di Leonardo Nevischi
Nessuna divisione politica, bensì tutti uniti per dare delle risposte al territorio fermano e rilanciare il suo sviluppo economico. È così che, questa mattina, si è presentato il tavolo provinciale “Competitività e sviluppo del Fermano” nella sala consiliare della provincia di Fermo, nella quale è stato presentato e sottoscritto il documento “Patto per il lavoro e lo sviluppo del Fermano”.
La Camera di Commercio delle Marche, la Cgil Fermo, la Cisl Fermo, la Cil Fermo, Confindustria Centro Adriatico, la Cna Fermo, la Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo, la Claai Federazione Artigiani della provincia di Fermo, la Coldiretti – federazione interprovinciale Ascoli Piceno e Fermo e la Confcommercio imprese per l’Italia Marche Centrali hanno fatto fronte comune per redigere un nuovo documento che segnasse un investimento senza precedenti sulle persone, sulla loro salute, sulle loro competenze e sulle loro capacità.
Moira Canigola
A snocciolare il documento ci ha pensato la presidente provinciale Moira Canigola, che ha esordito rimarcando come la stesura del documento “abbia coinvolto in maniera totale tutti i componenti del tavolo ed abbia portato via diversi mesi di lavoro anche durante la pandemia. Una proposta – quella del documento – che allarga la nostra visione a numerosi aspetti della vita del nostro tessuto sociale ed economico, convinti che nell’esame della valutazione e della riqualificazione di tutti gli aspetti fondamentali si possa arrivare ad uno sviluppo del territorio – ha seguitato la Canigola – Il covid ha inciso in maniera seria sull’economia fermana e abbiamo visto che un’azione congiunta delle parti sociali dell’intero territorio possa aiutare e fare da traino al fine di arrivare ad una rinascita. La nostra attenzione è stata posta su alcuni aspetti come salute, lavoro, formazione, conoscenza, modello di sviluppo, transizione ecologica e sui settori dell’agricoltura e del turismo ed il nostro obiettivo è quello di rendere totale la partecipazione condividendo questo documento con le amministrazioni locali e con le istituzioni come le università, le quali possono fornirci letture ancor più avanzate di determinate tematiche. Questo documento si candida ad essere uno strumento guida per la regione Marche: chiediamo alla politica che esso venga condiviso e portato avanti affinché si possano ottenere risultati quanto prima. Le indicazioni che abbiamo provato a formulare devono avere una realizzazione che sia limitata nel tempo, che abbia tra la fase di richiesta e di attuazione un lasso di tempo breve – ha puntualizzato la Canigola – Dobbiamo scongiurare quello che è successo con l’Area di crisi industriale complessa che da quando è stata discussa è trascorso un lasso di tempo dilatato che ha portato ad uno squilibrio tra la progettazione e la realizzazione. A tal fine il tavolo di sviluppo deve essere un soggetto di confronto che potrà creare un buon dialogo tra l’ente provincia e l’istituzione Regione”.
Pertanto, da oggi, l’attività del tavolo provinciale “Competitività e sviluppo del Fermano” sarà rivolta al raggiungimento degli obiettivi prefissati e che rispondono a determinate linee guida. Esse sono poi state illustrate nel dettaglio dalla presidente della provincia di Fermo.
SALUTE
“Abbiamo coscienza delle difficoltà che abbiamo attraversato a seguito della pandemia ma sappiamo come un’assistenza medica di prossimità e un utilizzo della telemedicina possa rappresentare uno sviluppo della sanità, così come la riorganizzazione delle strutture già esistenti (case di riposo). Pensare ad un’ospedalizzazione delle case di riposo o un’assistenza domiciliare delle persone che si trovano nelle fasce di età più avanzate può rivelarsi qualcosa di adeguato alla situazione sanitaria che stiamo vivendo. Abbiamo anche creato un patto specifico per la sanità che abbiamo condiviso con l’allora direttore di Av4 Licio Livini e che ora abbiamo convenuto anche con Roberto Grinta perché abbiamo la necessità di riqualificare un’assistenza sanitaria che non è rappresentata solo dall’ospedale di Fermo”.
