Gli imprenditori calzaturieri tornano dal Micam, il presidente Cna Silenzi: “L’obiettivo è resistere”

IMPRESE - "Dobbiamo resistere - spiega Paolo Silenzi  - questo è il nostro obiettivo almeno fino alla prossima edizione di febbraio 2021 quando, si spera, si potrà vedere una luce in fondo al tunnel. Siamo consapevoli che il Covid19 ci sarà ancora, ma speriamo in cure e vaccini che possano far tornare le persone a muoversi globalmente".

di Paolo Paoletti

Un Micam, quello che si è chiuso oggi, sicuramente diverso dagli altri. La fiera della calzatura più importante al mondo ha visto un netto calo di presenze di buyers. Una situazione che i nostri imprenditori del distretto calzaturiero avevano purtroppo ampiamente previsto. Un’edizione che, nonostante l’emergenza Covid 19 continui a colpire tutto il mondo, Europa inclusa, si è svolta lo stesso, aiutata dal mondo virtuale che ha in parte compensato le assenze fisiche.

A fare il punto il presidente di Cna Fermo Paolo Silenzi, in prima linea a Milano così come tanti altri imprenditori del territorio. “Il Micam è sempre stata una fiera di grandi aspettative. Questa è una situazione anomala in tutti i settori. Le restrizioni non hanno permesso a moltissimi buyers di essere presenti a questa edizione. C’è stato un calo notevole di presenze ma questo non significa che la fiera abbia perso il suo ruolo. Sin dal primo giorno, la domenica, in cui solitamente si registrava il pienone, si è capita la contrazione dei visitatori legata alla crisi pandemica”.

Nonostante questo, gli imprenditori non cedono: “Molti buyer non potendo venire a questo evento hanno avuto la possibilità di muoversi virtualmente grazie a piattaforme digitali in cui poter vedere i prodotti e le collezione – spiega Silenzi – un mondo, quello digitale, su cui molte realtà del distretto calzaturiero fermano maceratese avevano iniziato ad investire in periodi anche antecedenti l’emergenza globale che stiamo vivendo“.

Un Micam che si chiude con una diminuzione degli ordini per quel che riguarda la prossima stagione estiva dovuto anche alla prudenza dei compratori. “Molte collezioni della passata stagione primaverile sono rimaste nei magazzini a seguito del lockdown – spiega Silenzi – proprio per questo i buyers hanno ridotto anche i quantitativi degli ordini in un’ottica di prudenza e calo generale dei consumi”.

Una situazione difficile, ma che, nonostante lo sconforto, non deve far crollare la speranza di un distretto che ha fatto la storia d’Italia e delle Marche. “Dobbiamo resistere – spiega Paolo Silenzi  – questo è il nostro obiettivo almeno fino alla prossima edizione di febbraio 2021 quando, si spera, si potrà vedere una luce in fondo al tunnel. Siamo consapevoli che il Covid19 ci sarà ancora, ma speriamo in cure e vaccini che possano far tornare le persone a muoversi globalmente”.


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