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ELEZIONI REGIONALI
Daniela Tisi (Lega) si presenta:
“Voglio ricostruire le Marche con l’arte”

VOTO - "Lo scorso anno sono stata coautrice, insieme a tanti validi colleghi, di 'Impresa Cultura. Politiche, reti, competenze' (Gangemi Editore), un libro che, già a partire dal suo eloquente titolo, descrive perfettamente i tre aspetti dei quali amo occuparmi e che vorrei fossero alla base di tutta la futura azione di governo". E spiega il passaggio dal Movimento 5 Stelle al Carroccio

Elezioni regionali alle porte. I prossimi 20 e 21 settembre si voterà per il rinnovo del Consiglio regionale e per il nuovo presidente della nostra Regione. In corsa, nel Fermano, nella lista della Lega, Daniela Tisi: “Non mi dispiace essere etichettata come ‘quella che vuole ricostruire le Marche con l’arte’, perché è una definizione veritiera che racconta senza inutili giri di parole il mio progetto”. E spiega anche come è passata dall’essere esponente del Movimento 5 Stelle a candidata alle regionali per la Lega di Salvini.

Chi è Daniela Tisi?
“Daniela Tisi è una donna fortunata, perché ha potuto trasformare la sua passione per l’arte ed il territorio in un lavoro che negli ultimi anni l’ha assorbita, e gratificata, completamente. Sono nata ad Amandola 46 anni fa ed a Macerata ho conseguito la laurea in Filosofia. E’ stata però la specializzazione in gestione dei beni culturali che mi ha permesso di vivere l’arte con quell’approccio pratico e concreto che i marchigiani, gente operosa, amano così tanto. Sono stata direttrice della Rete Museale dei Sibillini, del Museo Civico Archeologico di Monte Rinaldo e del Polo Museale Palazzo Leopardi di Montefortino, e Consigliere del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali per i progetti inerenti la gestione complessa del patrimonio culturale attraverso reti museali e sistemi territoriali. Ho presieduto la Commissione di studio per la gestione complessa del patrimonio culturale, ho curato diverse mostre mirate a tutelare e far conoscere l’arte della nostra Regione e sono membro della Commissione ministeriale per il Sistema museale Nazionale. A queste attività affianco la veste di imprenditrice: nel 2006 ho fondato la D&P Turismo e Cultura, un’azienda che si occupa della gestione e della valorizzazione del patrimonio culturale all’insegna dell’innovazione e delle sinergie”.


Come nasce il suo impegno in politica?
“Il mio desiderio è quello di portare l’arte nella vita quotidiana, di valorizzarla grazie alla costruzione di reti e sinergie che gioveranno anche a settori che con l’arte non hanno nulla a che fare. Sono convinta che la gestione collaborativa ed organizzata del patrimonio culturale rappresenti un modello virtuoso, peraltro particolarmente adatto alla conformazione del nostro territorio, che esprime quel ‘nuovo’ del quale sentiamo tanto parlare… ma che nessuno può dire di avere mai visto da vicino. Io credo che le esperienze condotte in quasi venti anni di lavoro possano tornare utili alla mia Regione, e voglio impegnarmi perché questo accada”.

E’ stata una sostenitrice e rappresentante del Movimento 5 Stelle. Cosa l’ha portata poi a presentarsi nella lista della Lega con Salvini Premier in questa campagna elettorale per il consiglio regionale delle Marche?
“Come avrà capito, nel mio percorso professionale ha assunto più rilevanza la preparazione tecnica rispetto a quella più squisitamente politica. Il caso vuole che negli ultimi tempi, complice probabilmente il distacco creatosi tra cittadini ed amministratori, le competenze siano tornate prepotentemente di moda. I cittadini sono diffidenti, non sempre a ragione, ma tant’è, nei confronti dei politici di professione e, indifferenti ai volti sorridenti e rassicuranti dei candidati, vogliono sapere cosa hai fatto per meritarti il loro voto e la loro fiducia. Il Movimento 5 Stelle ha avuto il grande merito di cogliere questo aspetto in un momento di insofferenza diffusa: ha guardato ai curricula, ha badato al sodo ed i cittadini l’hanno premiato. Tuttavia era lo stesso Il Sole 24 Ore a definirci, all’epoca, ‘candidati esterni’: come a ribadire che, nel nostro caso, le competenze precedevano la passione per la politica fine a se stessa. L’esperienza con il M5S mi ha arricchito umanamente e non la rinnego, nonostante il momento difficile e violento che vivemmo a Macerata in concomitanza con le elezioni. Non posso dimenticare l’imponente lavoro svolto al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, lavoro che però è stato letteralmente spazzato via con la nascita del governo M5S-PD. Una delusione personale ma, ciò che più conta, uno schiaffo alle risorse umane ed economiche investite per tutelare il patrimonio del Paese. La Lega, molto semplicemente, mi ha offerto la possibilità di riprendere il filo di un discorso al quale ho dedicato anima e corpo: la sintonia di questa formazione politica con il territorio è elevata, il candidato governatore è una persona in gamba e la lunga parte del programma di governo dedicata alla valorizzazione del patrimonio è in linea con le mie idee. Motivare il rifiuto di questa proposta di collaborazione avrebbe richiesto molte più energie che accettarla con entusiasmo, per cui eccomi qui”.


