“La memoria dell’estremo sacrificio per il bene di tutti noi”, l’Arma ricorda l’appuntato Beni

PORTO SAN GIORGIO - Consueta cerimonia per omaggiare la memoria dell'appuntato Beni. Presenti i vertici dell'Arma regionali, con in testa il generale Salticchioli, il prefetto Filippi e il sindaco Loira. Con loro il figlio dell'appuntato Beni, Filippo

La memoria, parola che ha percorso silenziosa ma con uno spessore senza pari, l’intera cerimonia odierna in ricordo dell’estremo sacrificio dell’appuntato Alfredo Beni, nell’omonima piazza di Porto San Giorgio, in memoria della medaglia d’oro al valor militare caduta nel seguito di un sanguinario scontro armato 44 anni fa. E come ogni anno, anche quest’oggi l’Arma ha voluto celebrare la memoria di uno dei suoi ‘figli’ illustri. Presenti alle 16, in piazza Beni, insieme al prefetto Vincenza Filippi e al sindaco Nicola Loira, i vertici dell’Arma, a partire dal comandante della legione Marche, il generale Fabiano Salticchioli, il generale Rosario Aiosa, testimone di quei drammatici eventi, l’ispettore regionale dell’Associazione nazionale dei carabinieri in congedo, il generale Tito Baldo Onorati, il comandante provinciale Antonio Marinucci, quello della compagnia di Fermo, Nicola Gismondi e quello della locale stazione, Antonio D’Amato. Con loro il figlio di Alfredo Beni, Filippi, e numerosi carabinieri, anche dell’associazione dei carabinieri in congedo. Presenti anche il parroco di San Giorgio, don Mario Lusek che ha benedetto la corona di alloro, il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Catalini e il comandante della Polizia locale, Giovanni Paris e diversi cittadini che non sono voluti mancare per manifestare, rinnovare, la loro gratitudine e vicinanza all’Arma.

“Ringrazio tutti i presenti. Siamo a ricordare una pagina dolorosa che però – il saluto del sindaco Loira – rappresenta una pietra di democrazia e libertà per il nostro Paese. Questa città non dimentica, tra memoria e gratitudine. Un estremo sacrificio, quello di Alfredo beni, servito a costruire la nostra Italia democratica di oggi. Viva l’Arma dei Carabinieri”.

“Saluto i vertici dell’Arma, il sindaco e le associazioni presenti – le parole del prefetto Filippi – i carabinieri sono da sempre in prima linea, anche in questo territorio, per garantirne la sicurezza. E la collaborazione è massima. Io poi con l’Arma, per appartenenza familiare, gioco anche in casa. Ricordiamo la figura di Beni. La sua memoria, la memoria è un elemento decisivo. E abbiamo il dovere morale di perpetrare quei valori che vedono in Beni la summa, la quintessenza. In questo scenario la formazione è fondamentale. Il sacrificio di suo padre – il prefetto si rivolge al figlio di Beni, Filippo – non sarà mai dimenticato. La memoria è simbolo di civiltà e rivive in tutti quei carabinieri, anche quelli in congedo, che sono sintesi di spirito di servizio e scelta di vita”.

“La condivisione è nel rispetto, nella memoria – le parole del generale Salticchioli – alle istituzioni presenti, al prefetto, al sindaco, il mio grazie e quello di tutti i carabinieri delle Marche per la gratitudine che mostrano nei confronti dell’Arma. Alfredo Beni vivrà nel ricordo e nell’impegno quotidiano di tutti noi”.

“Nel pomeriggio di oggi, a Porto San Giorgio, a 44 anni di distanza dai tragici fatti di sangue ove perse la vita l’Appuntato Alfredo beni, in servizio presso la Compagnia di Fermo, i Carabinieri del Comando Provinciale, nel pieno rispetto delle misure di contenimento connesse con l’emergenza epidemiologica da Covid-19 – si legge nella nota ufficiale del comando provinciale dell’Arma – hanno reso omaggio alla memoria del militare con la deposizione di una corona d’alloro al cippo nella piazza a lui intitolata.
Presenti alla cerimonia il Prefetto della Provincia di Fermo, Vincenza Filippi, il Generale Medaglia d’Oro al Valor Militare, ora in congedo, Rosario Aiosa, all’epoca dei fatti Capitano Comandante della Compagnia di Fermo che rimase gravemente ferito nel corso del conflitto a fuoco, il Comandante della Legione Carabinieri “Marche”, Generale di Brigata Fabiano Salticchioli, il Comandante Provinciale Carabinieri di Fermo, Col. Antonio Marinucci, il Sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira, l’Ispettore regionale Marche, Gen. B. Tito Baldo Honorati, con una rappresentanza dell’Arma in congedo, nonché il figlio di Alfredo Beni.
Nella notte del 18 maggio 1977, prima a Porto San Giorgio e, poco dopo, a Civitanova Marche (MC), 6 criminali, alcuni dei quali pluriomicidi ed evasi, appartenenti al cosiddetto “clan dei catanesi”, intercettati da militari delle Compagnie Carabinieri di Fermo e di Civitanova Marche, non esitavano a fare uso delle armi, per cercare di sottrarsi al controllo. Nel corso dei successivi e violentissimi conflitti a fuoco che ne derivarono, due Carabinieri, l’appuntato Beni e il maresciallo Sergio Piermanni, dopo aver efficacemente reagito con il fuoco delle proprie armi, persero la vita mentre altri due graduati furono gravemente feriti. Dei 6 malviventi, 4 restarono uccisi e due vennero arrestati.
Ai militari dell’Arma vennero conferite, nel complesso, 3 Medaglie d’Oro al Valor Militare, 2 delle quali “alla memoria” dell’App. BBeni e del Mar. Ca. Piermanni, quest’ultimo in servizio alla Compagnia di Civitanova Marche, e una all’allora capitano, oggi generale c.a Aiosa, nonché 2 Medaglie d’Argento, sempre al Valore Militare, oltre a numerosi altri riconoscimenti”.

 

 


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