Euro 2020, si parte: anche il Fermano al fianco degli Azzurri di Mancini

CALCIO - Campionati Europei un anno dopo. Questa sera l'esordio italiano contro la Turchia, per un evento che, in piena ottica pandemica, non rappresenta solo un passaggio sportivo ma anche e non da meno un momento di viva partecipazione sociale, intrisa di sentimento nazionale

Il commissario tecnico azzurro, Roberto Mancini (foto dal suo profilo Facebook)

 

di Paolo Gaudenzi

FERMO – Ci eravamo lasciati, in ambito internazionale, con la cocente e purtroppo indelebile delusione legata alla mancata qualificazione azzurra a Russia 2018, competizione iridata finita nella bacheca della Francia.

Ammettendo candidamente che il circuito europeo non stimola sportivamente, alla stessa stregua, le profonde suggestioni proprie del mondiale; per sportivi, appassionati e non solo rappresenta però ugualmente l’occasione propizia, con moto d’orgoglio, per ritornare alla socializzazione al fianco della bandiera Tricolore. Il tutto come felice parentesi di metaforico ossigeno in un momento grigio come quello pandemico corrente.

La Nazionale, è noto da sempre, nelle occasioni estive non è solo sport, ma anche e soprattutto sentimento di appartenenza, con undici ambasciatori della nostra realtà patriottica a calamitare sui campi di gara l’occhio degli spettatori internazionali, quali portacolori dell’intero contesto nazionale. Vi è di più. Gettando l’occhio sulle squisite dinamiche sportive, rispetto alla Caporetto del 2018, il c. t. nostro corregionale, Roberto Mancini, ha avuto il grande merito di costruire una squadra con le idee chiare, senza fragorose prime donne, ma anzi con gente di buona lena, gamba e fame di aggredire la metà campo avversaria.

Moduli tattici con accento offensivo, mobilità senza palla, intercambiabilità degli interpreti, tridente di terminali e densità propositiva quanto rodato durante i mesi della sua gestione sportiva, con tanto di premesse all’Europeo basate su numeri del tutti confortanti. Certo, scongiuri liberi vedendo le premesse, ma con richiamo allo stesso torneo continentale, con l’analogia cioè che riporta all’esordio ad Euro 2000 proprio con la Turchia, avversario di questa sera, e con la suggestione che sale ulteriormente, in un mix, visto l’ambito logistico patriottico, inevitabilmente a ripercorrere all’indietro anche un’altra decade, fino a ritornare alle “notti magiche” di Italia ’90, ricordo fortificato dal fatto di sfidare i turchi all’interno dell’Olimpico di Roma. Dal terzo posto dell’epoca, al secondo del 2000, ritornando ai dovuti scongiuri è chiaro che il trend si potrebbe e dovrebbe chiudere con la nobilissima ascesa sul tetto del podio.

Un compito che certamente cercheranno di attuare gli undici azzurri. A noi italiani, e non da meno fermani, il più classico degli oneri-onori di sostenere, seppur in remoto, le gesta e gli sforzi di un collettivo che sulla carta ha davvero tutto per lasciarci pensare in grande.

 

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