I carabinieri di Fermo incontrano “online” alcune migliaia di studenti delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, nell’ambito del progetto “cultura della legalità” promosso dal Miur e dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri.
“Accrescere, nei giovani, la cultura della legalità e la consapevolezza dell’importanza della sicurezza, favorendo la conoscenza e il rispetto delle regole”.
Questo è stato il senso del ciclo di conferenze online tenute dalla Compagnia carabinieri di Fermo, a partire da fine aprile e fino alla scorsa settimana: educare gli studenti all’esercizio della democrazia, nei limiti e nel rispetto dei diritti inviolabili, dei doveri inderogabili e delle regole comuni condivise, quali membri della società civile, promuovendo al tempo stesso in loro la consapevolezza dei valori fondanti e dei princìpi ispiratori della costituzione italiana, per l’esercizio di una cittadinanza attiva a tutti i livelli del sistema sociale.
Proprio per raggiungere tale importante traguardo, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ed il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri hanno avviato un progetto congiunto per ampliare e approfondire l’offerta formativa degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso specifici interventi.
Nel corso delle conferenze, quest’anno tenute in modalità online per le ovvie precauzioni in materia di contenimento del contagio da covid-19, sono stati trattati temi di assoluta attualità nell’ambito del concetto di “cultura della legalità”: il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, la violenza di genere, la sicurezza stradale, le sostanze stupefacenti, la struttura ed i compiti dell’arma dei carabinieri e le investigazioni telematiche nell’arma dei carabinieri.
Le conferenze online sono state tenute dal sottotenente Oskar Luciani e dal maresciallo maggiore Paolo De angelis, rispettivamente comandante del nucleo operativo e radiomobile e comandante della sezione radiomobile carabinieri di Fermo, e sono state coordinate dal tenente colonnello Nicola Gismondi, comandante della locale compagnia carabinieri, che in qualche circostanza ha affiancato i due espertissimi relatori, integrando con loro gli argomenti trattati, con casi di vita professionale vissuta che hanno catturato l’attenzione degli studenti.
Il progetto é stato molto impegnativo e, allo stesso tempo, molto soddisfacente ed interessante, poiché ha potuto partecipare alle conferenze online un numero consistente di istituti scolastici, ben 13, delle città di Fermo, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Montegranaro, Petritoli, Monterubbiano e Pedaso.
Le classi partecipanti, infatti, sono state 229, composte da 41 quinte classi della primaria, 104 classi della secondaria di primo grado e 84 classi della secondaria di secondo grado, per un numero complessivo di studenti davvero molto alto: quasi 5mila studenti in tutto.
Nel corso delle conferenze, erano anche presenti alcuni dirigenti degli istituti scolastici e tanti docenti, che hanno gestito e fatto da tramite per le numerose domande rivolte ai relatori dagli studenti, dimostratisi molto interessati e curiosi rispetto agli argomenti trattati.
Tra i temi affrontati è stata rivolta una particolare attenzione al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, all’uso consapevole dei social network e della rete internet, alle sostanze stupefacenti ed ai loro effetti, all’educazione/sicurezza stradale, alla violenza di genere.
Il tenente colonnello Gismondi ed i suoi collaboratori, ricorrendo ad esempi concreti legati alla professione e, soprattutto, alle esperienze di vita e di servizio, attraverso un linguaggio semplice e diretto, hanno sottolineato l’importanza della corretta sinergia con l’Arma per favorire la prevenzione e la repressione dei crimini. Durante il dibattito, hanno ricordato che “la stazione dei carabinieri” deve essere considerata luogo di accoglienza di chi ha bisogno di aiuto e di tutela dei propri diritti”, “interfaccia” tra il cittadino e l’Arma, istituzione dello stato impegnata costantemente da oltre 200 anni nella difesa dei diritti, sia in Italia che all’estero.
Il messaggio principale che gli uomini dell’Arma dei carabinieri fermana hanno voluto lanciare ai giovani studenti, è stata la proposta di seguire la “strada della legalità e dell’onestà” piuttosto di quella dell’“illegalità e del malaffare”, affinché sia concesso a tutti di vivere in contesti in cui i rapporti sociali siano regolati dal diritto, dalla pacifica convivenza sociale, e non dalla prevaricazione e dalla violenza.
I giovani, quindi, sono stati esortati a vivere appieno la loro vita nel rispetto di se stessi, degli altri e delle leggi, ed a distinguere in ogni occasione il bene dal male. Al termine della spiegazione, tra le varie domande formulate sui delicati temi affrontati, non sono mancate quelle relative alle procedure per diventare carabiniere, maresciallo o ufficiale nella prestigiosa Arma dei carabinieri.
Infine sono stati proiettati alcuni video a tema, relativi a cortometraggi realizzati da alcune giovanissime vittime di bullismo di altre località del territorio nazionale, a cui sono seguite numerose domande ed importanti momenti di riflessione da parte dei ragazzi.
Quella appena conclusa é stata un’esperienza molto bella, educativa e gratificante che sicuramente verrà ripetuta anche in futuro, con rinnovata passione e dedizione da parte degli studenti, degli insegnanti e, ovviamente, dei carabinieri della compagnia di Fermo.
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