di Federica Broglio
La città di Fermo punta sulla ricerca e la tecnologia per aiutare le imprese del territorio a diventare più moderne e competitive, avanzate e digitali. Non lo fa con un progetto a spot o contributi a pioggia, ma sfruttando la grande opportunità di un bando regionale per l’attivazione di fondi strutturali europei a cui ha aderito con un piano ambizioso quinquennale che coinvolge il Comune, l’Università Politecnica delle Marche e quella di Camerino, e un pool di imprese per l’istituzione di un laboratorio di ricerca che svilupperà soluzioni tecnologiche, applicazioni di intelligenza artificiale e realtà virtuali a vantaggio delle aziende aderenti e di riflesso a tutto il territorio.
Un investimento di 2 milioni di euro, finanziato al 50% dal fondo comunitario e il restante dalla cordata di imprese, più altri 500mila euro per assegni di ricerca per 40 giovani neo laureati da impiegare nel laboratorio e nelle aziende in partnership e altri 200mila euro per micro operazioni di start-up giovanili o piccole imprese. L’incubator è destinato all’ex mercato coperto, per il quale è stato approvato il progetto definitivo e sarà recuperato entro tre anni, ma nel frattempo sarà collocato al Buc Machinery, dopo il trasloco della biblioteca multimediale in altri spazi e conterrà postazioni operative e tecnologiche per studiare nuovi processi produttivi e di gestione, applicazioni digitali per aiutare le imprese a sfidare il futuro con metodologie all’avanguardia e competitive. E’ stata inoltre acquistata una stampante 3D per un valore di 250mila euro che per le sue dimensioni dovrà temporaneamente essere ospitata all’Istituto tecnico industriale Montani.
“Si tratta di un pacchetto di finanziamenti comunitari di 6 milioni e 300mila euro che abbiamo deciso di non investire solo in interventi strutturali, come ad esempio il recupero dell’ex mercato coperto – ha spiegato il sindaco Paolo Calcinaro durante la presentazione ufficiale di stamane alla sala dei Ritratti del Comune – ma di destinarne una parte anche a progetti che accompagnassero le imprese verso la ripresa e che portasse occasioni di sviluppo e lavoro. E’ un importante passo in avanti per il post pandemia e la dimostrazione di una volontà da più parti di scommettere sulla nostra città”.
Presenti, oltre al dirigente alle Politiche Comunitarie del Comune Gianni Della Casa, che ha illustrato i dettagli, gli assessori Ingrid Luciani alle Politiche comunitarie e sviluppo territoriale e Annalisa Cerretani alle Attività produttive e Politiche del lavoro, che hanno espresso entusiasmo e soddisfazione per un progetto che vede coinvolti più soggetti in un team di grosso calibro che darà notevoli risultati. Il percorso infatti, sperimentale nei primi due anni, ma che si protrarrà per un quinquiennio, vede protagonisti tre Dipartimenti dell’Università Politecnica delle Marche e due gruppi di ricerca dell’Università di Camerino e 8 imprese, tra cui le Srl Savelli, Santoni, Vega, Bros, Valtenna e Elisabet del settore manifatturiero, tutte con fatturato tra i 10 e i 30 milioni di euro, in grado quindi di applicare nelle proprie sedi le nuove tecnologie elaborate nel laboratorio di ricerca e 2 aziende già affermate nello sviluppo tecnologico avanzato,la pugliese Morphica la More di Pesaro quest’ultima capofila del gruppo e recentemente costituita come newco da una joinventure tra la WebSolute di Pesaro, la Cadland di San Benedetto del Tronto e la NextLab di Ascoli Piceno. All’avvio delle attività saranno coinvolti anche la Cassa di Risparmio di Fermo e il Centro Studi Carducci, oltre alle associazioni di categoria di Confindustria, Cna e Confartigianato.
“Il digitale in quest’ultimo anno dettato dalla pandemia è stato fondamentale per sopravvivere, per le scuole, per le imprese e il sociale – ha evidenziato Claudio Tonti della More Srl – e ora bisogna investire nella ricerca tecnologica in qualsiasi settore. Con questo laboratorio le imprese resteranno al passo, la parola d’ordine dovrà essere velocità per competere e aggredire i mercati”.
Molto fiduciosi per il futuro il direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica della Politecnica delle Marche Michele Germani e il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari, per un progetto di ricerca che definisce una visione a lungo termine e che unisce competenze e conoscenze senza sovrapporle, ma integrandole al servizio dello sviluppo di un intero territorio.
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