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ELEZIONI REGIONALI
Giacinti: “Il nostro piano shock per le Marche, arrivano 5 anni decisivi,
date fiducia al centrosinistra”

MONTE URANO - Il consigliere uscente, candidato nel Partito democratico, tra presente e futuro: "In questi 5 anni oltre 200 milioni al Fermano, con Recovery Fund e risorse comunitarie la grande occasione per un cambiamento fragoroso"

“I prossimi 5 anni saranno decisivi, arriverà una quantità di fondi mai visti prima. Ora o mai più. Date fiducia a chi ha capacità ed esperienza per gestire questa storica fase di rilancio”. E’ la convinzione di Francesco Giacinti, candidato in Consiglio regionale nel Partito democratico per proseguire il lavoro svolto a Palazzo Raffaello negli ultimi 5 anni, nei quali è stato anche presidente della prima Commissione, affari istituzionali, cultura, istruzione e bilancio.

Come giudica la legislatura che si chiude?

Non amo gli elenchi delle cose fatte, in 5 anni è ovvio che si portino avanti molti atti importanti. Sono state effettuate 173 sedute di Consiglio regionale nell’arco della legislatura, sono stato presente a 172, l’unica assenza è stata per recarmi al Micam con delega del presidente Ceriscioli. Da presidente della I Commissione abbiamo svolto oltre 300 sedute, un lavoro serio e costante”.

Alcuni risultati di cui si sente orgoglioso?

“Se penso alle politiche sul diritto allo studio, vado molto fiero della riforma dell’Ersu. Se parliamo in chiave territoriale, il primo pensiero va al nuovo ospedale di Fermo. Quando ci siamo insediati le risorse previste non c’erano più, si sono previsti 31 milioni di euro per ricostituire il fondo da 70 milioni necessario alla realizzazione, se ne sono poi aggiunti altri 30, più 11 per la viabilità. Al netto delle polemiche sulle tempistiche, il nuovo ospedale è una certezza, è un risultato storico per il Fermano, accrescerà l’offerta sanitaria. La nostra provincia ha ricevuto più di 200 milioni di euro in 5 anni, una cifra mai vista prima”.

La gestione della sanità è una delle principali critiche che vengono mosse al centrosinistra dagli avversari, cosa ne pensa?

“Credo che occorrerebbe contestualizzare. Voglio dire che le politiche sanitarie della Regione si inseriscono in un contesto normativo nazionale, veniamo da una lunga stagione che ha imposto tagli e politiche rigorose di bilancio a cui anche le Marche si sono dovute attenere. Non si può fingere che tutto questo non ci sia stato. L’emergenza Covid ha impartito una grande lezione, è tempo di rivedere determinati modelli per garantire servizi all’altezza”.

E la Regione cosa dovrà fare?

“Il modello marchigiano andrà adattato e calibrato alle nuove esigenze, ma di certo non va buttato tutto alle ortiche. Abbiamo un’ottima sanità e mi lasci dire che mi sembra sotto gli occhi di tutti che questa enorme emergenza sanitaria nelle Marche sia stata ben gestita e governata”.

Quinquennio 2020-2025: che succederà?

“Saranno 5 anni davvero decisivi. Chi guiderà la regione sarà chiamato a gestire una quantità di risorse economiche senza precedenti. Circa 8 miliardi di euro arriveranno dal Recovery fund, 1,1 miliardi dal prossimo settennato di fondi comunitari 2021/27, forse anche un altro miliardo dal Mes. C’è la possibilità, anzi il dovere, di un vero e proprio piano shock: sulle infrastrutture, sulla valorizzazione del turismo, sul sostegno alle imprese. La Regione tutti questi soldi non li ha mai avuti, ci giochiamo la partita della vita per un cambiamento fragoroso, non si può sbagliare”.

Perchè affidare questa missione ‘storica’ al centrosinistra?

“Senza presunzione, credo che l’impegno, la preparazione, la competenza della classe dirigente del centrosinistra siano più affidabili. In questi 5 anni ho avuto spesso modo di notare una differente filosofia tra noi e il centrodestra, al di là delle divergenze sui singoli temi, che ci saranno sempre. Noi abbiamo un’attitudine a massimizzare il bacino di beneficiari delle scelte che adottiamo, a pensare a politiche che davvero siano il più possibile utili per tutti. Dall’altra parte noto spesso visioni più parziali”.

Lei viene dalla consiliatura Ceriscioli e ne rivendica i meriti: continuità o discontinuità col passato?

“Io resto legato al governatore Ceriscioli, gli riconosco valore e capacità, ha dovuto affrontare una incredibile serie difficoltà imprevedibili. Sia nel Partito democratico che tra gli alleati è emersa un’esigenza di rivisitare il percorso fatto e cercare una figura che riuscisse meglio a fare sintesi, Mangialardi ha incarnato questo ruolo ed è senza dubbio un amministratore capace. Questo percorso si è compiuto prima del lockdown. Forse, viste le grandi capacità dimostrate dal Governatore durante l’emergenza, col senno di poi si sarebbero effettuate altre valutazioni, ma ora non ha più senso parlarne”

Una critica che ritiene ingiusta su questi 5 anni?

“Ne dico una: la gestione del terremoto. Se devo imputare qualcosa a Ceriscioli, doveva impuntarsi per rivendicare un ruolo più centrale nella ricostruzione. Capisco il malumore della popolazione, ho una cugina ad Ussita che da 4 anni sta nelle casette, anche lei si chiede: quando ripartono questi territori? Ma imputare le colpe alla Regione è ingiusto. Si sono succeduti 4 commissari straordinari, i soldi ci sono perchè sono stati stanziati 20 miliardi di euro. Se ne sono spesi meno di 2 perchè la burocrazia è troppo lenta, perchè la spada di Damocle delle responsabilità penali in capo ai progettisti è un freno enorme”.

Viene da uno dei maggiori centri calzaturieri, Monte Urano: come vede il futuro del settore manifatturiero?

“Torno a quanto dicevo prima sull’esigenza di un piano shock. Anche qui andrà sfruttata una grande opportunità. Dobbiamo pensare ad un investimento massiccio che incrementi la competitività attraverso migliori infrastrutture, crescita ed innovazione tecnologica, internazionalizzazione. Di pari passo, saranno 5 anni cruciali anche per la crescita turistica ed enogastronomica delle Marche. La direzione assunta con la politiche della mobilità dolce e delle ciclabili a mio avviso è ideale per mettere in evidenza la bellezza ed il pregio delle nostre terre”.

Spazio elettorale a pagamento. Mandatario elettorale Bartolozzi Giuseppe


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