“L’Amministrazione comunale di Grottazzolina ha deciso di fare la sua parte, in un momento particolarmente difficile, per sostenere famiglie, bar e ristoranti, scuole e studenti con un pacchetto di interventi del valore di quasi 60.000 euro, provenienti da fondi statali, di bilancio e da contributi ricevuti da associazioni e privati”. Questo l’annuncio del sindaco Alberto Antognozzi di qualche settimana fa, parole che il gruppo consiliare di minoranza “La Colomba – Ivana Pallottini”, pur apprezzando le misure che potrebbero dare ossigeno ad alcune categorie di cittadini di Grottazzolina, bolla come “pura e semplice mossa propagandistica”. “Infatti – rimarcano dall’opposizione – dagli atti ufficiali i fondi stanziati si sono ridotti a 55.000 euro e soprattutto la loro provenienza è esclusivamente statale”.
“Sarebbe stato corretto dire che avendo lo Stato, con Decreto interministeriale dell’11 novembre 2020, assegnato al Comune di Grottazzolina per gestire l’emergenza Covid la somma di 60.384 euro, l’Amministrazione comunale riteneva di doverli utilizzare per sostenere famiglie, bar e ristoranti, scuole e studenti. Invece no, si prendono i soldi dallo Stato, di quel Governo che non ci risulta essere il Governo appoggiato dai membri della maggioranza comunale, di quel Governo attaccato dalle forze politiche di riferimento della stessa, e li si spaccia (riducendoli del 10%) per fondi comunali. Ed ancora una volta, invece di coinvolgere, in queste importanti scelte, associazioni di categoria e forze di minoranza, si preferisce fare un po’ di propaganda ed agire in proprio”.
La minoranza annuncia un’attenta vigilanza sulla gestione dei fondi assegnati dallo Stato affinché possa essere il più possibile oculata ed equa, senza esclusione di alcun avente diritto e senza indebite erogazioni. “Saremo forse dei sognatori, ma riteniamo che improntare il rapporto con i cittadini anche attraverso una corretta informazione, in questo difficile momento in cui la crisi pandemica rischia di generare rancore e sfiducia della popolazione nei confronti dello Stato e delle istituzioni, sia doveroso da parte di chiunque sia chiamato a svolgere incarichi pubblici. E la propaganda – concludono – alla fine rischia di ricadere addosso a chi la propugna”.
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