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IL PUNTO Il caso Vesprini e l’immobilismo dei partiti: è il momento delle scelte impopolari

IL PUNTO - Il caso Vesprini e l'immobilismo dei partiti. E' arrivato il momento delle decisioni. Restare nella giunta o andare via? Loira e l'assessore di fronte a scelte impopolari ma necessarie.

Il sindaco Nicola Loira (a sin. e l’assessore Valerio Vesprini

di Sandro Renzi

Nel “caso Vesprini” a suscitare perplessità e interrogativi, anche tra gli osservatori più distratti, non sono tante le paventate dimissioni da assessore, peraltro smentite dallo stesso, ma che da alcuni mesi con una cadenza quasi da bolletta riemergono puntualmente, quanto piuttosto l’assordante silenzio delle forze che compongono la maggioranza di centrosinistra di fronte alle dichiarazioni di un assessore che, senza mezzi termini, definisce conclusa la sua esperienza politica nell’esecutivo guidato da Loira. Ma dove “per senso di responsabilità nei confronti dei commercianti” intende restare. Fin qui nulla o quasi da eccepire se non fosse che l’esecutivo che da 4 anni, o meglio 9 se si considera il primo mandato, guida la città di Porto San Giorgio nasce per essere chiara espressione di una parte o area politica ben definita, in contrapposizione al centrodestra.

Non una Amministrazione di stampo tecnico, insomma, ma politico e partitico. Espressioni che a Valerio Vesprini sono sempre andate strette, al punto di rimarcare che il vero collante della coalizione è e resta il programma. Ma di fronte ad uno strappo per l’appunto politico così macroscopico, è arrivato il momento di affrontare anche le scelte più impopolari e pregne di conseguenze in vista delle prossime amministrative. Che nel caso dell’assessore non possono che declinarsi, coerentemente con l’annunciata fine dell’esperienza politica un anno fa, nell’uscita a testa alta dalla giunta di cui fa parte e che dovrà ovviamente motivare nero su bianco anche agli elettori. E nel caso del sindaco Loira nell’altrettanto impopolare decisione di revocare la delega ad uno dei suoi delfini con cui ha collaborato in questi anni. E se è vero che il rapporto tra un sindaco ed un assessore è basato in primis sulla fiducia, che nel caso di specie potrebbe non essere venuta meno sul piano personale, altrettanto vero è che il partito di maggioranza relativa, ovvero il Pd, e a seguire le altre componenti politiche e civiche, forse dovrebbero assumere una posizione trasparente rispetto all’affaire Vesprini, lasciando da parte i calcoli di convenienza e quelli elettoralistici. Non è più tempo di liquidare la vicenda come un caso a due, Loira-Vesprini, risolvibile solo tra di loro. L’assessore al commercio in fondo lancia precise accuse, denuncia i danni di personalismi politici, parla di blocco dell’azione amministrativa e di un suo disagio palesato al sindaco. Resta però al suo posto per dare una mano alla categoria che rappresenta, quella dei commercianti “per senso di responsabilità” come ha scritto, lo stesso che tuttavia dovrebbe dimostrare con fermezza quando rappresenta le sue posizioni nelle riunioni di giunta. Anche e a maggior ragione quando la sua posizione potrebbe divergere da quella dei restanti assessori. Nel mezzo, come detto, i partiti della coalizione che fino ad ora hanno scelto la linea del silenzio e della non interferenza, almeno pubblicamente, forse nel timore di ledere all’immagine dell’Amministrazione che si accinge a chiudere il suo secondo mandato. Ma il tempo degli immobilismi è ormai finito. Ed i cittadini si aspettano qualcosa in più di questo stillicidio.


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