Ancora una rissa sul lungomare,
volano calci e pugni tra ragazzi:
identificazioni della Polizia

PORTO SAN GIORGIO - Diversi gli interventi della Polizia della Questura di Fermo, su tutti quello per sedare una rissa che ha visto coinvolti diversi ragazzi sul lungomare centro. Beato: "Per non parlare degli assembramenti in spiaggia dove non si può accedere dalle 23. Servono controlli e sanzioni esemplari"

di Giorgio Fedeli

Altra notte da dimenticare, per Porto San Giorgio. Dopo la rissa avvenuta il week end scorso sul lungomare sangiorgese, nel corso della nottata appena trascorsa, la Polizia della Questura di Fermo è stata chiamata diverse volte a intervenire, ancora una volta, sul lungomare Gramsci di Porto San Giorgio, soprattutto nel suo tratto centrale. Tra tutti gli interventi, quello per sedare una rissa che ha visto coinvolti diversi giovani. Sono, infatti, volati calci e pugni e, all’arrivo delle volanti della Questura, i ragazzi, come è ormai prassi, se la sono data a gambe levate scappando verso la spiaggia (dove, per inciso, l’accesso è vietato dalle 23 alle 6). I poliziotti comunque sono riusciti a bloccare e a identificare alcuni giovani, e al momento sono in corso indagini e accertamenti per ricostruire la violenta nottata sangiorgese. Insomma capire cosa ci sia stato alla base di quella rissa. Futili motivi? L’eccesso di alcol o sostanze stupefacenti? O qualche regolamento di conti? Saranno gli investigatori della Questura a fare chiarezza.

Certo è che l’ennesimo episodio di violenza sul litorale sangiorgese riacutizza la rabbia degli operatori balneari. Alcuni di loro sono tutte le furie e si dicono “sempre più tra l’incudine e il martello”, inermi dinanzi alle ondate di ragazzi fuori controllo che, in preda all’alcol e alle droghe, lasciano anche scie di danni sull’arenile. Tra gli operatori balneari più inferociti, Ulderico Beato dello chalet ristorante Baia Principe: “Anche ieri una miriade di ragazzini fuori controllo, tutti ammassati. E il divieto di stare sulla spiaggia? E le distanze di sicurezza? E gli assembramenti?  Evviva le regole. Devono valere per tutti, non solo per noi esercenti. Servono sanzioni esemplari per quelli che vanno in spiaggia dopo le 23. Noi dobbiamo pensare a lavorare e certo non possiamo fare da controllori. E come se non bastasse, ogni mattina abbiamo il terrore di dover fare la conta dei danni, senza parlare dei rischi che corriamo solo per dire a quei ragazzini di allontanarsi dalla spiaggia. Ormai la situazione è insostenibile”. Danni, si diceva. Come quelli registrati infatti alla concessione dell’Anm con attrezzature balneari distrutte e, sulla sabbia, di tutto e di più tra bottiglie rotte e strascichi di una nottata di bravate ed eccessi.


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