La storia infinita dell’ex Fim si prepara a vivere nei prossimi giorni un altro capitolo importante e sull’argomento si fa sentire il locale circolo di Legambiente, da sempre in prima linea sulla compless questione dell’ex fabbrica di concimi. “Mentre in questo momento a Marte ben 7 veicoli stanno telerilevando informazioni sul pianeta rosso, a Porto Sant’Elpidio si discute sulla possibilità di riuscire a restaurare i muri inquinati in superficie della Cattedrale – ironizzano gli ambientalisti – Dopo tanti anni è l’ultimo tentativo di azzerare la Fim. Con un ricorso della proprietà avverso alla decisione del Ministero dei beni culturali di mantenere la Cattedrale”.
Come noto, la bonifica è ormai ferma da anni: la proprietà della vecchia fabbrica ha fatto sapere che è ormai impossibile recuperare l’edificio vincolato e che, senza un via libera alla demolizione, con l’impegno a ricostruire un edificio analogo all’originale, la bonifica del sito non potrà mai essere ultimata. Ma Legambiente è di altro avviso. “Sosteniamo che i muri in questione potrebbero essere impermeabilizzati con impregnazione invisibile, con costi economici, ambientali ed estetici assai meno impattanti della sabbiatura attualmente prevista – puntualizza il circolo, intitolato ad Antonietta Belletti – E’ proprio quest’ultima ad oggi l’oggetto del contendere, in quanto risulterebbe secondo la proprietà inappropriata per la stabilità della struttura, quindi la Soprintendenza ha chiesto ad agosto 2020 di trovare un’alternativa, richiesta che riteniamo legittima in quanto nei beni vincolati essa è vietata. Ne è nato un ricorso della proprietà al Tar e una relazione da parte dei tecnici dell’università di Ancona. Facendo un escursus storico ricordiamo come 20 anni fa proprio il Tar si pronunciò in merito alla bonifica senza demolizione della Cattedrale. Perchè oggi dovrebbe cambiare idea? Si è violato il vincolo a togliere pezzi alla Cattedrale, come in quel gioco in cui ogni volta si leva un tassello per vedere fino a quando la torre resta in piedi. Perché?”
Ora non resta che attendere l’udienza di mercoledì 24 marzo. Per Legambiente la posizione resta la stessa. “Pensiamo si debba tener su la Cattedrale e restaurarla. E’ una scelta politica, dipendente dalla volontà umana. Una stampa non potrà mai sostituire l’autenticità e il valore dell’originale. Raccontiamo un un aneddoto realmente accaduto ad una mamma che racconta di aver chiesto alla figlia: ti piace quella costruzione a sud dell’Orfeo Serafini? La risposta è stata: E’ bruttissima mamma! E’ tutto sporco, se togliessero tutta quell’erbaccia, come sarebbe bello…. sembra una chiesa vicino al mare! E concludiamo con quelle che potrebbero essere parole strappate al Piccolo Principe di Saint-Exupéry: non sapevo che fossi così importante per me, fino a quando non ho iniziato a prendermi cura di te”.
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