“La Regione, questo sia ben chiaro a tutti, non ha alcuna competenza in materia di attivazione della nuova struttura per la Medicina di Amandola. L’Amministrazione regionale è fortemente favorevole alla sua attivazione ma è bene fare chiarezza per spazzare via le mistificazioni che qualcuno dall’opposizione sta facendo pur di incolpare e criticare strumentalmente proprio l’Amministrazione regionale”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa della Capogruppo regionale FI, Jessica Marcozzi. Proprio ieri, infatti, in Consiglio regionale all’ordine del giorno c’era una sua interrogazione sull’attivazione della nuova struttura che ad Amandola è destinata ad accogliere il reparto di Medicina.
“Il Comune, il 6 gennaio scorso, ha consegnato tutta la documentazione all’Area vasta 4, e – puntualizza Marcozzi – manca solo l’ok al collaudo che può arrivare esclusivamente dall’Area vasta. La mia interrogazione ad hoc approdata ieri in Consiglio regionale è servita solo per rimarcare questi aspetti. Nessuno, dunque, dall’opposizioni provi a dire il contrario o a far credere ai cittadini che i ritardi sull’attivazione della nuova struttura dipendano dalla Regione. Anzi, l’interrogazione, concertata con l’assessore alla Sanità, Saltamartini, è servita proprio per sollecitare l’Av4 a procedere con il collaudo e dunque a restituire ad Amandola e all’intera zona montana un servizio essenziale per la collettività soprattutto in un momento di grave crisi sanitaria come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia. Non dimentichiamo, infatti, che Amandola – conclude la Capogruppo regionale degli azzurri – sta anche patendo la sempre più impattante carenza di medici di medicina generale. E in un periodo in cui qualsiasi locale, struttura, se ben predisposta e funzionale, è essenziale per la gestione del critico assetto sanitario, poter godere di una struttura come quella già presente proprio ad Amandola, e pronta da ben 4 mesi grazie alla collaborazione del Comune, è fondamentale. L’obiettivo principale della rete istituzionale, come puntualizzo nell’interrogazione, è infatti quello di garantire la qualità dei servizi in termini organizzativi, tecnologici, strutturali nonché di sicurezza delle strutture che offrono prestazioni sanitarie e socio-sanitarie ai cittadini”.
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