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Medici in mobilitazione
davanti alla sede della Regione:
“Incoraggianti le parole di Ceriscioli”

SANITA' - Continua la protesta dei "camici grigi". Il gruppo, accolto all'interno del palazzo, è già sceso in piazza in 21 città d'Italia lo scorso 29 maggio

 

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Medici in mobilitazione sotto il palazzo della Regione Marche

 

Medici in mobilitazione, seconda manifestazione questa mattina davanti la sede della Regione Marche. Una delegazione di giovani medici questa mattina ad Ancona ha espresso il proprio disappunto per l’attuale gestione da parte della Regione e del Governo della questione delle borse di specializzazione. Il gruppo Medici in mobilitazione permanente è costituito in buona parte dai cosiddetti “camici grigi”, medici abilitati che vivono la precarietà del territorio sempre alla rincorsa della scadenza del successivo bando trimestrale o semestrale, e che non possono accedere ad una scuola di specializzazione in quanto non sono presenti sufficienti borse per tutti. «Il numero di medici laureati – si legge nella nota stampa del gruppo – viene programmato dallo Stato in base ai pensionamenti previsti, tuttavia, poiché non viene finanziato un numero congruo di contratti di formazione post-laurea, gli specialisti e i medici di medicina generale che vengono formati non sono sufficienti a coprire i colleghi che vanno in pensione. Allo stesso tempo, i laureati che non proseguono il proprio percorso contribuiscono all’ingrandimento del cosiddetto “imbuto formativo”. Insieme a loro, i colleghi specializzandi, seppure rientrano tra i “fortunati” vincitori delle poche borse messe a bando, lamentano condizioni di lavoro insostenibili: devono svolgere il lavoro di tutti i colleghi che rimangono tagliati fuori, vengono relegati ad occuparsi della burocrazia, vengono pagati con una borsa di studio fissa a fronte di orari di lavoro ben superiori a quelli dichiarati sulla carta.

regioneI Medici in mobilitazione permanente sono già scesi in 21 piazze in tutta Italia il 29 maggio, e il 19 giugno sono tornati per chiedere a gran voce la soluzione ai problemi che affliggono il sistema sanitario da anni e che ora sono diventati insostenibili a causa dell’emergenza Covid-19. Altre manifestazioni seguiranno a Roma, fino alla data del 26 giugno in cui, da tutta Italia, si riuniranno nella capitale per chiedere la risoluzione dell’”imbuto formativo” e una riforma delle scuole di specializzazione». A seguire i portavoce sono stati ricevuti dal presidente della Regione e da dirigenti della Sanità. Di seguito le parole di Daniele Crescenzi, portavoce del movimento: «Le parole che ci ha rivolto il Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, sono incoraggianti, abbiamo ricevuto dei feedback molto positivi, che lasciano sperare in un maggiore impegno della nostra Regione nel finanziamento di borse di specializzazione e nella valorizzazione della medicina generale e del territorio. Abbiamo ottenuto l’istituzione di un tavolo con i portavoce del nostre gruppo e l’Università, per la definizione e realizzazione degli obiettivi da noi proposti. Ci aspettiamo che alle parole seguano i fatti e non smetteremo di manifestare, perché se un primo passo importante è stato fatto a livello regionale, una riforma sostanziale deve necessariamente passare per il piano nazionale».

 


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