di Leonardo Nevischi
Il colore rosa inizia a fare capolino sulle strade di Porto Sant’Elpidio: mercoledì 14 ottobre, infatti, si alzerà il sipario sull’undicesima tappa del Giro d’Italia numero 103 con partenza dalla città elpidiense per arrivare a Rimini dopo 182 chilometri. Porto Sant’Elpidio non è nuova nell’accogliere la Corsa Rosa (nel 1992 e nel 2012 fu arrivo di tappa rispettivamente con la vittoria di Mario Cipollini e con il successo del colombiano Miguel Angel Rubiano Chavez, ndr), tuttavia questa volta sarà una prima inedita e dal sapore totalmente differente, sia perché la città rivierasca sarà il punto geografico da cui i corridori inizieranno a darsi battaglia sia perché per la comunità elpidiense, e non solo, sarà la prima gara di tale portata vissuta con il perdurare della situazione sanitaria di emergenza nazionale. Di fatto, lo spettro del Covid-19 sta rendendo questo 2020 sempre più duro, ma per il sindaco Nazareno Franchellucci «quella di mercoledì sarà una giornata di festa, pertanto, nel rispetto delle norme di sicurezza, sarà bello far vivere questo evento ai giovani della nostra città e alle famiglie che vi parteciperanno. Nel 1946, tra le macerie della seconda Guerra Mondiale, il giro rappresentò un momento di ripartenza del paese. Oggi, sebbene i ricordi della felicità e dell’entusiasmo di settembre 2019 siano ancora nitidi, il Giro deve rappresentare un motivo di ripartenza anche per noi. Senza ombra di dubbio la bicicletta sta migliorando la qualità di vita delle persone, ma non soltanto dal punto di vista ambientale ma anche fungendo da traino dell’economia. La tappa del Giro d’Italia che lega Porto Sant’Elpidio al nome di Rimini, che è una città che non ha eguali dal punto di vista della ricettività e del turismo, è assolutamente un punto di partenza verso nuovi orizzonti. Nel corso degli anni sia da un punto di vista infrastrutturale sia da un punto di vista culturale abbiamo dedicato tanto al mondo delle due ruote e mi auguro che anche le Marche abbiano la stessa ambizione di farsi portavoce a livello europeo di questo movimento ciclistico. D’altro canto la scelta fatta dalla regione di legare il proprio nome e la propria immagine a quella di un grande ciclista del nostro paese come Vincenzo Nibali ne è la testimonianza. Inoltre – denota con orgoglio il primo cittadino elpidiense – sarà bello tra qualche giorno vederlo sulle pagine dei giornali nazionali con le palme di Porto Sant’Elpidio a fare da sfondo. Quella di mercoledì sarà l’unica tappa del Giro d’Italia per la regione Marche e questo è un altro elemento che ci rende molto orgogliosi. Ringrazio vivamente la regione, nella figura di Raimondo Orsetti, per l’appoggio che sin da subito ci è stato dato per far sì che la partenza della tappa della corsa rosa diventasse realtà».
Nazareno Franchellucci, sindaco di Porto Sant’Elpidio
«In questo anno così particolare e pieno di incognite – fa da eco il neo assessore allo sport e al turismo Emanuela Ferracuti – sicuramente il Giro d’Italia è il primo grande evento che inaugura la stagione autunnale turistica e sportiva di Porto Sant’Elpidio. Un evento che non ha bisogno di presentazioni, giunto alla sua 103esima edizione, fortemente voluto dall’amministrazione comunale e da Vincenzo Santoni, ingranaggio fondamentale della macchina organizzatrice). Portare il Giro d’Italia nella città elpidiense è una vetrina privilegiata per promuovere le eccellenze del territorio fermano e non solo per un evento che verrà trasmesso in 198 paesi al mondo. Abbiamo già letto in questi giorni diversi articoli di testate e riviste di calibro nazionale che riportavano il nome di Porto Sant’Elpidio. Il 14 ottobre sarà una giornata di sport e tradizione, ma anche di promozione: pertanto abbiamo deciso in accordo con tutti i commercianti di abbellire le vetrine delle varie attività a tema “Giro d’Italia” da questo fine settimana fino al giorno della tappa. Invito tutti coloro che vorranno partecipare alla grande atmosfera del Giro ad osservare tutte quelle precauzioni che ormai ci siamo abituati a rispettare».
