“La polemica innescata dai gruppi di maggioranza risulta a dir poco strumentale e mai avrei pensato di dover rispondere a comunicati di questo tipo. Parlare di subalternità del Partito Democratico fermano alla Lega è un’affermazione surreale e delirante che va a sminuire il degno dibattito politico ed amministrativo che merita la città di Fermo”. E’ la replica di Alessandro Iagatti, segretario Pd di Fermo alle accuse mosse oggi dalle liste di maggioranza che hanno accostato, nella richiesta di un Consiglio comunale straordinario, Pd a Lega e M5S.
“Nell’ultimo Consiglio comunale sono rimasti fuori dalla discussione consiliare ben 7 mozioni, tra cui una della stessa maggioranza. Pertanto la richiesta di convocazione di un consiglio straordinario nasce dalla necessità di dare la giusta importanza e i tempi necessari alla discussione di mozioni aventi un forte interesse politico e sociale. Spezzarla, come precedentemente ipotizzato, avrebbe comportato un dibattito non all’altezza, a scapito di quello sulla sessione di bilancio. Il fatto che la richiesta sia firmata dal solo consigliere Giacobbi è dovuto all’eccesso di precauzione sul distanziamento che questo periodo ci impone ed è un mero fatto di raccolta firme. Il documento è stato nuovamente presentato completo delle firme di tutti i consiglieri e, inoltre, per evitare l’aggravio sulle casse comunali pesantemente provate dalla pandemia, i consiglieri sono assolutamente d’accordo a rinunciare al gettone di presenza o, se non fosse possibile, a devolverli in beneficenza. Poiché ritengo la discussione iniziata pretestuosa e di scarso interesse ai bisogni di una cittadinanza che si trova in piena emergenza pandemica, con alle porte una probabile terza ondata, preferiremmo confrontarci su temi, progetti e futuro del nostro territorio. A tal proposito faccio un appello alla maggioranza affinché adotti, nonostante i numeri bulgari in consiglio comunale, un atteggiamento più collaborativo e di maggiore correttezza istituzionale nei confronti delle forze di minoranza. Perché il forte consenso elettorale non esclude il diritto delle opposizioni al dibattito politico e alla rappresentanza degli elettori che hanno dato loro fiducia”.
“Richiesta di Consiglio urgente, ora la Lega parla anche per Pd e M5S?” l’affondo della maggioranza
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