’adeguato afflusso di donatori a garanzia dell’autosufficienza, e su questo non ho alcun dubbio, infatti nel mio intervento parlo di implementare la base stabile dei donatori che ci permetta di andare oltre l’autosufficienza”.

“Raccolgo costantemente dalla mia sezione Avis richieste di promozionare l’attività tra le fasce di popolazione per allargare la base dei donatori, pertanto delle due l’una: o siamo autosufficienti e non abbiamo bisogno di nuovi donatori o, se ne abbiamo bisogno, inserire in questo momento l’analisi di positività al Covid poteva essere un buono strumento a basso costo per avvicinare la popolazione al mondo Avis e consentire a tanti altri di diventare donatori stabili – ha illustrato ancora Terrenzi -. Segnalo come altro obiettivo quello di consentire uno screening allargato della popolazione: credo francamente che su tale punto non ci sia molto da dire. Stiamo combattendo questa battaglia contro il Covid 19 da mesi con conseguenze devastanti sotto il profilo sanitario ed economico, mappare i donatori che sono sottoposti già ad altre analisi di routine mi sembrerebbe oltre che scontato, di buon senso, anche per continuare nella lotta che abbiamo intrapreso per scovare asintomatici o paucisintomatici”.

“In ultimo, mi sono addentrato sulla questione sperimentazione sangue iperimmune – il congedo -. Apprendo testualmente sulla nota pervenutami che il <<test anticorpale positivo indica se la persona è stata infettata da Sars Cov 2, ma non indica necessariamente se gli anticorpi sono neutralizzanti… Si ritiene opportuno in tali casi, l’esecuzione del test molecolare>>. Dalle parole riportate nelle pubblicazioni dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) deduco, come semplice cittadino, che individuare un positivo tra i donatori Avis, significa quindi avviare approfondimenti sanitari affinché si possa valutare la sua idoneità al protocollo di sperimentazione del sangue iperimmune, certificando che non vi è una preclusione a prescindere dell’utilizzo del suo plasma. Pertanto è evidente che sul tema non ho creato alcuna falsa aspettativa, distorsione delle informazioni etc… . Concludo, quindi, sottolineando che non ho mai sostenuto cose diverse da quelle riscontratemi e ribadendo che la mia nota voleva e vuole essere d’aiuto al mondo Avis che tanto da all’intero sistema paese, in un momento dove qualsiasi idea/intuizione contro una malattia <<oscura>> possono essere strumenti di lotta e moltiplicatori di benefici ed obiettivi da raggiungere in ambiti sanitari”.

 

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