LAVORO
“Il lavoro è al centro dello sviluppo del nostro sistema economico e va tutelato con la creazione di quegli ammortizzatori sociali che facciano da paracadute per i momenti di difficoltà nelle varie crisi aziendali che inizieremo a vivere. Anche l’attenzione al lavoro all’interno dell’azienda è un obiettivo che reputiamo fondamentale per l’economicità delle aziende stesse”.
CONOSCENZA E FORMAZIONE
“C’è la necessità di preparare figure fondamentali per le nostre aziende con un maggior sviluppo delle scuole professionali che vadano a formare figure tecniche e specializzate per l’industria manifatturiera ed edile. Occorrono formazione e manodopera specializzata, occorre creare una formazione che superi le difficoltà e dia figure specializzate che possano sviluppare sempre di più determinati settori. L’Università nel nostro territorio ha creato una rete con l’inserimento di lauree particolari e questo nuovo percorso dovrà proseguire e rivestire una parte sempre più importante del tessuto sociale ed economico del nostro territorio”.
LINEE DI INTERVENTO DEL MODELLO DI SVILUPPO
“Sono diversi gli aspetti presi in considerazione per le linee di intervento del modello di sviluppo: promuovere il rilancio del settore manifatturiero, rilanciare la manifattura attraverso un processo di innovazione e digitalizzazione, promuovere un piano articolato e complesso che risponda seriamente al fabbisogno di formazione del personale, favorire progetti di internazionalizzazione, concedere la decontribuzione del 30%, istituire la Zes (zona economica speciale) al fine di rappresentare uno strumento di defiscalizzazione per le nostre imprese”.
TRANSIZIONE ECOLOGICA
“L’obiettivo è ridurre le emissioni e favorire la diffusione delle energie rinnovabili, destando maggiore attenzione all’ambiente al fine di creare nuove opportunità di lavoro attraverso la Green Economy”.
TURISMO E AGRICOLTURA
“Essi rappresentano due pilastri fondamentali per il nostro territorio che devono ricevere maggiore attenzione. Il turismo deve essere supportato da un’azione di potenziamento a livello regionale, mentre il settore agricolo, che costituisce nelle Marche il distretto più grande d’Italia e d’Europa, deve continuare ad essere un traino per il rafforzamento del marchio Bio puntando sull’innovazione e sui giovani”.
Andrea Putzu
Dalla parte tecnica del documento, si è passati poi a quella politica, nella quale è intervenuto il consigliere regionale e presidente della II Commissione Consiliare Permanente, Andrea Putzu. “In questo documento ci sono grandi opportunità. Su questi temi la politica non deve essere divisa, bensì fare fronte comune per dare delle risposte – si è raccomandato Putzu -. Fermo è la prima provincia che ha prodotto un documento del genere e per la prima volta si sta muovendo in anticipo rispetto alle altre: tutte dovrebbero muoversi in questa direzione”.
Dall’elogio alla sentenza: “Siamo la provincia più disagiata a livello di infrastrutture perché è l’unica che non ha una congiunzione tra mare e montagna. Stiamo appunto lavorando a nuove infrastrutture: venerdì abbiamo un incontro in Regione per iniziare a ragionare sulla Mare Monti, che dal casello di Porto Sant’Elpidio si riallaccerebbe al Lungotenna. Un’altra opera riguarderà un varco della superstrada di Civitanova che si collegherà all’Auchan creando un’uscita per Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare”.
Infine, la chiosa finale di Putzu ha riguardato la digitalizzazione, l’internazionalizzazione ed il turismo che secondo lui “devono correre di pari passo. Dobbiamo far conoscere la nostra terra e i nostri prodotti – è il primo monito al quale ne segue un secondo – Dobbiamo dare attenzione ai piccoli Comuni e a quei piccoli centri che non vengono più abitati con facilità. Petritoli sia da esempio: dobbiamo dare la possibilità agli stranieri di sposarsi nei nostri piccoli centri cittadini, dando così la possibilità ai borghi di diventare attrattive e di rilanciarsi”.
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