“D’ora in avanti chiediamo di non dover cercare le notizie o dover controllare ciò che viene eseguito, ma al contrario di essere interpellati prima che il progetto definitivo arrivi a fase attuativa. Il coinvolgimento dei cittadini attenti è importante in quanto dalla collaborazione possono nascere idee migliori e comunque le scelte intraprese insieme, anche se come probabile sono frutto di compromessi, saranno sempre scelte consapevoli e condivise”. E’ la richiesta avanzata da Katia Fabiani del Circolo Legambiente di Porto Sant’Elpidio, insieme a Pasquale De Angelis di Marche Ciclando. Il tema? La Ciclovia Adriatica e l’eventuale attraversamento della pineta.
“Lunedì sera – spiegano Fabiani e De Angelis – abbiamo avuto un interessante incontro con l’architetto Valeriani che ci ha mostrato il progetto della ciclovia Adriatica che riguarderà Porto Sant’Elpidio. Alla riunione hanno partecipato il Circolo Legambiente Antonietta Belletti di Porto Sant’Elpidio, l’Associazione di quartiere Marina Picena e l’associazione Marche Ciclando. La ciclovia Adriatica – puntualizzano Il circolo Legambiente e l’associazione Marche Ciclando – parte da Trieste e arriva a Leuca. Da tempo chiedevamo il ricongiungimento tra la pista fermana e il tratto del lungomare Faleriense e l’attuazione del progetto della ciclovia ci ha trovato contenti. Perplessità invece sono giunte relativamente alle modalità attuative del lato nord della pista ciclabile, cioè quello che riguarda la pineta. In particolare abbiamo appreso come il materiale utilizzato sia asfalto drenante. Se da una parte questa informazione ci ha sollevati perché si permette così all’acqua di filtrare e arrivare alle radici sottostanti la pista, dall’altra auspicavamo l’utilizzo o di materiali più naturali o di lasciare il terreno allo stato attuale dell’arte. Così come nelle Marche anche altri posti d’Italia, come nel tratto Bologna/Ravenna, la pista ciclabile è lasciata con la strada così com’era, senza apportare modifiche. La pineta è un parco urbano, ma essendo la più grande area alberata nell’immaginario elpidiense essa è un vero e proprio bosco di pini e non dovrebbe essere profanato col cemento o altro materiale di origine petrolifera. Facciamo appello quindi chiedendo che per le prossime ciclovie da realizzare in paese venga tenuto conto della scelta di materiali più sostenibili.
Ciò che inoltre ci ha sorpreso è la mancata attuazione della concertazione necessaria tra amministrazione pubblica e associazioni interessate del territorio. Venire a sapere a progetto già in fase di realizzazione di come la pista verrà costruita, fa pensare ad una mancata fiducia nei confronti di chi il territorio lo vive ed è portatore di interessi. Chiediamo pertanto un maggiore coinvolgimento in fase progettuale, infatti quando le notizie vengono scritte sui giornali ormai i giochi sono fatti, invece una politica attenta al cittadino dovrebbe ascoltare le varie esigenze in campo e poi logicamente e comunque compiere delle scelte, ma mai prima di aver ascoltato le parti.
Per questo motivo chiediamo d’ora in avanti di non dover cercare le notizie o dover controllare ciò che viene eseguito, ma al contrario di essere interpellati prima che il progetto definitivo arrivi a fase attuativa. Il coinvolgimento dei cittadini attenti è importante in quanto dalla collaborazione possono nascere idee migliori e comunque le scelte intraprese insieme, anche se come probabile sono frutto di compromessi, saranno sempre scelte consapevoli e condivise”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati