Biodigestire sulla Valdaso, il coro dei ”no” in una petizione con oltre 4 mila firme

VALLE DELL'ASO - 3522 adesioni cartacee ed 808 raccolte online, tutte certificate ed inviate, tra gli altri, al presidente della Regione Acquaroli ed ai sindaci dell'area. Il presidente dell'Associazione di Tutela e Valorizzazione, Sciamanna, torna a far sentire la propria voce

Luigino Sciamanna

“La Valdaso non è un limite o un confine che divide un territorio qualsiasi: la Valdaso ha una propria identità, legata al fiume che scorre agile ed operoso, dalle cime dei meravigliosi monti Sibillini fino al mare. Un territorio ricco di storia millenaria, di gente laboriosa e piena di dignità, che per tutelare la propria valle, in tutta la sua interezza, ha dato vita a realtà come il Contratto di Fiume e l’azione decennale dell’Unione Montana dei Monti Sibillini”.

E’ l’inizio di una nota firmata da Luigino Sciamanna, presidente dell’Associazione di Tutela e Valorizzazione della Valdaso nonché primo sottoscrittore della petizione che, nel merito della vicenda del nascente biodigestore sull’area medesima, ha di recente raccolto ben 3522 firme cartacee ed 808 online. Tutte inviate, tra gli altri, al presidente della Regione, Francesco Acquaroli ed ai sindaci della valle. Atto fortificato dall’assistenza di due tecnici, l’avvocato Marco Grondacci e il dottor Marco Stevanin, ad asseverare una perizia tecnica sulla questione.

“La Valdaso è fatta di donne e uomini che amano la loro terra e che, quando chiamati a difendere il loro luogo di vita e di lavoro, dimostrano una forza di intenti senza pari – prosegue Sciamanna -. Oggi, noi abitanti della valle, siamo più uniti di ieri e domani lo saremo ancora di più. Sindaci, amministratori e cittadini, fieri di essere nati e di vivere in questa terra, chiedono di bloccare l’iter amministrativo di un progetto che rischia di creare una ferita profonda nel territorio e nelle relazioni sociali tra gli abitanti della vallata. Il lavoro e gli ingenti investimenti delle istituzioni e di tante famiglie della valle negli anni hanno dato vita ad una realtà produttiva basata su attività agricole di altissima qualità e su un’accoglienza turistica in perfetta armonia con la sostenibilità ambientale”.

“Il progetto che sta per essere approvato prevede la realizzazione di un enorme biodigestore, un’opera che non ha nessun legame, nessuna funzionalità e non apporta nessun benefico al territorio della Valdaso. Un progetto che è stato portato avanti all’insaputa dei cittadini e delle attività agricole e agroalimentari del territorio. Un progetto che non risulta essere presente nemmeno nella Relazione del Piano d’Ambito per la Gestione dei Rifiuti Urbani ed Assimilati presentato nel gennaio 2020”.

“Il Comune di Force non è mai stato individuato come uno dei siti adatti alla costruzione di un biodigestore. La scelta di costruire questo tipo di impianto in contrada San Salvatore, nelle immediate vicinanze del fiume Aso e nello spazio più stretto della vallata, è un inaccettabile atto d’imperio che rischia di arrecare enormi danni economici ad un’area di grande pregio agroalimentare, turistico ed ambientale. Essere un pubblico amministratore significa rappresentare ed ascoltare i propri cittadini nel loro territorio, e anche con i territori limitrofi, condividendo le loro necessità, i loro progetti realizzati ed in fase di realizzazione, e con essi continuare a costruire un percorso futuro. I tanti firmatari della petizione chiedono pertanto l’annullamento in autotutela dell’intero procedimento amministrativo”.

 


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