di Pierpaolo Pierleoni
Sullo sfondo, l’ex stazione Santa Lucia. Luogo per nulla casuale per uno dei temi caratterizzanti su cui hanno dato e daranno battaglia. Movimento 5 stelle e L’altra Fermo saranno insieme alle elezioni amministrative a Fermo. Un progetto nuovo, ma non estemporaneo perchè, si spiega a più riprese, “è stata una scelta naturale dopo esserci trovati d’accordo su quasi tutti i temi in questi 5 anni all’opposizione”. C’è Stefano Fortuna, il candidato sindaco, al centro, al suo fianco, come a passare il testimone, i due consiglieri ed candidati nel 2015, Marco Mochi e Massimo Rossi. L’esponente pentastellano rimarca “la stessa lunghezza d’onda su quasi tutti i temi. Pensiamo sia giusto dare continuità ad un progetto insieme, a Fermo è mancata una visione di futuro e questo luogo, su tutti, dimostra la mancanza programmatica di chi guida la città”.
Massimo Rossi ritiene che il polo 5 stelle-Fermo migliore sia “l’unico vero progetto politico, gli altri sono gruppi di potere, si sommano personaggi con idee completamente diverse. Nelle liste di Calcinaro c’è chi vuole un forte sviluppo urbanistico e chi blatera di consumo zero del suolo. E’ un’idea di politica alla ricerca del massimo dei voti. Ma il bene comune non è una somma di piccoli e grandi interessi e un sindaco non può essere con i cittadini come il fornitore col cliente. Deve perseguire un’idea. Non ci possiamo accontentare dell’allegria di una piazza piena e di opere che anche un buon commissario saprebbe fare. Parliamo di economia e lavoro. Di che vivranno i fermani nei prossimi anni? Sull’area Santa Lucia questa amministrazione che si è lasciata sfuggire un acquisto a 650.000 euro, per poi ricomprarla con Steat ad un prezzo molto più alto. Siamo gli unici con un’idea chiara: variante al Prg per destinare il sito a servizi scolastici, perchè mancano auditorium, mense, luoghi di aggregazione per gli studenti. E’ demenziale pensare di portare spazi commerciali in un’area già congestionata. Un accordo misto pubblico privato farebbe rientrare il privato dalla finestra, il rischio che qui le cose vadano male è molto alto”.
Il candidato sindaco Stefano Fortuna non nasconde l’emozione “di essere chiamato a rappresentare queste due forze. La ritengo un’esperienza unica. Abbiamo storie ed idee diverse, ma insieme ci siamo trovati uniti nei contenuti e nei temi. In questi 5 anni non abbiamo visto una progettualità condivisa e neanche la difesa dei principi democratici e costituzionali. Abbiamo scritto una carta di valori che ci identifica e sintetizza l’operato di questi due movimenti. Abbiamo una maggioranza che ha lavorato solo sulla piazza. Noi pensiamo che si debba governare partendo dai diritti e dalla partecipazione. Vorrei una Fermo rappresentativa oltre i propri confini. Tra i tanti punti su cui ci siamo trovati d’accordo con Fermo migliore c’è stato lo shock dell’omicidio di Emmanuel. Quella tragedia doveva essere occasione di educazione all’antifascismo. Potevamo proporre un modello differente da Fermo. Sulla Casina delle rose abbiamo un sindaco che non vende più solo perchè sono arrivati dei fondi, su via Respighi dice che il caso sia chiuso, ma non c’è stata giustizia in quella vicenda”.
Sul civismo di Calcinaro, Fortuna trova che “il fenomeno del civismo sia cresciuto quando è nato il Movimento 5 stelle. Calcinaro ha saputo cogliere l’attivismo delle civiche e la voglia di muoversi fuori dai partiti, ma ha riempito questo progetto di personaggi di destra e sinistra. Qui troverete un’alleanza fondata solo sui contenuti e la condivisione di un programma”.
Cosimo Del Faro de L’altra Fermo parla di un rapporto “nato con naturalezza, è stato semplice, sia per metro di lavoro che condivisione del programma, con un respiro ed un’idea, che ha come comune denominatore la partecipazione. La sinistra non si enuncia ma si pratica. Se parliamo di solidarietà negli appalti, salvaguardia ambiente, no al consumo del suolo, uso pubblico di beni e spazi, valori costituzionali, ci sentiamo dalla parte giusta. La mancanza alleanza col Pd? Il Pd è capace di fare i programmi più belli del mondo ma poi vuole a tutti i costi governare. Con questo Pd era impossibile allearsi, sarebbe stata una fusione a freddo. E il loro candidato sindaco Interlenghi, fino a poche settimane fa non sapevo che faccia avesse. La sinistra sta qui”. Sulla stessa lunghezza d’onda Massimo Rossi: “Di Interlenghi conosco l’orientamento politico, ma non c’è stato alcun rapporto in questi 5 anni, la sua mi parte una scelta estemporanea. Di fatto, nell’ultima consiliatura con i 5 stelle ci siamo trovati d’accordo quasi su tutto, col Pd abbiamo votato in senso opposto di frequente. Sarebbe stata un’operazione a tavolino”.
Al tavolo ci sono anche Sabrina Isidori e Roberto Giuliani, esponenti rispettivamente de L’altra Fermo e 5 stelle. Non si ricandiderà l’ex aspirante sindaco pentastellato Marco Mochi, ha accettato di figurare in lista Massimo Rossi. Candidatura “di servizio” anche per Peppino Buondonno e Alessandro Volponi.
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