di Pierpaolo Pierleoni
Visita nel cuore del distretto calzaturiero, oggi pomeriggio, per il deputato di Fratelli d’Italia, nonchè candidato in pectore del centrodestra alla presidenza della regione Marche, Francesco Acquaroli.
Il parlamentare, accompagnato dai consiglieri comunali di Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio, Andrea Putzu ed Andrea Agostini, è arrivato al calzaturificio Le Viozzi, alla zona industriale di Porto Sant’Elpidio, per un incontro con il titolare Giampaolo Viozzi ed un’incursione all’interno dello stabilimento.
“Siamo venuti a trovare una delle tante aziende marchigiane coinvolte in questa crisi post Covid – spiega Acquaroli – Una realtà che cerca di ripartire tra 1000 difficoltà, per una pandemia che ha stravolto le dinamiche nazionali ed internazionali. Una realtà che non ha ricevuto le risposte da parte delle istituzioni, nessun aiuto per la liquidità e cassa integrazione ancora non arrivata. Questo significa non mettere i nostri imprenditori nelle condizioni di programmare la stagione estiva e le strategie aziendali. Il governo si trova a Villa Pamphili, noi da qui vogliamo lanciare un appello alle istituzioni per dare risposte immediate che diano certezze agli imprenditori”.
La visita di oggi,continua Acquaroli rispondendo ad una domanda, “non c’entra con la mia candidatura a presidente della regione. Ricordo che sono membro della Commissione attività produttive alla camera, veniamo da settimane in cui si è lavorato per cercare di dare soluzioni ad una crisi grave. Questo è un momento cruciale per l’Italia. O sosteniamo oggi le aziende, oppure a settembre-ottobre avremo una desertificazione delle attività produttive, con un danno enorme, che farà mancare nelle casse dello Stato introiti fiscali, che comporterà indebitamento e riduzione dei servizi. Se mancano gli introiti garantiti dal fisco, questo provocherà ricadute sugli ammortizzatori sociali, potrebbe essere un dramma”.
Critico, Acquaroli, sul Decreto liquidità varato dal governo Conte: “Il premier ha parlato di 400 miliardi di euro di risorse fresche, il dato di qualche giorno fa era di richieste di finanziamento per 20 miliardi, cioè appena il 5%. Evidentemente quel decreto non era appetibile, sia per la burocrazia che per dare risposte attendibili. La prima grande risposta da dare subito, oggi, è risolvere il problema della liquidità. Oggi quest’azienda che ho appena visitato si pone il problema se presentare o no la nuova stagione al Micam di settembre. Per avere un prodotto da proporre a settembre occorre lavorare oggi, o salta la prossima stagione. Le scelte che vanno attuate ora si ripercuotono sulla tenuta sociale del Paese”.
Conferma la situazione di difficoltà Giampaolo Viozzi, fondatore del calzaturificio. “In questo periodo di crisi l’anno scorso avevamo venduto 22.000 paia di scarpe, quest’anno appena 5.500. Degli ordini che abbiamo consegnato, solo uno per ora ci ha pagato, tanto che gli ho mandato una bottiglia di champagne per ringraziare. Non sto scherzando, questa è la situazione in cui ci troviamo”. Il figlio Guido aggiunge: “Venivamo da 10 anni di crescita continua, l’azienda andava bene. Con gli ordini che abbiamo lavoriamo fino a fine luglio. Abbiamo avuto un 60% di commesse del Micam annullate. Noi lavoriamo col nostro brand in Italia e all’estero per gruppi a cui forniamo tutta la produzione. Attualmente abbiamo ordini per la Gran Bretagna, il Canada, la Svizzera e la Germania”.
L’esponente di FdI tocca poi la questione Covid Hospital a Civitanova Marche. “Quando è stato pensato doveva rispondere alla fase acuta dell’emergenza per dare posti di terapia intensiva e sub intensiva, era un ragionamento condivisibile. Poi siamo usciti dalla fase critica ed a quel punto poteva sicuramente essere effettuata una scelta migliore utilizzando le strutture esistenti. L’ente fiera, nei pochi giorni in cui è stato attivo, ha avuto 3 pazienti e 30 persone tra medici, anestesisti, infermieri ed Oss. Quelle 30 unità di certo in qualsiasi ospedale, avrebbero seguito un numero maggiore di degenti. Nel periodo della piena emergenza è giustificabile tutto, si agisce in buona fede per dare le risposte più importanti. Ma quando la crisi prendeva un’altra piega, serviva riflettere ed individuare soluzioni più efficienti”.
Quanto al voto per le elezioni regionali, Acquaroli auspica un election day ad ottobre. “Votare il 20 settembre significa effettuare presentazioni di liste e candidature intorno al 20 agosto, periodo in cui gran parte delle persone potrebbe godersi le ferie. Si voterà in 6 regioni e più di 1000 comuni, significa che decine di migliaia di persone saranno impegnate a seguire tutte le procedure elettorali, è anche un danno al turismo già così provato. Qualche settimana più in là agevolerebbe anche la partecipazione dei cittadini”.
Il deputato continua poi sulle infrastrutture: “Se pensiamo all’A14, da Porto Sant’Elpidio in giù si percorre di fatto ad una sola corsia. Nell’immediato dobbiamo pensare a sopravvivere a questa crisi, ma è chiaro che il rilancio delle Marche passerà per il miglioramento di autostrada, ferrovia, porti aeroporto, tutte infrastrutture indispensabili per competere e diventare centrali. Oggi non lo siamo, nè nelle dinamiche politiche, nè in quelle economiche, nè nei collegamenti. Siamo isolati. Io, se sarò candidato presidente, non mi immagino come uomo solo al comando, ci vogliono le migliori energie del territorio, e le migliori espressioni partitiche e civiche pronte a mettersi a disposizione vanno coinvolte. Che il centrosinistra abbia mal governato non lo dico io, lo dicono loro non ricandidando il presidente uscente”.
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