di Federica Broglio
Ecobonus, sismabonus, cessione del credito, bonus facciate, sono tante sia le agevolazioni che consentiranno ai privati di ristrutturare casa e riqualificare condomini un po’ datati, sia le occasioni di ripresa economica per le imprese che dovranno eseguire i lavori.
“Una grande opportunità di rigenerazione urbana che potrà dare una grande spinta all’economia e all’edilizia – spiega l’assessore all’Urbanistica Maria Antonietta Di Felice -. Già abbiamo registrato una riapertura dei cantieri per la ricostruzione post terremoto del 2016, ma c’è fermento anche per l’ecobonus 110%, anche se si attende una proroga della scadenza al 2022 per dare l’opportunità di attuare i progetti in tempi non così ristretti”.
Esistono infatti delle criticità, perché servono permessi da acquisire, progetti da elaborare, una rendicontazione che coincide con la fine dei lavori (quindi è improbabile che uno paghi tutte le fatture prima che siano ultimati gli interventi), la verifica della fattibilità.
“Per noi allo stato attuale è difficile capire se le pratiche presentate riguardano l’ ecobonus – afferma il dirigente dell’Urbanistica Alessandro Paccapelo – perché in Comune arrivano le pratiche edilizie, ma le agevolazioni riguardano il credito d’imposta che è materia fiscale che riguarda i commercialisti. Certo è che stiamo registrando un aumento di richieste di accesso agli atti propedeutico probabilmente all’inizio dei lavori perché riguardano la conformità urbanistica. Le imprese devono capire se è necessario prima rimuovere alcune difformità e procedere con sanatorie di eventuali abusi. Probabilmente era meglio richiedere una proroga al 2022, con tre anni di tempo”.
CENTRO STORICO E QUARTIERI
Due sono le aree dove si andrà ad intervenire, il centro storico e i quartieri e periferie. Nel primo caso esiste un patrimonio storico ed architettonico da salvaguardare e valorizzare, dove probabilmente le pratiche potrebbero avere tempi più lunghi a causa dei limiti posti dalla Sovrintendenza per quegli immobili che sono posti sotto tutela. “In questo caso – avverte il dirigente Paccapelo – si parla di miglioramento energetico e quindi di sostituzione degli infissi, che non dovrebbero trovare ostacoli e che anzi ridaranno dignità e decoro alle facciate”. Per quanto riguarda i quartieri, là dove l’ha fatta da padrone un’edilizia espansiva tipica degli anni ‘60 e ‘70 senza valorizzazione estetica, i margini di intervento sono ampi e vantaggiosi. Trattandosi di condomini l’adeguamento energetico e le migliorie previste dal superbonus sono un’occasione da non perdere perché sono a costo quasi zero.
ONERI DI URBANIZZAZIONE: AUMENTANO GLI INCASSI
Quest’anno in ogni caso, nonostante la crisi economica, la pandemia e il periodo di lockdown, l’ufficio Urbanistica del Comune ha ricevuto un trend di pratiche in linea con l’andamento del 2019, assestato sulle 1200 domande pervenute, con incassi addirittura superiori. Tra condoni, ricostruzioni e riqualificazioni post sisma, piano casa, l’edilizia dunque non si è fermata.
IL COMUNE RIDISEGNA L’ESPANSIONE URBANISTICA
Al di là dei bonus, l’amministrazione comunale di Fermo ha grandi progetti per il futuro dal punto di vista urbanistico. In ballo c’è da ridisegnare l’intera espansione della città verso Molini di Tenna e Campiglione, in prossimità del nuovo ospedale. Sarà questa la nuova sfida progettuale lanciata dal neo assessore all’Urbanistica Maria Antonietta Di Felice che domani presenterà in consiglio comunale le nuove linee guida. Le due frazioni, in particolare quella di Campiglione che è stata negli anni scelta come destinataria di un’area commerciale diventata punto di riferimento per la città, inevitabilmente subiranno non solo una modifica dal punto di vista del traffico veicolare, per il quale la Regione sta intervenendo anche a livello economico, ma soprattutto dell’ampliamento residenziale, calamitando attorno all’ospedale una nuova edificabilità sia a livello abitativo che di servizi. “Ci sarà un grande cambiamento a livello urbanistico – spiega l’assessore – e abbiamo già attivato tavoli tecnici, confronti con le realtà socio-economiche per verificare gli indirizzi e i punti di vista di tutti i soggetti interessati. Con il nuovo ospedale non cambierà solo l’assetto di un quartiere, ma la visione progettuale di un intero territorio. Stiamo lavorando ad un grande progetto che mi auspico possa trovare la collaborazione e condivisione di tutti”.
L’ANCE AVVERTE: L’ECOBONUS NON E’ GRATIS PER IL PROPRIETARIO
Tornando all’Ecobonus, interviene anche l’Ance. “Abbiamo goduto di detrazioni fiscali favorevoli – afferma Stefano Violoni, presidente Ance di Fermo, l’associazione nazionale costruttori edili, legata a Confindustria – ma ora il nodo più grande per l’ecobonus 110% è la scadenza al 31 dicembre 2021, in cui bisogna chiudere tutte le pratiche e i pagamenti. Sono 7 mesi che il Governo promette proroghe e quindi privati e imprese tergiversano. Però bisogna stare attenti, perché è passato il messaggio sbagliato e cioé che è tutto gratis per il proprietario dell’immobile”.
Violoni ci tiene a sottolineare questo aspetto per non prendere degli abbagli. Perché è vero che l’ecobonus copre e rimborsa gran parte degli interventi, ma non in toto. Quello che non rientra nel pacchetto va pagato. Sta nei tecnici e negli ordini professionali scegliere il piano di agevolazioni più adatto per la tipologia di intervento che si vuole fare, ossia se ecobonus, sismabonus o altro. In linea di principio a carico del proprietario peserà circa il 25% del totale, che comunque è un enorme vantaggio.
ATTENZIONE ALLA CONCORRENZA SLEALE
Per le imprese invece si teme la concorrenza da altri territori. Quelle del Mezzogiorno – avverte Violoni – hanno ottenuto una decontribuzioni del 30% agli operai, che noi delle Marche non abbiamo, nonostante siamo area di crisi complessa. Il mercato dell’edilizia è nomade, si sposta e temo che in questa partita ci possa essere concorrenza sleale dal Tronto in giù. Quello sconto alle aziende si poteva estendere anche alle zone di Fermo e Macerata, abbiamo fatto presente al Governo questa anomalia, ma è rimasta lettera morta”. Come se non bastasse, sul settore è arrivata un’altra mazzata. Il patto tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil per consentire turni alternati anche notturni e festivi a ciclo continuo nelle 24 ore sulle opere strategiche e le grandi opere commissariate. “Questo Governo sigla accordi per il settore senza nemmeno coinvolgere le parti datoriali. Ma in questo forse c’è una carenza di incidenza politica da parte dei nostri rappresentati a Roma”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati