La sala che ospita le sedute del consiglio comunale di Fermo
“La necessità di visibilità porta a brutte scorrettezze che rompono il clima di collaborazione consiliare: oggi la Lega, dopo che il suo capogruppo e gli altri due consiglieri comunali si sono detti d’accordo con un rinvio, esce fingendosi vittima di uno spostamento”.
Iniziano così i cinque capigruppo di maggioranza interni al consiglio comunale fermano, vale a dire Sara Pistolesi di Piazza Pulita, Savino Febi de La Città che Vogliamo, Massimo Tramannoni, lista Non mi Fermo, Roberto Simoni, riconducibile a Fermo si Muove ed Alessandro Bargoni, di Fermo Forte.
“I cittadini sappiano che, nonostante le mozioni siano una importante espressione del dibattito democratico politico, non portano mai ad atti amministrativi immediati e concreti. Sono stimolo importantissimo per alcuni temi fondamentali per i cittadini e proprio per dare dignità a questo dibattito è stato proposto il rinvio. Consci che nessuna scadenza sarebbe stata infranta e che la discussione avesse dovuto avere più spazio. Tanto che una mozione era proposta proprio delle consigliere di maggioranza, preparata nei giorni precedenti e anche questa è stata purtroppo oggetto di rinvio”, hanno proseguito i consiglieri.
“Dopodiché, giunti all’una con alcune importanti mozioni da trattare abbiamo richiesto se, anche per rispetto dei proponenti di ben sette mozioni presenti, le trattazioni potessero essere diluite nei due prossimi consigli per consentire orari più dignitosi anche per i cittadini che volessero ascoltare dibattiti utili. Da precisare che fra le mozioni in ordine del giorno era presente anche una proposta dalla stessa maggioranza. Richiesta di differimento immediatamente accolta da Giacobbi, che anzi ha proposto addirittura il rinvio di tutte le sette mozioni mentre il sindaco e la maggioranza avevano proposto la trattazione di almeno due di esse. Incredibile giravolta per una ricerca di visibilità”.
“Sottolineiamo che la data, l’orario e l’ordine del giorno del consiglio comunale vengono definiti in conferenza dei capigruppo, a cui il capogruppo della Lega Giacobbi era presente, ma nulla ha avuto da obiettare nella sede deputata proprio alla definizione di un’operatività che poi sulla stampa critica – la puntuale illustrazione -. Ribadiamo inoltre che proprio in conferenza dei capigruppo il presidente del consiglio, Francesco Trasatti, ha proposto che il consiglio si svolgesse in presenza per i soli capigruppo proprio per garantire maggiore rappresentatività, proposta evidentemente accolta soltanto da un solo capogruppo su 4 della minoranza”.
“Detto questo, l’amministrazione ha già detto no, due anni fa alle barriere, non votando una semplice mozione, come sarebbe quella della Lega, ma votando il parere contrario del Comune di Fermo all’interno del procedimento autorizzatorio incardinato in Regione. La Lega, a Fermo, arriva tardi sul no alle barriere: tant’è che l’esponente della Lega di allora, Tulli, nemmeno partecipò al voto su questa contrarietà. Se quindi la Lega vuole recuperare, l’amministrazione sta già avanti sul tema – le conclusioni -. In merito agli alloggi popolari invece, già nel prossimo consiglio verrà trattato il nuovo regolamento per l’assegnazione dell’edilizia popolare, che porterà già all’uscita del nuovo bando ad aprile. Sul tema delle case popolari questa amministrazione sta già lavorando in maniera importante. Quindi alla fine capiamo pure questa esigenza di visibilità messa su con plateali omissioni ed evidenti strumentalizzazioni.”
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