di Sandro Renzi
In maggioranza ci si confronta sul futuro dell’Amministrazione Loira. E quello di ieri sera, a cui ha preso parte per la prima volta anche il sindaco da quando è scoppiato il tumulto agostano provocato dai “dissidenti” civici e dalla sinistra, altro non è che uno step per dissipare le nebbie delle incomprensioni e ricucire rapporti personali ancor prima che politici. Il percorso per relegare la parola crisi in un angolo è ancora lungo ed in salita ed altri incontri seguiranno nei prossimi giorni. Ma intanto una prima pietra è stata messa. A Loira sono stati chiesti chiarimenti, avanzate proposte, suggerite alternative. Il Pd, che aprirà una discussione interna al partito “come è logico che sia” ha rimarcato il segretario dem, Michele Amurri, garantisce pieno appoggio all’Amministrazione e sembra voler restare alla finestra. In fondo ora la palla passa proprio al sindaco Loira che ha ascoltato e tornerà a farlo le forze politiche ma che su un punto non intende minimamente trattare: “La mia dignità prima di tutto” ha detto. Un messaggio quanto mai preciso, netto e rivolto soprattutto al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Catalini ed al capogruppo di Psg a sinistra, Renato Bisonni. Entrambi critici rispetto ad alcune scelte compiute dall’Amministrazione negli ultimi mesi
Sindaco, ha incontrato i partiti per la prima volta da quando si è accennato all’ipotesi di una crisi amministrativa. Come è andata?
“Un confronto cordiale”
I civici che fanno capo all’ex assessore Vesprini hanno partecipato?
“No. Con Valerio mi sono incontrato qualche giorno fa ed ha confermato la scelta di fare un passo di lato. Tuttavia mi ha garantito che sui punti programmatici importanti di fine mandato non farà mancare il voto”.
Ci sono margini per ricomporre invece la frattura con la sinistra e l’altra componente civica della coalizione?
“Sono persone politicamente cresciute con me in questi anni e con le quali credo si possa fare insieme anche l’ultimo miglio prima delle elezioni”.
Eppure qualcosa sembra essersi rotto nella maggioranza.
“Per alcune di queste figure occorre ritrovare le motivazioni che ci hanno sostenuto negli ultimi anni. A Porto San Giorgio il secondo mandato non è mai esistito prima della mia rielezione. Ora sta per chiudersi un’epoca ed avrei gradito che, come detto un anno fa, gli ultimi mesi non fossero caratterizzati da legittime ambizioni politiche e da riposizionamenti. Così però non è stato”.
Fino a che punto è disposto ad impegnarsi in questo confronto?
“Se discutendo troveremo soluzioni in grado di garantire la mia dignità bene, altrimenti possiamo dire basta. Non devo restare per forza”.
Le conseguenze di una chiusura anticipata del mandato?
“Mi dispiacerebbe principalmente perché alcuni progetti in corso per la città, e che richiedono l’attenzione costante di una Amministrazione, rischierebbero di finire nel dimenticatoio e di non essere portati a termine”.
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