Hanno presumibilmente atteso che don Mario Lusek iniziasse la celebrazione liturgica delle 18, per altro presieduta dall’arcivescovo monsignor Rocco Pennacchio, per fare irruzione in casa del parroco. In pochi minuti hanno frugato dappertutto, tolto dalle pareti i quadri, svuotato e ribaltato i cassetti, messo tutto a soqquadro. Poi, una volta trovate le buste con le offerte, hanno trafugato il denaro e sono scappati. E in quelle due buste custodite da don Mario Lusek c’erano, tra offerte per commemorazioni e funerali, circa tremila euro.
“Non hanno rubato solo a me, hanno rubato alla comunità di fedeli – il commento di uno sconsolato don Mario Lusek, raggiunto al telefono – hanno razziato tutte le offerte. Io sono uscito intorno alle 16,45 ma non sono rimasto sempre in chiesa, sono passato anche dal sagrato. Poi alle 18 la messa, ho accolto l’Arcivescovo che ha celebrato la funzione. E una volta finita, dopo un breve passaggio in edicola, sono tornato a casa. Lì ho trovato la porta forzata in più punti. Entrato, ho trovato casa completamente a soqquadro. Hanno ribaltato i cassetti, hanno tolto i quadri dalle pareti, hanno frugato dappertutto fino a quando non hanno trovato le due buste con le offerte che dovevo depositare”.
Il tono di voce di don Mario è di quello di una persona doppiamente sconsolata, affranta, delusa, amareggiata, sia per il furto subìto, oltretutto a danno dei fedeli e delle loro offerte, sia per lo sfregio. Certo si è trattato di ladri senza scrupoli, e soprattutto senza ritegno dal momento che la residenza del parroco si trova proprio a pochi metri dalla cattedrale di San Giorgio, in uno degli incroci più trafficati, quello tra la statale Adriatica, la strada Fermana e viale don Minzoni, del Fermano. Ed, anzi, ancor più sfrontati se si considera il fatto che i banditi sono entrati in azione molto probabilmente durante la messa, ossia tra le 18 e le 19, dunque ancora in pieno giorno, e con centinaia di automobilisti ad attraversare il crocevia. Sul posto sono comunque intervenuti subito i carabinieri che hanno avviato le indagini per cercare di dare un nome e un volto ai malviventi. E le telecamere presenti in zona, in questo caso, potrebbero essere davvero utili a risalire alla loro identità.
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