di Sandro Renzi
In maggioranza se ne parla ma non trapela nulla. Le dichiarazioni dell’assessore Valerio Vesprini sul futuro della coalizione ma ancor prima su quello che l’esponente civico potrebbe o non potrebbe fare da qui a qualche settimana hanno lasciato un segno. Che i malumori ci fossero è cosa nota, che l’idillio del primo mandato abbia lasciato spazio ad una “stanchezza amministrativa” pure, che i rapporti tra il primo cittadino e lo stesso Vesprini, improntati sulla massima fiducia fino ad un paio di anni fa, ora siano scivolati sul terreno impervio delle incomprensioni ci sta e alcune vicende recenti lo hanno confermato. Basti pensare al progetto per Piazza Mentana o a quello per la pista ciclabile. Anche se, a onor del vero, l’assessore ha scelto di mantenere ufficialmente una posizione apparentemente neutra su entrambe le questioni, salvo poi togliersi i sassolini nelle sedi opportune, a cominciare dalle interpartitiche.
Arrivati a questo punto i colleghi di giunta e, forse anche il sindaco Nicola Loira, si chiederanno se l’uomo di punta del civismo sangiorgese volterà le spalle ad un anno dalla scadenza del mandato proprio a chi lo ha voluto con sé per due lustri alla guida della città, o se lo sfogo possa catalogarsi piuttosto nel novero degli ultimatum. Come a dire: o si volta pagina subito o me ne vado. E in questo caso Vesprini assicura che non accadrà nulla. In Consiglio i civici rimarranno fedeli al programma ed in giunta Loira deciderà di mettere al suo posto chi vuole. Assicurazioni che, la politica insegna, lasciano il tempo che trovano. E finiscono con l’inasprire solo i rapporti personali.
Allora forse varrebbe la pena di fare un tentativo, sciogliere alcuni nodi irrisolti ma a quanto pare molto evidenti se lo stesso Vesprini ha dichiarato di aver più volte palesato il suo malumore senza esito su molte questioni. Il primo è quello del peso politico riconosciuto alla componente civica. A Vesprini non è andata mai giù l’uscita forzata di Giampiero Marcattili dalla giunta e poi, quando se n’è ripresentata l’occasione, la scelta di sostituire l’assessore Silvestrini con Di Virgilio. Peraltro tutto in casa Pd. Quello poteva essere invece il momento per ristabilire l’equilibrio nell’esecutivo e porre rimedio al torto inferto ai civici, almeno così stando a quanto emerge dalle indiscrezioni in campo civico. C’è poi un secondo nodo che riguarda le “divergenze politiche e le problematiche amministrative” a cui l’assessore Vesprini ha fatto riferimento. Anche queste peraltro di vecchia data. Ma tutte da scoprire. Chissà allora che dentro questo calderone non siano finiti pure il rimescolamento delle deleghe e gli screzi con una parte della maggioranza che fa comunque capo ai dem. E, a questo punto, verrebbe da pensare che pure alcune scelte amministrative passate non abbiano avuto l’avallo dell’assessore civico. Insomma, per dirla in breve, che il vaso sia colmo. Ma anche che qualche margine per arrivare alla fine del mandato senza strappi ci sia ancora. Magari stancamente, giusto per portare a casa alcuni obiettivi prioritari per la città e che farà comodo giocarsi nella prossima tornata elettorale. Sia che Vesprini faccia parte della coalizione del centrosinistra sia che corra da solo, e chissà, forse da candidato sindaco. In fondo i più maliziosi sostengono che l’assessore Vesprini abbia già iniziato a sondare il terreno e che anche le minacciate dimissioni potrebbero celare in realtà il proposito di iniziare una sorta di conta tra chi potrebbe appoggiare una sua corsa allo scranno più alto.
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