Green pass, posti contingentati e figuranti ridotti: la Cavalcata dell’Assunta si prepara alla 40esima edizione

FERMO - Quest'anno il corteo processionale attraverserà il centro della città avendo come parola d'ordine la 'sicurezza'. L'assessore Torresi: "Siamo stati attenti e scrupolosi ad ogni minimo dettaglio. Sarebbe stato più facile non organizzarla ma, usando il buon senso e rispettando tutti i crismi della situazione pandemica attuale, abbiamo allestito una cavalcata all'altezza".

 

di Leonardo Nevischi

“Sicuramente tirarsi indietro sarebbe stato più semplice, ma davanti alle difficoltà organizzative derivanti dal Covid non abbiamo voluto gettare la spugna e grazie alla volontà dei priori e dei contradaioli, unito al lavoro dell’amministrazione comunale abbiamo cercato ugualmente di allestire una Cavalcata dell’Assunta in maniera consona al periodo che stiamo vivendo”. Sono state le parole d’esordio del vicesindaco ed assessore al commercio del comune di Fermo, Mauro Torresi, nella conferenza stampa di presentazione della 40esima edizione della storica manifestazione fermana.

“Abbiamo già fatto diversi tavoli tecnici con la questura e la prefettura ed il nostro progetto è stato pienamente avallato – seguita Torresi -. Abbiamo cercato soluzioni che ci permettessero di non precluderci niente rispetto al canonico programma ed al contempo che ci consentissero di rispettare il momento che stiamo vivendo. Non sarà una Cavalcata sottotono, ma inevitabilmente terrà conto di tutti i crismi della situazione pandemica attuale: distanziamento sociale, divieto di assembramenti e green pass obbligatorio già per le manifestazioni precedenti al 6 agosto”.

Una quarantesima edizione che rappresenterà un mix tra tradizione e innovazione non solo per quanto concerne le restrizioni anticontagio. “I giochi (gallo d’oro, banidere al vento, tiro alla fune e tiro con l’arco) sono stati spostati tutti nel Piazzale Don Ricci con un seguito di 150 persone munite di green pass che potranno seguirli in diretta ed anche una diretta streaming accessibile a tutti. La tratta, invece, è stata spostata davanti all’arrivo tra via XX settembre e via Vittorio Veneto: davanti alla prima ci saranno i van dei cavalli mentre nella seconda avverrà la sfilata e l’assegnazione del cavallo alla contrada. Quello della tratta sarà un percorso chiuso al quale potranno assistervi solamente 199 persone in presenza, ma anch’essa verrà trasmessa in streaming. Ci saranno poche persone al live, ma abbiamo ugualmente dato modo a tutti i turisti ed i contradaioli di poter essere presenti. Per quanto riguarda la corsa, invece, la capienza all’interno del circuito sarà di 1000 persone tassativamente munite di green pass. Sul fronte delle hostarie del 7-8-9-10 si è agito con modalità diverse: due contrade andranno in largo Calzecchi-Onesti, sei contrada rimarranno in piazza ed altre due si stabiliranno a Piazzale Azzolino. Anche qui l’ingresso sarà consentito solo a coloro che saranno muniti del green pass e mentre verrano degustati i piatti tipici accompagnati dall’animazione medievale verranno rispettate tutte le normative vigenti legate alla ristorazione. Infine, per quanto concerne il corteo, il numero dei figuranti è stato ridotto da 1200 a 700. Esso avrà lo stesso percorso sia il 14 sia il 15 e tutti i figuranti saranno muniti di green pass, mentre chi assisterà al corteo dalla piazza non ne avrà bisogno, sebbene però la capienza massima sarà di 700 persone. Spetterà alla Top Security ed ai volontari dei carabinieri il dovere di far rispettare il distanziamento e contingentare l’ingresso nella piazza”.

Le restrizioni hanno condizionato anche l’operato del regista Adolfo Leoni, che ha sottolineato come quest’anno volesse portare in scena i Carmina Burana ma a causa della necessità di impiegare 100 attori non è stato possibile. “Quest’anno mi sono mosso su un binario di immagini, volti e figure – puntualizza -. Nel corteo processionale del 14 agosto cercheremo di valorizzare al meglio la donna attraverso la figura delle dame. Inoltre, un altro elemento di novità, è rappresentato dalla presenza dei canonici con gli antichi abiti ad accogliere il corteo. In piazza si aggiungerà anche il potere culturale rappresentato dal il rettore dell’Università e da alcuni studenti. Accanto al potere civile e culturale, non mancherà anche quello religioso: probabilmente il vescovo non aspetterà al palazzo ma si unirà al corteo”.

Adolfo Leoni

La cerimonia di inaugurazione con gli spettacoli del Gruppo Musici e Alfieri della Cavalcata avrà luogo domani sera con inizio fissato alle 21.30 e l’ingresso in Piazza del Popolo sarà libero. La novità, in questo caso, sarà rappresentata dalla presenza di un terzo palazzo sul quale insisterà l’apertura della 40esima edizione. “Nel 2019 abbiamo partecipato ad un bando regionale sull’arte contemporanea, ma nel frattempo è scoppiata la pandemia – spiega l’assessore alla cultura Micol Lanzidei, entrando nei dettagli della novità riguardante lo spettacolo inaugurale di domani sera -. Non appena siamo potuti ripartire abbiamo deciso che l’arte contemporanea potesse essere un mezzo per portare il patrimonio culturale fuori dalle mura. Contestualmente a ciò, abbiamo conosciuto Francesco De Melis, un compositore, antropologo della musica, produttore e fotografo con il quale abbiamo ragionato su come poter valorizzare il patrimonio culturale della nostra città. Alla fine, il progetto regionale di di video arte a cui abbiamo partecipato si è rivelato utile anche per valorizzare il patrimonio immateriale e non soltanto quello materiale. Pertanto domani sera avremo il piacere di osservare dei contenuti video proiettati sul palazzo comunale subito dopo la cerimonia, che avranno lo scopo di dar modo agli spettatori di ammirare la storia della Cavalcata dell’Assunta”.

A chiudere la conferenza stampa è stato infine Massimiliano Berdini, il pittore incaricato di realizzare il palio nonché presidente dell’associazione ex allievi del Preziotti: “Ho donato questo dipinto alla figura dell’Assunta, ho messo in ombra il cavallo e la corsa ed ho voluto ridare risalto alla patrona. L’ispirazione per la realizzazione dell’opera nasce dalla mia cultura cattolica: ho voluto riportare sulla tela questa grande figura che ci protegge – ha confessato -. Ho usato pigmenti naturali estratti da ossidi e da piante per ottenere una colorazione più intensa, perché il mio sogno è che questo drappo rimanga nei secoli. L’attaccamento alla mia città e la fede sono state la giusta benzina per portare a compimento il palio”.

Massimiliano Berdini


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