di Sandro Renzi
(foto di Simone Corazza)
La festa in piazza del Popolo. Una vittoria bagnata dalla pioggia. Un intervento, coinciso, attorniato dai suoi elettori. E poi le magliette dedicate a questa vittoria. Tant’è, Paolo Calcinaro bissa il successo di cinque anni fa e torna nel palazzo di Via Mazzini. Da sindaco, forte di una percentuale di preferenze bulgara. Un plebiscito per lui che ha stravinto in tutti le sezioni. Fermo ed i fermani gli hanno riconfermato la fiducia. Hanno investito in un progetto di cinque anni. Quel progetto che l’avvocato fermano ha voluto fortemente a supporto della sua ricandidatura, forte di cinque liste civiche ed un esercito di candidati che si è speso nei quartieri, nelle strade, nelle case, una campagna elettorale non troppo lunga ma intensa. Segnata dal Covid e da un cambiamento nelle nostre abitudini.
Dagli studi di RF1 e Cronache Fermane, nel pomeriggio, il sindaco Calcinaro, è intervenuto per raccontare la sua vittoria. “Ringrazio questa altissima porzione della città che mi ha votato, un grazie ai candidati, a coloro che hanno accompagnato fino a questo punto l’azione amministrativa. Ed anche alla struttura comunale per il lavoro fatto” esordisce Calcinaro “evidentemente, analizzando il voto, c’è stata una immedesimazione tra il percorso civico fatto di dialogo e concretezza a cui abbiamo dato vita e quello dei cittadini. Poi ho registrato una trasversalità civica, questo significa che la cittadinanza ha capito. Dentro al 70% ci sono tutti e questo è un dato importante, altrimenti il voto si sarebbe polarizzato“.
Stanco ma ovviamente contento dell’esito. Guarda anche ai suoi avversari. “Credo che il lavoro con l’opposizione cambierà -l’auspicio del rieletto primo cittadino- abbiamo vissuto una anomalia nei cinque anni passati quando una parte dell’opposizione stessa si è smarcata per avvicinarsi alla maggioranza. Massimo Rossi è quello che meglio ha saputo interpretare il ruolo dai banchi della minoranza. Mi nutro dalle buone proposte che arrivano dagli altri, ho chiesto ad Interlenghi ad esempio di dare meno spazio possibile a chi denigrava attraverso i social. Il confronto è sui temi e di lavoro ce n’è da fare”.
Calcinaro avrà di fronte da subito la gestione delle conseguenze legate alla pandemia. “Dovremo fare un patto dentro al Consiglio comunale, lavorare sui temi grandi della città per tre anni e poi ciascuno si prepara alla prossima campagna elettorale. Penso allo sviluppo urbanistico di Campiglione per portare economia e posti di lavoro grazie al nuovo ospedale. Penso al turismo ed al potenziamento dell’università. Lavorare su questo richiede competenze e accordo”.
C’è poi un capitolo legato alle eventuali mancanze del primo mandato o la prospettiva in vista delle regionali tra cinque anni che potrebbero vedere lo stesso Calcinaro papabile candidato. “Ma con chi ?” chiosa subito Calcinaro liquidando il tema delle prossime regionali “di certo non voglio accentrare troppo come ho fatto in questi anni anche a discapito della vita personale, ci sarà una grossa mole di lavoro, devo fare un passo indietro”.
Ad essere passato, come messaggio, è stato il lavoro del gruppo e non solo la figura del “Calcinaro sindaco”. “Lo testimoniano le preferenze ottenute dagli assessori. Elementi di continuità ci saranno nella composizione della giunta ma ci sarà anche una parte di discontinuità legata al rispetto delle quote rosa”. A disposizione avrà cinque liste, tre in più rispetto al 2015. “Alla giunta lavorerò da subito e credo che per la prima settimana di ottobre sarà pronta“.
Risponde alle accuse di chi lo ha etichettato come il candidato del centrodestra. “Non sono stato il candidato del centrodestra. Lo dicono i numeri -chiosa il sindaco- siamo cittadini volenterosi. Probabilmente ci saranno giovani in Consiglio under 30, che arrivano anche da Piazza Pulita”. Infine il ruolo di Fermo capoluogo. “Per prima cosa doveva recuperare la sua credibilità interna Fermo, lo ha fatto, poi siamo diventati punto di riferimento senza voler mostrare i muscoli, quello che servirebbe ora è una costante valorizzazione del fermano tutto”.
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