di Sandro Renzi
(foto Cristiano Ninonà)
Ancora una mattinata di passione per gli automobilisti. Un sabato da dimenticare, dopo il caos registrato ieri sul fronte della viabilità cittadina. Oltre cinque chilometri di coda in direzione sud, tra Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio, sul tratto autostradale, era stata segnalato prima delle 10. Disagi che hanno spinto molti a tentare di superare l’ostacolo uscendo proprio al casello elpidiense, salvo poi ritrovarsi imbottigliati lungo la Statale, una volta arrivati nel centro abitato di Porto San Giorgio. O peggio, sul lungomare Gramsci. L’obbligo di svolta in viale della Vittoria per chi proviene da nord ha fatto sì che anche questa via finisse con l’intasarsi fino a piazza Gaslini. Copione di quello che è accaduto neanche ventiquattro ore prima. Venerdì pomeriggio, infatti, occorrevano in media circa trenta minuti per coprire la distanza che separa il centro calzaturiero dall’ingresso nord di Porto San Giorgio. Circa otto chilometri che normalmente potrebbero essere percorsi in dieci minuti.
Stamattina il serpentone di auto e tir si snodava lungo l’Adriatica senza interruzione. Si procedeva a passo d’uomo, da nord a sud, e la pioggia ci ha messo del suo causando altri rallentamenti. File anche lungo la provinciale Valdete per immettersi sulla Statale. Insomma un caos che ha per protagonisti, loro malgrado, i tantissimi residenti che si affacciano sull’Adriatica. I cantieri dell’A14, i sequestri dei viadotti, le verifiche e le manutenzioni rischiamo di trasformare l’estate sangiorgese in una odissea. Perché se il primo weekend di luglio ha dato un segnale piuttosto chiaro di quello che potrebbe accadere le prossime settimane sul fronte della viabilità, figuriamoci quando si arriverà a cavallo di agosto. Il sindaco Nicola Loira non è per nulla fiducioso. “Come pensiamo di risollevare il nostro turismo se abbiamo a che fare con questa situazione” si domanda “non avrei mai immaginato di trovarmi così a ridosso dell’estate. Scontiamo le conseguenze di una incomunicabilità tra pezzi dello Stato che hanno voce in capitolo, a vario titolo, sui progetti e sulle scelte più importanti che riguardano le nostre infrastrutture“. A partire ovviamente dall’A14 e dai viadotti ancora sotto sequestro. Nel mirino di Loira finisce quindi la burocrazia che a suo giudizio ingessa e rallenta l’attuazione dei progetti. Esclusa la possibilità di riaprire i varchi sul lungomare chiusi, per il periodo estivo, anche con pesanti fioriere. A chi invece sollecita lo spegnimento dei semafori risponde ancora il primo cittadino. “Se lo facessimo spaccheremmo in due la città rendendo praticamente impossibile attraversare la Statale per dirigersi a casa in direzione est“. Insomma un rebus di non facile soluzione anche per chi suggerisce in questo caso di riaprire il lungomare Gramsci in entrambi i sensi. Ma a questo punto la proposta cozzerebbe con l’ipotesi di una pista ciclabile come, invece, richiede una parte della città. Il nodo viabilità sarà quello a cui l’Amministrazione dovrà ora mettere subito mano insieme a Fermo per cercare di limitare al minimo i disagi.
Traffico in tilt e code chilometriche Mezz’ora per percorrere solo otto chilometri di Statale
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