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Don Mario Lusek ringrazia la Polizia
“Ho il cuore sgombro dalla rabbia”

PORTO SAN GIORGIO - Don Mario Lusek affida ad uno scritto i suoi ringraziamenti a quanti in questi giorni hanno espresso solidarietà e lavorato per individuare l'autore dell'aggressione di cui è stato vittima lunga la strada Fermana. "Il mio cruore è sgombro dalla rabbia".
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di Sandro Renzi

La voce è tornata ad essere quella di sempre. I lividi stanno “evaporando” racconta Don Mario Lusek, raggiunto al telefono qualche ora dopo la notizia della confessione rilasciata ai poliziotti dal suo aggressore. I segni sul volto ancora restano ma nell’animo ha già  ritrovato sicurezza e tranquillità. “Non mi rimprovero nulla, non ho alcuna rabbia da sfogare o sbollire” dice il parroco a distanza di pochi giorni da quel 21 agosto quando un uomo, quarantenne, è entrato nella sua auto e lo ha aggredito al volto successivamente ad un incidente su cui la Polizia di Stato sta indagando per ricostruirne la dinamica. Il parroco della cattedrale San Giorgio, volto conosciuto della diocesi fermana, amato dalla comunità locale, ha poi affidato ad uno scritto i suoi pensieri, anche a nome della famiglia. “Nel momento in cui la Questura di Fermo rende note le conclusioni delle serrate indagini a seguito dell’aggressione subita sulla superstrada fermana, è doveroso riconoscere e ringraziare prima di tutto coloro che operando senza apparire, dietro le quinte per la nostra sicurezza, hanno raggiunto l’obiettivo del risultato annunciato. Un abbraccio va alla dottoressa Raffaella Abbate, all’ispettore David Cinti e a tutti gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Fermo che, che oltre ad una grande professionalità, hanno dimostrato una spiccata sensibilità e passione per il proprio lavoro spronati dal questore Luciano Soricelli” scrive Don Mario.

I suoi ringraziamenti vanno quindi in primis alle istituzioni “che ci sono state accanto in questi giorni, a partire dal Prefetto Vincenza Filippi , dal sindaco Nicola Loira, al Vice Prefetto Francesco Martino, al personale della Croce Azzurra di Porto San Giorgio che hanno fatto sentire la propria vicinanza fin dalle prime ore.
Grazie agli amici, ai parrocchiani e ai cittadini comuni che con una telefonata, una visita o un messaggio hanno trasmesso il proprio sostegno, rivelatosi estremamente importante in questo momento difficile. Grazie a queste persone e alla preghiera di tanti ho vissuto con il cuore sgombro da sentimenti di rabbia, di rancore e profondamente pacificato“. Parole che lascierebbero intendere anche la possibilità che il parroco perdoni il suo aggressore.

 

 


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