A Montefortino va in scena ‘Don Camillo contro Peppone’: il parroco risponde al sindaco chiudendo la Chiesa di Sant’Andrea

ATTUALITÀ - Una "ordinanza parrocchiale" che vieta senza autorizzazione l'accesso della chiesa sarebbe una risposta al divieto del primo cittadino di raggiungere in quad San Leonardo per celebrare la messa

di Andrea Braconi

Una “ordinanza parrocchiale” in risposta al sindaco? Almeno queste fattezze sembrerebbe avere l’atto del parroco di Montefortino, con il quale ordina il divieto di accesso alla Chiesa di Sant’Andrea senza il suo consenso e che richiama alla leggendaria disfida tra Don Camillo e Peppone magistralmente raccontata da Giovannino Guareschi.

Il testo datato 13 giugno, con tanto di timbro e firma, si apre con un inequivocabile considerazione: “Come il signor Sindaco ha la prerogativa di vietare l’uso del quad per andare a dire messa a San Leonardo – ne ha tutti i diritti e i poteri – così il parroco ha tutto il diritto e il potere essendo la Chiesa di S. Andrea proprietà della Parrocchia di San Michele Arcangelo al 100% di ordinare quanto segue”.

E quel “quanto segue” è l’esplicitazione della proibizione stabilita dallo stesso anziano sacerdote. “È fatto divieto assoluto a qualsiasi persona fisica o giuridica e a qualsiasi ente privato o pubblico di accedere senza il consenso scritto del parroco, da richiedere volta volta specificando bene chi è che richiede, per quale scopo, per quanto tempo ecc. Il parroco si riserva di accogliere o respingere la richiesta a suo insindacabile giudizio. I trasgressori saranno perseguiti nei termini di legge. Si fa presente che sarà necessario versare anticipatamente una quota delle spese e l’uso delle attrezzature”.

Una decisione che ha provocato parecchio rumore nel borgo e nel resto dell’entroterra montano, che si va ad aggiungere alle polemiche generate dalla scelta della Giunta Ciaffaroni di revocare la gestione del Rifugio Rubbiano a Katia Cesari, fatto di cui si tornerà a discutere venerdì in Consiglio comunale a seguito dell’interrogazione presentata dalla minoranza, con relativa risposta da parte del sindaco. Il problema che si pone è però il dove, considerando che la convocazione per la seduta dell’Assise comunale riporta come sede proprio la Chiesa di Sant’Andrea.


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