Settimana corta a scuola, un muro di No: 528 genitori di Casette d’Ete contrari: “Tempi e modalità inopportuni”

SANT'ELPIDIO A MARE - Famiglie mobilitate contro il sabato libero: "In un periodo così difficile, tutto vorremmo fare fuorché prendere in fretta decisioni fondamentali sulla didattica dei nostri figli"

Dire che la proposta di settimana corta per le scuole di Sant’Elpidio a Mare non entusiasma le famiglie è un eufemismo. Per il momento, la reazione è un muro di No. Non tanto per il sabato libero, quanto per la tempistica nella decisione e per l’organizzazione con un allungamento dell’orario scolastico dal lunedì al venerdì che sta provocando molti malumori. La nuova misura interesserebbe l’intero Isc, dalla scuola infanzia (che già non prevede lezioni il sabato) alla media e già domani i genitori delle primarie sono chiamati a votare in un’assemblea virtuale.

Da Casette d’Ete arriva la massiccia contrarietà dei genitori. Sono ben 528, appartenenti a tutti i tre ordini, infanzia, primaria e secondaria, quelli che hanno firmato una lettera inviata alla dirigente, prof.ssa Teresa Santagata, contestando punto per punto quelli che venivano definiti come gli elementi di forza della proposta.

“In questo momento storico così complesso, di preoccupazione e incertezza – scrivono – tutto avremmo voluto fare, tranne che ritrovarci a dover prendere decisioni fondamentali per il percorso formativo dei nostri figli. Tuttavia Lei, con tempistiche e modalità del tutto inopportune per i sopra citati motivi, ha reputato invece ideale proporci proprio ora un cambiamento radicale”. Si chiedono, mamme e papà di Casette, dato che si parla di una proposta nata per andare incontro alle esigenze delle famiglie “se ci sia stata una raccolta firme, non ci risula che le famiglie abbiamo richiesto un aumento delle ore a fronte di un eventuale sabato mattina libero. Ciò che ci rende perplessi sono inoltre le motivazioni avanzate”.

I genitori non vedono, nel sabato libero, una possibilità di realizzazione di progetti di potenziamento e recupero. Inoltre, “la motivazione che stare due giorni senza scuola, e a questo punto immaginiamo quindi senza compiti, verifiche ed interrogazioni per il lunedì, possa agevolare gli alunni con difficoltà. Gli alunni con difficoltà, come Lei ben saprà, si aiutano con strumenti compensativi e dispensativi, percorsi personalizzati, che certo non prevedono la settimana corta a fronte di 5 ore di lezione per la Primaria e di 6 ore per la Secondaria di I° grado”.

Sulla possibilità di introdutte una didattica laboratoriale, i genitori lo definiscono “auspicabile, tuttavia non crediamo che ci siano al momento né risorse, né strutture adatte”. Sull’estensione dell’orario dal lunedì al venerdì (scuola fino alle 13.10 per le elementari ed alle 13.45 per le medie, si fa notare “una realtà rappresentata da famiglie che lavorano principalmente in aziende con turni lavorativi dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Far tornare i ragazzi alle 13.45 significa eliminare il momento del pranzo, durante il quale la famiglia si riunisce e condivide. Inoltre, molte mamme utilizzano  il sabato mattina per svolgere i lavori domestici, in modo da dedicare la domenica esclusivamente alla famiglia. Occuparsi dei piccoli il sabato mattina non migliorerebbe la qualità del tempo da dedicare ai figli. Se già organizzare il pre-scuola risulta difficoltoso, è veritiero pensare di riuscire a realizzare ora un’innovazione così importante?”

Dura la critica sugli ultimi pro elencati dalla dirigente: “Ci sembra assurdo apportare tali motivazioni (diminuzione dell’inquinamento e del traffico, vantaggi per l’economia locale) a favore della proposta presentata. Stiamo discutendo della qualità della didattica e della crescita dei nostri figli, non di altro!” I genitori di Casette d’Ete guardano all’organizzazione delle scuole superiori, “che tengono conto dei ritmi degli studenti in maniera più adeguata, offrendo un rientro il venerdì pomeriggio, oppure adottando la soluzione di 6 ore da 50 minuti fino alle 13.10 e recuperare due sabati al mese … 6 ore da 60 minuti sono previste solo in rare realtà inserite in contesti diversi dal nostro”.

Si chiede infine alla dirigente “come pensa di spiegare ai genitori che hanno già iscritto i propri figli nel suo ISC, scegliendolo in base ad orari consoni alle loro esigenze e che ora si ritrovano magari in difficoltà a causa di questo repentino cambio di rotta, senza avere la possibilità di iscriverli altrove, dato che le iscrizioni sono chiuse da tempo?”. Per chiudere, si chiede di posticipare l’idea di una riorganizzazione “a tempi in cui avremo tutti riacquistato lucidità mentale per valutare con calma. Il sabato libero, se è questo che il Collegio Docente auspica, può essere preso in considerazione, ma vorremmo avere informazioni precise sui progetti, presenza del personale, modalità e realizzarlo attraverso interventi pomeridiani  senza allungare la mattinata. Chiediamo pertanto che vengano annullate le assemblee convocate per la votazione al progetto, previste per la prossima settimana”.


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