Fratelli d’Italia, dopo la festa l’analisi:
“Siamo il primo partito del Fermano
perché attenti ai problemi della gente”

FERMO - Fratelli d'Italia si torna ad analizzare il voto dello scorso 20-21 settembre ed a parlare del futuro delle Marche. Questa volta a farlo sono tutti e quattro i candidati consiglieri

 

di Leonardo Nevischi

Metabolizzata la sbornia postuma ai festeggiamenti per il risultato raggiunto alle recenti consultazioni regionali, in casa Fratelli d’Italia si torna ad analizzare il voto dello scorso 20-21 settembre ed a parlare del futuro delle Marche. Questa volta a farlo sono tutti e quattro i candidati consiglieri. «Se FdI è il primo partito nella provincia di Fermo (23.29% con 16883 preferenze) il merito è tutto di Andrea Putzu (4055 voti), Saturnino Di Ruscio (3827), Romina Gualtieri (1858) e Maria Lina Vitturini (980) – sottolinea il segretario provinciale di Fermo, Andrea Balestrieri, dalla sede di via Recanati -. Loro si sono messi totalmente in gioco ottenendo un ottimo risultato, segno che la nostra è una classe dirigente attenta che intercetta tutte le esigenze, le richieste e le problematiche che la cittadinanza evidenzia».
«Sono onorata di poter vivere questo periodo che ha dato alla nostra regione un cambiamento epocale e sono orgogliosa di far parte della squadra che ha permesso tutto ciò – evidenzia Romina Gualtieri, sindaco di Monsampietro Morico e la prima a prendere la parola del quartetto fermano in appoggio a Francesco Acquaroli -. Nel fermano sono risultata la più votata e per me è una grande responsabilità nei confronti degli elettori ed in particolare per quei comuni dove sono risultata in pole come Montegiorgio, Grottazzolina e Ortezzano. Questi paesi identificano il proprio territorio come qualcosa che può cambiare grazie ad una donna, sindaco delle istituzioni ed avvocato che si è sempre dimostrata leale, affidabile e credibile. Questo è solo il punto d’inizio perché mi auguro che questo cambiamento auspicato avvenga sotto tutti i punti di vista, in particolar modo sotto tre profili: intercettare il maggior numero di finanziamenti europei, sviluppare politiche di sicurezza e di controllo per far sì che la regione Marche torni protagonista anche per investimenti dall’estero ed infine sviluppare un modello di innovazione tecnica e ricostruzione. Il mio viso è stato speso ed ha avuto il consenso che ha avuto perché solitamente ciò che dico poi faccio».

A seguire la seconda quota rosa del quartetto di FdI, Maria Lina Vitturini che si dice «felice di aver appoggiato Andrea Putzu e certa che con lui potremmo cambiare le sorti di questa regione». Una Vitturini che poi ammette: «Non ricoprivo più un ruolo politico attivo da quasi otto anni, quindi i voti che ho preso tutto sommato mi sono sembrati anche tanti. Quelli presi a Porto San Giorgio simboleggiano che sto lavorando bene come consigliere di opposizione. Auspico anche io che ci siano dei cambiamenti decisivi nella regione Marche e come delegata delle pari opportunità regionali spero di poter lavorare molto su questo fronte, che è ancora un argomento sul quale c’è molto da fare: l’obiettivo è organizzare eventi mirati».

Per il secondo più votato all’interno del partito, Saturnino Di Ruscio, questa è stata «un’avventura importante che segna il cambiamento in una regione per troppo tempo mal governata dalla sinistra. Arrivare vicino alle 4000 preferenze è stato un risultato che mi inorgoglisce e mi carica di responsabilità. Tra 5 anni dovremmo consolidare il risultato per far sì che Francesco Acquaroli sia nuovamente il presidente regionale. Vorrei citare un dato statistico – chiosa l’ex sindaco di Fermo togliendosi qualche sassolino dalla scarpa – circa il 45% dei candidati delle 6 liste che sostenevano Francesco Acquaroli erano concentrati nella città di Fermo, quindi diciamo che c’è stata una competizione interna abbastanza forte però questo a me non ha dato preoccupazioni. Mi trovo soddisfatto del risultato e sono completamente a disposizione del partito».

A chiudere è proprio il neo consigliere regionale Andrea Putzu: «Molti hanno creduto nel nostro progetto di cambiamento ed era impensabile nel 2013, quando è stato fondato FdI, che oggi saremmo stati il primo partito della provincia di Fermo. Per me è grande soddisfazione ed oggi parte la sfida più bella, con chiarezza e senza clientelismi. Abbiamo un presidente vicino alla provincia di Fermo e questo è molto importante. Acquaroli è una persona che conosce benissimo questa provincia, la quale finalmente non sarà trattata da provincia di Serie C ma allo stesso modo delle altre. Per me è un grande onore rappresentare Fermo in regione: sarò il consigliere del mio elettorato e non di me stesso. In 5 anni possiamo già lasciare un’impronta concreta. A breve ci saranno anche le elezioni provinciali e sarà fondamentale scegliere una figura adatta a rappresentare il centro destra, in modo tale da creare una coesione tra il governo regionale e quello provinciale».

Sul possibile assessorato fermano, Putzu è chiarissimo: «Se andrà un assessorato a Fermo sarò molto contento, ma questo lo sceglierà il presidente. Ma ricordiamoci che un assessore non rappresenta un territorio, bensì deve rappresentare un settore di competenza. I consiglieri regionali invece rappresentano il territorio perché sono stati votati da questo. Sottolineo che per la prima volta nella storia, la provincia di Fermo ha tre consiglieri di maggioranza: in passato vi era un consigliere che faceva anche da assessore e non poteva votare i provvedimenti perché era impegnato altrove e quindi rimaneva un solo consigliere a rappresentare la nostra provincia».


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