Crisi idrica, Loira fa il punto sulla qualità dell’acqua

PORTO SAN GIORGIO - All'indomani dell'incontro svolto tra Comune e Ciip, e prontamente relazionato, il primo cittadino ha precisato: "Portata dimezzata dopo il sisma, chieste più manutenzioni agli impianti per ridurre effetti sulle utenze”

“Il problema dell’approvvigionamento dell’acqua è molto serio. Ieri pomeriggio la situazione è stata ben rappresentata dai tecnici del Ciip nel corso della riunione voluta dal Consiglio comunale e trasmessa in diretta streaming sul sito internet del Comune”.

Apre così il sindaco Nicola Loira sull’incontro svolto nel merito e reso noto nei giorni scorsi (vedi gli articoli sotto correlati).

Il primo cittadino ha poi proseguito. “Li ringrazio per la partecipazione, così come i vertici della società ed i consiglieri. Dal terremoto del 2016 stiamo convivendo con questa situazione: le sorgenti hanno più che dimezzato la loro portata. Solo con l’intervento del Ciip oggi noi abbiamo l’acqua: se avessimo dovuto approvvigionarci come prima del sisma l’avremmo avuta solo per metà settimana o razionata come avvenuto in tanti altri Comuni. Dall’incontro è emerso che la qualità dell’acqua, pur essendo dal punto di vista organico assolutamente potabile, presenta un sedimento che la rende non gradevole, soprattutto dannosa per gli impianti”.

“Abbiamo chiesto, oltre che avere attenzione per il ripristino delle sorgenti e delle condotte principali, per un lavoro enorme e complesso legato anche a fenomeni naturali, anche manutenzioni più frequenti degli invasi d’emergenza in modo da ridurre più possibile il fenomeno che si riflette sulle utenze cittadine”. L’incontro pomeridiano, visibile ai cittadini, ha visto la presenza a distanza di consiglieri ed assessori.

Per il Ciip sono intervenuti il presidente Pino Alati, il direttore Giovanni Celani, gli ingegneri Massimo Tonelli e Carlo Ianni. “Ci rendiamo conto che l’acqua non sia di ottima qualità – ha ricordato in apertura Alati -. Dal terremoto le nostre due sorgenti principali hanno perso più della metà della loro portata, in aggiunta ad annate senza neve e con poche precipitazioni. Abbiamo sopperito alla perdita delle due sorgenti principali con gli impianti di soccorso”. I tecnici hanno spiegato l’evoluzione della situazione nel corso degli anni e gli investimenti effettuati dal Ciip per contenere gli effetti della crisi, facendo ricorso a chiusure, nuovi impianti e autobotti.

 

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