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Conferenza dei sindaci, Livini:
“Vaccinato il 7% della popolazione”

Dalla montagna: “Dividiamo l’Av 4 in distretti”

FERMO - Amandola e dintorni senza medici di base. Il direttore Av4: "Siamo a metà con gli ultraottantenni, per i quali inizia ora il ciclo di seconde dosi. Abbiamo finito con le forze dell'ordine, andiamo avanti con il personale scolastico. Abbiamo più di 1400 persone da vaccinare a domicilio con l'impegno dei medici di base"

Licio Livini

di redazione CF

Una fotografia della situazione sulla campagna vaccinale, un dibattito acceso sull’emergenza medici di base nell’area montana e sulla carenza di personale infermieristico nelle case di riposo. Questo il “menu” della Conferenza dei Sindaci dell’Area vasta 4 Asur convocata oggi pomeriggio dal presidente Paolo Calcinaro. Partendo dalla fine, il direttore AV4 Licio Livini ha illustrato lo stato della situazione sui vaccini. Lo ha fatto partendo da una richiesta di chiarimenti del primo cittadino di Servigliano, Marco Rotoni, che chiedeva conto dell’annullamento last minute delle seconde dosi di vaccino per il personale dei centri Cser e Coser, inizialmente previsti per questa domenica.

Paolo Calcinaro

“Nell’ambito della solidarietà tra aree vaste – ha puntualizzato Livini – abbiamo ceduto delle dosi di vaccino Pfizer a Pesaro che faticava a garantire i richiami programmati. Sono dosi che recuperiamo subito, già dai prossimi giorni. La difficoltà vera è l’attuale carenza di Pfizer. Ad oggi abbiamo vaccinato il 7% della popolazione totale residente in Area vasta, comprese anche quelle fasce da 0 a 16 anni non comprese nella campagna vaccinale. Siamo a metà con gli ultraottantenni, per i quali inizia ora il ciclo di seconde dosi. Abbiamo finito con le forze dell’ordine, andiamo avanti con il personale scolastico. Abbiamo più di 1400 persone da vaccinare a domicilio con l’impegno dei medici di base.

Marco Rotoni

Quanto alle categorie ultrafragili siamo partiti con i dializzati, andremo avanti con trapiantati e persone con insufficienze respiratorie, poi via via con cardiopatici, diabetici ed oncologici. Ad oggi l’ospedale Murri è quasi al completo dei posti a disposizione nella fase 2 del Piano pandemico. Abbiamo raddoppiato la terapia intensiva da 7 a 13 posti e ne abbiamo occupati 9. Ci sono 22 ricoverati a medicina Covid, 32 a malattie infettive, 5 temporaneamente in pronto soccorso”.

Adolfo Marinangeli

I sindaci della montagna puntano l’accento sulla carenza di medici di base. “Siamo preoccupati – dice Adolfo Marinangeli da Amandola – un medico è andato in pensione oltre un anno fa, un altro ha cessato al 1 marzo, siamo scoperti. Finché l’AV4 avrà un ambito unico saremo sempre in difficoltà perché nessun nuovo medico sceglierà mai la zona montana, per le difficoltà territoriali ed ambientali”. La presidente dell’Ordine dei medici Anna Maria Calcagni parla di “situazione esplosiva. A breve andranno in pensione 5 medici che lasceranno spazi scoperti a Pedaso, Sant’Elpidio a Mare, Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio. La situazione va affrontata subito. Tra un anno e mezzo anche l’assistenza pediatrica resterà sguarnita. A giugno avremo anche 134 ore di specialistica ambulatoriale scoperte”.

Anna Maria Calcagni

Il direttore Livini, supportato dal direttore della Direzione amministrativa territoriale Luigi Stortini, puntualizza che “ci sono obblighi legati al contratto di lavoro, questi percorsi li governa la Regione. Abbiamo indicato le carenze di medici in base alla popolazione residente. Per Amandola c’era già stata una richiesta l’anno scorso ma nessuno ha fatto domanda ed è rimasta vacante. Abbiamo fatto quello che il contratto prevede, cioè un avviso per incarico provvisorio fino al 31 gennaio 2022, ci auguriamo qualcuno si presenti”.

Gaetano Massucci

Spiegazioni che non convincono i sindaci dei piccoli Comuni. Gaetano Massucci da Monte Vidon Combatte chiede “il ripristino dell’indennità di disagio, sarebbe un incentivo. Credo sia utile ripristinare un doppio o triplo ambito”. Domenico Ciaffaroni, da Montefortino, invita “a non ripetere gli errori del passato. Provo molta amarezza, la zona montana viene ancora lasciata sola”. Marinangeli invita i colleghi a fare fronte comune. “Oggi piange la montagna, domani toccherà ad altri piccoli centri e alle vallate. Serve dividere l’area vasta in distretti per agevolare le zone svantaggiate. Se un medico può scegliere tra lavorare ad Amandola o in un Comune della costa, è ovvio che non sceglierà mai l’area montana. Sentiamo la distanza dell’istituzione sanitaria, occorre ricominciare una battaglia per l’area montana”.

Domenico Ciaffaroni

Il sindaco di Petritoli Luca Pezzani evidenzia la difficoltà delle case di riposo a reperire personale. “Non ci lasciate da soli, servono soluzioni anche temporanee, pensiamo agli anziani”. Massucci evidenzia che “se ci troviamo a chiudere le case di riposo per carenze di personale, poi quegli anziani ce li troviamo in ospedale”.

Marino Screpanti

Il sindaco di Montelparo, Marino Screpanti, tende una mano e promette di verificare la possibilità di mandare personale dalla residenza anziani del suo Comune.

Luca Pezzani

Il direttore Livini evidenzia che “per quanto possibile abbiamo teso una mano alle case di riposo, compresa Petritoli. Ricordo che si tratta di servizi affidati ai privati. Capisco il bisogno di aiuto, ma noi siamo già al massimo delle forze per garantire le strutture pubbliche con il carico di ricoveri che conosciamo, oltre alla campagna vaccinale, i tamponi, il tracciamento dei positivi. A Pezzani proposi già mesi fa un mutuo aiuto ed un associazionismo tra case di riposo”.

 

 

 


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