I manifestanti marchigiani a Roma
Da quattordici mesi le 1500 imprese marchigiane del settore matrimoni ed eventi e le 10mila persone impiegate sono ferme per decreto a causa delle restrizioni imposte dal governo.
Il recente decreto sulle riaperture, che indica una ripartenza per tutte le attività tranne le nostre, rischia di mandare in fumo anche l’imminente stagione. «Ecco perché siamo in piazza, a Roma e in altri 12 capoluoghi italiani, per chiedere una cosa straordinaria: tornare a lavorare in sicurezza», gridano i dimostranti. Le manifestazioni sono organizzate da “Unanime”, la confederazione delle associazioni di categoria del settore Matrimoni ed Eventi, in collaborazione con “Filiera Eventi Unita” e, per la piazza di Roma, con “Insieme per il Wedding”. Anche la delegazione marchigiana è presente in piazza Montecitorio. «Il governo ha trascurato che il nostro lavoro richiede programmazione – spiega Riccardo Castellani capo delegazione Federmep Marche -: non indicando una data oggi, crea enormi difficoltà per la pianificazione dei prossimi mesi. Una decisione incomprensibile e immotivata perché non è stato preso in considerazione il protocollo per la ripartenza che abbiamo consegnato alla Conferenza delle Regioni. Siamo professionisti responsabili, attenti ad ogni dettaglio. Compresa la sicurezza per i nostri clienti. Oggi siamo in piazza a Roma proprio per chiedere una ripartenza immediata e una accelerazione nella liquidazione dei ristori – conclude Castellani -. La filiera marchigiana dei matrimoni e degli eventi fino al 2019 registrava un fatturato di circa 1,3 miliardi di euro l’anno, numero quasi totalmente azzerati nel 2020 e in questi primi mesi del 2021».
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