di Sandro Renzi
Neanche il caldo torrido ferma il presidente della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, Luigi Marattin, che oggi pomeriggio a Porto San Giorgio è tornato ad incontrare dal vivo, dopo mesi di stop forzoso imposto dalle norme anticovid, attivisti e associazioni per illustrare la nuova riforma fiscale. Ad accogliere l’esponente di Italia Viva il sindaco Nicola Loira e il responsabile del partito nella cittadina rivierasca, Nicola Ferranti. Incontro moderato da Fabio D’Erasmo. Sul tavolo le novità in tema fiscale, un documento a cui le Commissioni parlamentari hanno lavorato per sei mesi. “Ben 61 audizioni per un sistema nuovo che è imperniato su due principi: semplificazione e crescita” ha spiegato Marattin che ha rimarcato pure la necessità di ridare smalto allo strumento dell’area di crisi industriale per sostenere le imprese in difficoltà. “Strumento datato che ha svolto una sua funzione ma che adesso ha bisogno di una riverniciatura“.
Per cominciare, però, un altro tema caro a Italia Viva ed agli imprenditori: il costo del lavoro. “Nella scorsa legislatura gli interventi sul costo del lavoro sono stati tanti e sostenuti da miliardi di euro -ha ribadito Marattin- ora stiamo valutando come intervenire con la riforma fiscale anche sul cuneo”. La decontribuzione del 30% che è stata inizialmente pensata per arginare la crisi occupazionale dovuta dalla pandemia sanitaria nelle regioni del Sud ha tagliato fuori le Marche. L’obiettivo della misura è quello di offrire alle aziende un’agevolazione alla stabilizzazione dei contratti. Il rischio concreto è che le imprese del distretto calzaturiero fermano-maceratese possano decidere di delocalizzare non più nell’est Europa bensì in Puglia piuttosto che in Abruzzo. “Non credo che assisteremo ad una fuga di aziende dalle Marche -dice tuttavia Marattin- la delocalizzazione non si basa infatti solo sul costo del lavoro. Un’imprenditore che fa questa scelta forse non è il tipo di imprenditore di cui le Marche hanno bisogno“.
Economia e sviluppo fanno il paio con infrastrutture. Carenti in questa Regione. “Il Pnrr è l’occasione per sanare il gap infrastrutturale nel Paese, inizia un percorso con la sua presentazione. Una sfida che durerà qualche anno” ricorda il presidente della Commissione Finanze. Poi di nuovo riforma fiscale. “Ogni intervento deve rispecchiare i principi di semplificazione e crescita. Un esempio per ciascuno: l’Irap è un’imposta che colpisce, nel caso delle imprese, le due determinanti della crescita ovvero lavoro e capitale. E che un’impresa paga anche se in perdita. Noi diciamo allora no all’Irap e responsabilmente diciamo come sostituirla, con una addizionale Ires che salvaguardi il gettito che cofinanzia la sanità ma almeno elimina una complessità per le imprese. Sul tema della semplificazione proponiamo di fare codici tributari che agevolino un imprenditore che vuole investire nel nostre Paese. Ora la palla passa al Governo che deve fare la legge delega”.
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