Fabio Urbinati
“Davvero mai avremmo immaginato di assistere ad un balletto delle cifre sui vaccini ricevuti e somministrati dove la regione comunica ufficialmente dei dati e poi successivamente li smentisce. Vogliamo pensare che il pasticcio sia dovuto solo ed esclusivamente alla conseguenza di una spaventosa incapacità gestionale e politica della pandemia di questa giunta Acquaroli”.
E’ questo l’esordio di Fabio Urbinati, coordinatore di Italia Viva Marche, che nel merito della vicenda vaccini prosegue illustrando. “I dati ben allineati e in tempo reale rappresentano un presupposto insostituibile per gestire con immediatezza tutte le criticità, e ci permettono di intervenire tempestivamente e di correggere gli eventuali disallineamenti – le parole successive -. Addirittura in questo caso si è fatta confusione tra le dosi disponibili e le dosi somministrate. Ci chiediamo come si possa poi pianificare una vaccinazione di massa se non è chiaro ciò che abbiamo a disposizione e ciò che andremo a somministrare”.
“Non parliamo di una cosa da poco, dai documenti ufficiali del servizio sanità della Regione Marche risultano 35.000 dosi di vaccino non dichiarate. Sarà un caso che risultiamo tra gli ultimi posti in Italia per somministrazioni? – l’interrogativo dell’esponente di Italia Viva -. Anche i dati della Fondazione Gimbe smentiscono le dichiarazioni della maggioranza. Sulla vaccinazione degli over-80 siamo al terzultimo posto con un misero 1,7%, davanti solo ad Abruzzo e Sardegna”.
“Inoltre è evidente la timidezza dell’assessore alla sanità Saltamartini e del presidente Acquaroli nella gestione dei territori. Si è intervenuti tardi e male nelle restrizioni, Ancona rappresenta un caso eclatante, un caso che ha fatto poi precipitare in zona rossa tutta la regione. Anche in questi giorni riteniamo sia stato un grosso errore non considerare le provincie di Ascoli Piceno e Fermo un unico bacino di utenza poiché il Covid non si cura dei confini provinciali. Italia Viva chiede subito chiarezza e soprattutto che si individuino le responsabilità che secondo noi non potranno non avere conseguenze, in primo luogo per l’assessore alla Sanità che in questa situazione non poteva non sapere – la conclusione di Urbinati -. Siamo preoccupati per i marchigiani, per la nostra salute, le nostre imprese e il nostro tessuto sociale”.
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