Emanuela Ferracuti, neo assessore allo Sport e al Turismo di Porto Sant’Elpidio
Un vernissage che ha richiamato anche i più importanti organi regionali come il presidente Coni Marche, Fabio Luna, il presidente della Federazione Ciclistica Marche, Lino Secchi ed il responsabile del progetto Marche Outdoor, Alberto Mazzini: per tutti la tappa di mercoledì rappresenterà una grandissima opportunità di valorizzazione e promozione del territorio. Sulla stessa linea anche il neo consigliere regionale Andrea Putzu, il quale da elpidiense doc si dice «emozionato nell’intervenire nella mia città in questa nuova veste. La regione Marche continuerà ad investire non solo sul Giro d’Italia ma anche sulla promozione della nostra città, della nostra provincia e della nostra regione. Viviamo in un momento storico difficile ed il Giro d’Italia può essere utile per far tornare i bambini in strada a seguire un evento internazionale, ma sarà necessario comunque sia essere responsabili ed agire in sicurezza».
Una Porto Sant’Elpidio che si tingerà di rosa, o meglio si illuminerà di rosa. Infatti, la celebre Torre dell’orologio, simbolo della città, è stata interamente addobbata con fari a led rosa che resteranno accesi per tutte le sere fino al 14 ottobre compreso, tra le 18:30 e le 6:00, grazie all’inventiva del comitato Marche Ciclando (del presidente Giuseppe Ripà e con la supervisione del responsabile degli eventi Vincenzo Santoni e dello staff di Redgeco di Yuri Cecarini, ditta specializzata in allestimenti per spettacoli, progettazioni di eventi dal vivo e illuminazioni artificiali per manifestazioni sportive).
La “trasformazione in rosa” delle città che ospitano il giro è ormai una costante, ma la prima ad adoperarsi per allestire il territorio a tema di Giro d’Italia fu Cesenatico. Tra i primi testimoni di quel tipo di mutamento urbano ci fu Tonina Pantani, mamma del compianto Pirata di Cesenatico, che non risparmia qualche frecciatina proprio alla città natìa di Marco.
«Sì è vero, Cesenatico fu tra le prime ad abbellirsi per il passaggio del Giro. Tuttavia quello che mi fa rabbia adesso è che non mi hanno minimamente coinvolto. Mi ha chiamato Vincenzo Santoni qui a Porto Sant’Elpidio, ma il comune di Cesenatico non si è fatto vivo e questo mi fa molto male. La 12esima tappa di Cesenatico servirà per festeggiare il mezzo secolo di storia della grandfondo Nove Colli, ma nessuna citazione per i cinquantenni di Marco Pantani. A Cesenatico non posso fare niente, perché ogni volta mi tagliano le gambe. La granfondo “Marco Pantani” che spesso organizzavo la sposterò in un’altra città, perché loro non se la meritano».
Poi spazio alla commozione di Tonina nel ricordare la magica doppietta Giro d’Italia-Tour de France nel 1998 e l’uscita di scena del figlio al Giro del 1999 per i dolorosi fatti di Madonna di Campiglio. «Marco con me non parlava di ciclismo: per tutti era il campione, per me era semplicemente mio figlio. Ricordo che quando vinse il Giro d’Italia io avevo il chiosco completamente pieno di gente, ma non capivo che cosa avesse fatto realmente di bello. Quel giorno, nemmeno il tempo di godersi la vittoria in rosa e già mi comunicò che sarebbe andato anche al Tour. Lui era così. Ho un sacco di ricordi belli di Marco, anzi tutti. Ricordarlo e parlare di lui mi riempie il cuore».
Tonina Pantani
Fabio Luna
Lino Secchi
Alberto Mazzini
Andrea Putzu
La celebre Torre dell’orologio di Porto Sant’Elpidio colorata di rosa
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