“La destra marchigiana capisce che con la salute non si scherza: in questa logica si pensi ad un coordinamento nazionale e non regionale”. Così in una nota, Giorgio Fede, senatore e facilitatore per le relazioni interne del M5S, e Marta Ruggeri, capogruppo in Regione per il M5S.
“Il Governo – dichiara Fede – aveva previsto un coordinamento nazionale, il coinvolgimento di Prefetture, direzioni scolastiche, Ministeri e di tutti gli organi preposti. Poi abbiamo visto che la destra di Governo è diventata improvvisamente prudente, mentre quella di opposizione a Roma resta intransigente e strumentalmente polemica. Ma delle due l’una: qual è che bisogna ritenere credibile? Oppure semplicemente in questa condizione particolare imposta dal virus, bisogna sempre agire con buonsenso e con il fine di preservare la salute dei cittadini?”
“Queste sono state ore – aggiunge Ruggeri – di apprensione e ansia per l’incertezza sull’apertura o meno della socialità, dell’economia e della scuola il 7 gennaio. Lo so bene io che, da insegnante prima che da consigliera regionale, raccolgo questo stato d’animo pressoché in diretta avendo uno scambio continuo con dirigenti, docenti, personale scolastico, studenti e familiari. Con la salute non si scherza, questo lo abbiamo ben chiaro tutti, anche chi come me pensa che il ritorno in classe debba essere una priorità nell’agenda politica. La situazione attuale non permetterebbe una definizione certa sul ritorno in sicurezza a causa dell’indice Rt, la tendenza alla saturazione dei posti letto negli ospedali, l’impennata dei positivi, dei decessi e del numero di persone che non possono dirsi ancora, purtroppo, guarite. Se è vero che la scuola è un luogo sicuro per gli studenti visto che solo il 2% dei focolai si è sviluppato negli ambienti scolastici, è pur vero che la seconda ondata pandemica ha coinvolto insegnati e corpo non docente con un’incidenza doppia rispetto a quella della popolazione generale”.
“Proprio per questa condizione di incertezza, da suffragare con i dati scientifici – dice Fede – si è pensato di spostare la scelta definitiva all’11 gennaio, per avere il tempo di analizzarli correttamente. Ma restiamo ai fatti: in un’ottica di coordinamento nazionale sarebbe giusto evitare fughe in avanti, come invece avvenuto in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche”.
Prosegue Ruggeri: “Pur comprendendo le motivazioni del presidente Acquaroli che, stando agli annunci, è in procinto di firmare l’ordinanza per l’apertura della scuola il primo di febbraio, sarebbe stato opportuno coordinarci con il piano nazionale in attesa di valutare i dati scientifici previsti”. E aggiunge: “A chi in queste ore per fare populismo parla di ‘scuole chiuse’, ricordo che queste chiuse non lo sono mai state. Per questo ringrazio i dirigenti, gli insegnati, il personale Ata e gli studenti che in questi mesi si sono impegnati al massimo affinché attraverso i nuovi mezzi tecnologici si codificasse un nuovo modo di fare scuola, che non è quello tradizionale in presenza, ma è pur sempre tempo scuola, prezioso e insostituibile”.
Il senatore e la capogruppo concludono l’intervento a doppia firma con un appello: “Lavoriamo insieme, coordinati e con un obiettivo: la salvaguardia, la sicurezza ed il supporto agli italiani. Che le Marche con la sua classe politica di governo e di opposizione si muovano coordinate per il benessere dei cittadini”.
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