di Simone Corazza (foto Simone Corazza)
La rassicurazione che in tanti si attendevano arriva dal comandante provinciale dei vigili del fuoco di Fermo, l’ingegner Paolo Fazzini: “Nel luogo interessato dall’incendio non abbiamo riscontrato la presenza di materiali particolari o pericolosi per l’ambiente. Sul posto, comunque, c’era anche l’Arpam che ha effettuato delle campionature sia a terra che dell’aria”. Ieri pomeriggio, infatti, nell’azienda di pollami ex Monaldi, lungo la Valdaso, in territorio di Monte Vidon Combatte è divampato un violento incendio che ha distrutto due capanni e ucciso circa 150mila tra polli e galline. “Purtroppo sì – il commento del comandante Fazzini – ma fortunatamente siamo riusciti a salvare altri due capannoni, e non secondarie una cabina del gas e una cisterna di gasolio”.
Il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Paolo Fazzini
Grazie alla tempestività e alla professionalità dei vigili del fuoco, infatti, si è evitato che il rogo potesse propagarsi a dismisura, interessando tutta l’area aziendale. “Al momento sono in corso le fasi di accertamento sulle cause alla base dell’incendio (e tutto lascia pensare si sia trattato di un fuoco accidentale), al momento non possiamo avanzare ipotesi precise. Comunque noi siamo rimasti tutta la notte a presidiare la zona (per monitorare eventuali focolai). Sì, sono andati bruciati dei materiali in poliuretano per l’isolamento termico, come avviene spesso quando ad andare a fuoco sono dei capannoni, a fuoco anche la pollina. Ma fortunatamente non abbiamo riscontrato la presenza di alcun materiale pericolo per l’ambiente e la salute pubblica”.
Nel ricostruire le fasi dell’emergenza l’sos è scattato alle ore 12 e da lì a 3 ore l’incendio, grazie all’intervento dei vigili del fuoco di Fermo, con l’ausilio dei colleghi di Ascoli e Amandola, e parliamo di ben 25 vigili e 11 mezzi, era già spento. Al loro arrivo un capannone era già compromesso e un secondo era interessato dalle fiamme. I vigili del fuoco hanno così isolato i due stabili evitando la propagazione delle fiamme agli altri due. Isolate una cabina del gas e una cisterna del gasolio, altrimenti le conseguenze potevano essere ben peggiori. Il soccorso e le operazioni di spegnimento sono state coordinate dai funzionari Marco Lambruschi prima e Ivano Procaccini poi. E questa mattina in prefettura summit per fare il punto sullo stato dell’arte. Non sono emerse criticità ambientali legate ai materiali andati a fuoco. Certo, dell’isolante termico è stato interessato dalle fiamme ma non in quantità preoccupanti. “Comunque – aggiunge Procaccini – siamo in attesa dell’esito delle analisi dell’Arpam. Sul fronte delle cause ci siamo attivati immediatamente con i carabinieri per le indagini di rito. Sono in corso i doverosi accertamenti”.
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