Fermana, Cornacchini: «Rammaricati
per Padova, ora testa
ad un Perugia da Serie B»

SERIE C - Ripresa degli allenamenti questa mattina al Pelloni di Porto San Giorgio per i canarini. Ad analizzare la sconfitta contro i biancorossi ed il momento di salute dei gialloblù è stato il tecnico fanese, già proiettato alla sfida interna di sabato (ore 17.30). «Con il grifone ho moltissimi ricordi piacevoli, anche di qualche gol segnato. Sarà stimolante affrontarli»

Giovanni Cornacchini

 

di Leonardo Nevischi

FERMO – Domenica sono passati esattamente due mesi dall’insediamento di Giovanni Cornacchini sulla panchina gialloblù della Fermana. Era, infatti, il 6 dicembre 2020 quando il tecnico fanese ex Bari prendeva il posto dell’esonerato Mauro Antonioli. In appena 62 giorni è riuscito a cambiare, plasmare e stravolgere una squadra che ora è in grado di mettere in difficoltà chiunque. Di fatto, sotto la guida Cornacchini sono arrivate solo due sconfitte: a Mantova e in ultimo domenica a Padova.

«Abbiamo molto rammarico – esordisce Giovanni Cornacchini nella conferenza stampa del pomeriggio odierno analizzando la sfida dell’Euganeo -. Probabilmente si poteva fare qualcosina in più, ma non ci siamo riusciti perché giocando tre partite così impegnative in pochissimo tempo è inevitabile che le energie dei ragazzi vengono a mancare. Dal punto di vista atletico abbiamo un po’ sofferto, tuttavia mi sembra che la gara sia stata interpretata bene e contro una squadra forte come il Padova non abbiamo sofferto. Abbiamo sbagliato un paio di ripartenze dove potevamo fare male e da questo scaturisce il nostro rammarico. Ma se c’è amarezza quando si affronta una squadra come il Padova è un buon segnale».

All’Euganeo era squalificato e ha visto la partita da una visuale differente. Questo l’ha aiutata a notare qualcosa in più rispetto alle precedenti 9 partite dove regolarmente in panchina?

«Dall’alto ho visto la squadra molto bene. Ci sono state cose positive che abbiamo preparato in settimana e che sono state riportate sul campo. Alcune situazioni di gioco invece non sono andate per il verso giusto: abbiamo sbagliato le scelte che determinano degli episodi. Abbiamo sbagliato tre ripartenze molto valide, anche perché sapevamo che loro erano una squadra molto propositiva ma che concedevano qualcosa dietro e così è stato: basti rivedere l’occasione di Mordini che se fosse stato un po’ più lucido ed invece di tirare l’avesse giocata su Cais probabilmente stavamo parlando di un risultato differente. Mi viene in mente anche l’occasione di Rossoni che invece di proseguire la sua discesa, ha voluto metterla dentro: doveva essere più egoista».

Come giudica la prova da titolare del neo arrivato Cais?

«Ha fatto una buona gara, non aveva tantissimi minuti nelle gambe però è un giocatore che gestisce palla molto bene e che ha approcciato bene alla gara. Ci potrà servire molto in futuro. La sua è stata una prova positiva».

In questa stagione ha schierato Rossoni prima come terzino destro, poi come difensore centrale ed infine a Padova come esterno di centrocampo. Può ricoprire anche quel ruolo o era una scelta tattica obbligata?

«In una partita dove hai difronte una squadra che ha fisicità e tecnica, quella è una scelta saggia. Rossoni è un giocatore intelligente che si applica e capisce subito quello che gli chiedo. In quella circostanza, visto che Boateng è infortunato, considerando che sia Cognigni sia D’Anna avevano speso tantissimo contro Sudtirol e Samb e non avevo altri esterni disponibili con l’avanzamento in attacco di D’Anna, ho preferito schierare lui perché l’avevo provato in settimana e mi sembrava che facesse quello che gli chiedevo. Così è stato».

