Zero contagi tra i detenuti e 1.600 colloqui via Skype: l’anno della Polizia penitenziaria contro il virus

FERMO - Al termine della cerimonia il prefetto Filippi ha consegnato una ricompensa all'agente Arturo Russo, che nel giugno 2018 pur fuori servizio aveva bloccato un malvivente in fuga dopo un furto

di Andrea Braconi

Un evento sobrio ma molto significativo, voluto per festeggiare il 204esimo anniversario della fondazione del corpo della Polizia penitenziaria. All’interno del Museo Miti erano presenti le massime autorità del territorio, dal Comune alla Provincia, passando per Prefettura, Questura, Tribunale, Carabinieri, Guardia di Finanza e Guardia Costiera.

Come da tradizione, ad aprire la cerimonia sono stati i messaggi del presidente Mattarella, della ministra Cartabia e del capo dipartimento Petralia, letti da agenti della Penitenziaria. Un servizio, il loro, che si caratterizza per un costante rapporto tra il fuori e il dentro, come è stato rimarcato per evidenziare il grande lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria. “La sicurezza delle carceri passa per la cura delle persone e senza sicurezza non ci può essere rieducazione” le parole della ministra.

A dare il benvenuto Loredana Napoli, comandante del reparto e dirigente aggiunto, che ha rivolto prima un pensiero ai colleghi neo pensionati e poi al compianto Andrea Di Gennaro, prematuramente scomparso, oltre che un commosso ricordo ai caduti del corpo. “In questo difficile periodo che ha condizionato così significativamente la vita del paese negli ultimi 15 mesi, tante sono state le restrizioni che hanno riguardato la vita detentiva ed encomiabile è stata la flessibilità e la preparazione del personale in servizio nell’istituto”.

Tra le necessità riscontrate, sicuramente ha avuto un ruolo centrale la vigilanza del rispetto delle misure per contenere la diffusione del virus, che ha portato a non avere alcun contagio tra la popolazione detenuta. “Forte è stata ed è la collaborazione e la sinergia con l’area sanitaria, nonché del Distretto, finalizzata al contenimento e alla prevenzione del contagio attraverso un monitoraggio costante avvenuto effettuando tamponi molecolari, nonché una campagna vaccinale alla popolazione detenuta ad oggi in itinere”.

Per quanto riguarda la prima dose, ha specificato, la percentuale di detenuti si attesta all’80%, mentre per la seconda al 70%.

Diverse, ha proseguito la comandante, le proteste e i disordini avvenuti sul territorio nazionale, anche con tentativi di evasione, che hanno richiesto anche interventi esterni da parte delle altre forze di polizia. “Fondamentale ed immediato è stato l’impegno di Prefettura e Questura di Fermo, nonché delle forze di polizia del territorio per fronteggiare simili eventi attraverso la pianificazione e l’attuazione del piano provinciale di sicurezza interno ed esterno per l’istituto di Fermo”.

La comandante Napoli, inoltre, ha elencato i numeri registrati in occasione dell’emergenza pandemica, a partire dai 1.635 colloqui con i familiari effettuati via Skype, nonché anche in presenza, tutti garantiti dal rispetto della normativa sanitaria.

La popolazione detenuta presente ad oggi consta di 50 detenuti, che per il 45% sono di origine straniera con lingue, culture e religioni diverse tra loro, a fronte di 48 unità di Polizia penitenziaria in servizio”.

In 15 mesi sono stati riscontrati 214 ingressi di detenuti e 217 scarcerazioni a vario titolo. Ottantuno, invece, i prelievi del Dna effettuati dall’Ufficio Matricola, che ha garantito 33 udienze in video conferenza con l’Ufficio di Sorveglianza ed il Tribunale di Sorveglianza di Macerata, nonché 8 udienze con altre autorità.

“L’Ufficio Comando ha eseguito 12 notizie di reato in ambito penitenziario, mentre il locale Nucleo Traduzioni e Piantonamento ha effettuato 180 traduzioni, di cui 208 detenuti tradotti e 551 personale penitenziario impiegato, oltre 4 piantonamenti con l’impiego di 209 agenti”.

Dati, ha concluso, che rendono l’idea della professionalità e dello spirito di collaborazione profuse quotidianamente dalla Polizia penitenziaria. La comandante ha anche speso parole importanti per la direttrice Daniela Valentini, con quest’ultima che subito dopo ha ringraziato la Provincia per aver concesso il Miti. “È stato un un anno dai risvolti imprevisti, faticoso e pieno di scelte difficili. Sono state attivate molte limitazioni e questo ci ha permesso di non avere alcun caso di Covid nella nostra struttura. Recentemente abbiamo di nuovo aperto l’accesso ad operatori volontari, molto presenti e che voglio ringraziare, come il nostro cappellano penitenziario. Un grazie va alla Caritas di Fermo e all’arcivescovo, che ci tiene sempre nel suo cuore. Questo anno è stata anche l’occasione per riscoprire l’attaccamento al servizio ed un senso di unità: la Polizia penitenziaria di Fermo è stata encomiabile, nessuno si è tirato indietro e abbiamo potuto contare su ognuno di loro, nonostante i rischi”.

Al termine della cerimonia il prefetto Vincenza Filippi ha consegnato una ricompensa all’agente Arturo Russo, che nel giugno 2018 a Porto San Giorgio pur fuori servizio aveva bloccato un malvivente in fuga dopo un furto in un pubblico esercizio commerciale.


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