Ci illustri le linee guida del suo progetto politico. Le tre cose più importanti a cui si dedicherà in caso di vittoria (sua e della sua coalizione).
“Lo scorso anno sono stata coautrice, insieme a tanti validi colleghi, di ‘Impresa Cultura. Politiche, reti, competenze’ (Gangemi Editore), un libro che, già a partire dal suo eloquente titolo, descrive perfettamente i tre aspetti dei quali amo occuparmi e che vorrei fossero alla base di tutta la futura azione di governo. Non mi dispiace essere etichettata come ‘quella che vuole ricostruire le Marche con l’arte’, perché è una definizione veritiera che racconta senza inutili giri di parole il mio progetto. Voglio dare al territorio un obiettivo comprensibile, quello di valorizzare le nostre infinite bellezze per tradurle in opportunità di sviluppo, servizi ai cittadini, benessere diffuso. Voglio che gli interventi indifferibili in tema di infrastrutture e marketing territoriale internazionale siano funzionali a questa visione. E voglio che alla frammentazione del territorio subentri un sistema efficiente di reti e competenze, in grado di creare percorsi, esperienze e crescita sostenibile. Il nostro programma prevede lo sviluppo ‘dei turismi’, il potenziamento delle filiere tipiche regionali, il rafforzamento della sinergia tra costa ed entroterra, differenti piani di sviluppo del patrimonio ambientale ed un Nuovo Piano regionale per lo sviluppo culturale, basato sulla valorizzazione integrata delle eccellenze delle Marche: questi sono i progetti dei quali vorrei che le nostre migliori competenze cominciassero ad occuparsi, lavorando in squadra, fin dal primo giorno. Non amo eccessivamente gli inglesismi, ma voglio che la valorizzazione del bello che c’è nelle Marche sia visto come un ‘driver’ dello sviluppo, il traguardo ultimo al quale tanti interventi dovranno essere raccordati: può sembrare banale, ma il punto debole delle nostre recenti politiche è stato proprio l’immobilismo dovuto ad una mancanza di visione e di direzione”.


Qual è il clima che si respira in questi frenetici giorni di campagna elettorale?
“E’ una ‘campagna in mascherina’, durante la quale dobbiamo mantenere le distanza anche quando ci piacerebbe avvicinarci di più alle persone ed ai loro problemi. La conoscenza del territorio e delle persone mi aiuta ad intercettare i segnali, a cogliere l’insoddisfazione, a comprendere le ragioni di una diffidenza che potremo vincere solamente facendo qualcosa di buono, di concreto e di diverso. Al termine della giornata, il conforto viene dal fatto che, sotto sotto, non siamo ancora rassegnati: i cittadini si arrabbiano, si appassionano, talvolta inveiscono sui social… ma in fondo la loro è una rabbia sana che la politica dovrà essere in grado di trasformare in energia positiva. Una responsabilità ulteriore, è vero. Ma d’altronde chi si candida nelle Marche sa perfettamente che ad attenderlo in Regione non ci saranno lustrini e paillette, ma il giudizio quotidiano e straordinariamente severo di elettori affamati di risposte”.

 Spazio elettorale a pagamento. Committente responsabile Ennio Angelici 


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