Da queste parole si denota quasi una mancanza di esterni di centrocampo. È soddisfatto del mercato di riparazione o si aspettava qualcosa in più dalla società?

«No, non mi aspettavo niente di più. Mi guardo intorno e vedo la confusione che regna sovrana nelle altre società. Ad esempio nella Sambenedettese dove ieri si è dimesso Zironelli, quindi probabilmente penso che ci fosse qualche problematica interna. Noi dobbiamo pensare al nostro e stare sereni e tranquilli. Dobbiamo fare quello che sappiamo fare, senza pensare di essere dei fenomeni ma nemmeno di essere il nulla. Dobbiamo lavorare per ottenere la salvezza, che ad oggi non è semplicissima da raggiungere perché le altre squadre dietro si sono attrezzate e stanno facendo punti».

Sabato arriverà il Perugia. Che partita si aspetta?

«Sicuramente a livello emotivo non dovrò preparare la sfida, perché quando si gioca contro una squadra di tale blasone le motivazioni vengono da sé. Le difficoltà saranno in campo perché loro hanno giocatori di struttura, tecnica e velocità. Il Perugia ha avuto un momento iniziale di défaillance ma ora sta bene e può tranquillamente puntare alla promozione».

D’Anna squalificato, Boateng infortunato, Demirovic out. Avrà meno frecce a disposizione nel suo arco… 

«Demirovic oggi pomeriggio dovrebbe fare degli esami strumentali, mentre Niccolò Bigica il prossimo 18 febbraio sarà sottoposto ad intervento chirurgico per superare il problema di ernia inguinale. Dobbiamo cercare di sfruttare al meglio i giocatori che abbiamo a disposizione e valutare bene anche con chi partire titolare, perché poi rischieremo di non avere a disposizione le armi per ribaltare il risultato a gara in corso. Prima di arrivare alla decisione definitiva dovrò pensare molto alla formazione».

Perugia le rievoca dolci ricordi. Sabato sentirà l’emozione o ormai non ci fa più caso a queste cose?

«Ho passato tre anni e mezzo della mia carriera calcistica nel Perugia ed io di solito non sto così a lungo in una squadra, perché in passato preferivo fare un anno e poi cambiare. A Perugia, insieme a Piacenza dove vi sono stato due anni, ho moltissimi ricordi piacevoli anche di qualche gol segnato. Sarà stimolante affrontarli».

La Fermana in ordine ha affrontato Sudtirol e Padova, mentre sabato si appresta a sfidare il Perugia. Che impressione le hanno fatto le prime tre della classe? Chi lo vince il campionato secondo lei?

«Penso che il Sudtirol sia una squadra costruita molto bene, con giocatori di categoria molto forti, che ha una struttura societaria molto valida, con un direttore sportivo parecchio preparato. Non vorrei “gufare” nessuno, ma loro sono favoriti secondo me perché non hanno grandi pressioni. Il Padova deve assolutamente vincere e dopo la campagna acquisti faraonica non può arrivare seconda altrimenti sarebbe fallimento e dal suo canto ha pressioni più importanti, così come anche il Perugia, che ha una piazza che pretende tantissimo. A questo terzetto aggiungo anche il Modena che è una formazione che può fare bene fino alla fine e secondo me queste se la giocheranno fino all’ultima giornata».

Nel mentre, arrivano le designazioni per il match contro il grifone. Fischietto al signor Mario Vigile della sezione di Cosenza.  Per lui un solo precedente con i gialloblu proprio al Recchioni, la scorsa stagione: il 29 settembre 2019 con la vittoria del Padova proprio a Fermo 2-1 (rete gialloblù di Hernan Molinari). A coadiuvarlo Roberto Terrenzio di Cosenza e Vincenzo Pedone di Reggio Calabria, quarto uomo Eduart Pashuku di Albano Laziale.

 

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