Alessandro Zaccone sul podio di sabato, al termine della prima sfida del week end che l’ha visto salire sul secondo gradino del podio.
di Paolo Gaudenzi
FERMO – Ultimo week end di agosto per il team manager del Red Racing, Giampiero Scaloni, trascorso con gli occhi puntati sull’asfalto del circuito spagnolo di Jerez della Frontera, teatro di gara per Alessandro Zaccone, protagonista nel Campionato Europeo della Velocità – Moto 2.
Il romagnolo classe 1999, affiliato alla scuderia della presidente Daniela Aleandri, sabato al termine della prima gara del fine settimana ha centrato il secondo gradino del podio, lottando in volata per la prima posizione.
Domenica, nelle logiche della seconda sfida, quando era all’attacco della testa un problema alla gomma anteriore è purtroppo costato un sinistro a 180 km orari. Zaccone è così scivolato sulla ghiaia per circa 500 metri, riuscendo miracolosamente a tenere la moto in piedi per rientrare in gara dalle retrovie, da dove è partito un portentoso recupero che lo ha fatto transitare sotto la bandiera a scacchi in nona posizione.
Al momento Zaccone incarna la terza piazza nella classifica generale, con diverse gare da qui alla definitiva resa dei conti ancora da disputare.
Per quanto riguarda invece l’habitat naturale del Red Racing, quello cioè delle gomme artigliate del motocross, nella giornata di domenica la scena è stata tutta per il Campionato Italiano Prestige transitato a Castiglion del Lago (PG).
Giuseppe Arangio Febo durante la prova dell’Italiano Prestige di Castiglion del Lago
Considerando la collaborazione stagionale con il team Diana Mx (purtroppo al momento articolata su un solo pilota, con Matteo Giarrizzo cioè ai box per infortunio), è stato il giovane Giuseppe Arangio Febo a tenere alto l’onore delle due scuderie nella categoria Fast Mx2.
Prima manche svolta durante la mattinata, ma su un terreno reso molto pesante in considerazione delle abbondanti piogge che si sono riversate sul tracciato. Il fondo di sfida, come per altri piloti, non ha quindi consentito ad Arangio Febo di esprimersi al meglio in sella all’Husqvarna 250 a quattro tempi, chiudendo trentunesimo.
Nella seconda manche, dopo una brutta partenza Arangio Febo riusciva a recuperare fino al tredicesimo posto, ma a soli due giri dal termine un contatto con un pilota lo costringeva alla caduta. Dopo la repentina ripartenza, ma ridosso ormai dei titoli di coda della gara, terminava in trentesima posizione.
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