I carabinieri di Fermo intensificano i controlli a Lido Tre Archi. In via segni, all’alba di mercoledì scorso è stato soccorso un tunisino, vittima di un brutale pestaggio. Indagini lampo per ricostruire l’accaduto. Dopo le cure mediche è stato arrestato perché responsabile di rapina aggravata.
I carabinieri di Fermo, si diceva, sono intervenuti in via Segni, dove è stato soccorso un giovane tunisino per delle lesioni verosimilmente causate da terzi, come appariva inizialmente, a causa di un’aggressione.
Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118 che, dopo aver prestato i primi soccorsi, hanno trasportato il giovane ferito presso il pronto soccorso dell’ospedale di Fermo.
In via Segni anche gli uomini del nucleo Radiomobile carabinieri di Fermo, che hanno eseguito un meticoloso sopralluogo raccogliendo anche le dichiarazioni di alcuni testimoni.
Al pronto soccorso, contemporaneamente, sono intervenuti gli uomini della sezione operativa che hanno preso contatti con il ricoverato che, dimostratosi subito reticente e poco collaborativo nella spiegazione dei fatti, si è limitato a riferire di essere stato vittima di un brutale pestaggio da parte di alcuni sconosciuti extracomunitari, senza alcuna motivazione.
La sua reticenza, ovviamente, non è passata inosservata agli uomini dell’Arma, che hanno deciso di approfondire gli accertamenti.
Ed infatti le indagini condotte su ogni fronte dai militari fermani, insieme ai carabinieri della stazione di Porto San Giorgio, hanno consentito di accertare che quanto accaduto non corrispondeva ad un pestaggio selvaggio e gratuito, ma era stato generato da un episodio delittuoso più complesso.
Nello specifico è emerso che il tunisino, quella stessa notte, con il pretesto di chiedere aiuto, era riuscito a farsi aprire la porta di un appartamento in un condominio in via Segni occupato da una coppia di nigeriani.
I proprietari di casa, aprendo la porta per verificare chi fosse stato a suonare il campanello nel cuore della notte, erano stati poi aggrediti e spintonati all’interno dal malvivente, anche sotto la minaccia di un grosso coltello, e poi rapinati di alcuni cellulari e di una collana in oro da donna.
Una imprevista reazione delle vittime, aveva poi indotto il rapinatore a darsi alla fuga lanciandosi dal balcone di quell’appartamento, posto al secondo piano dell’edificio, per fuggire approfittando dell’oscurità notturna. Purtroppo per lui, però, il proprietario di casa, riavutosi dalla sorpresa per la violenta intrusione, si è messo a inseguirlo, insieme a un suo parente connazionale. I due poco dopo hanno raggiunto il tunisino. E ne è scaturita una colluttazione per bloccarlo nel corso della quale il rapinatore è stato, verosimilmente, rimasto ferito.
Quasi contemporaneamente, poi, sul posto sono intervenuti sia gli uomini di una “gazzella” del Norm carabinieri di Fermo, sia un’ambulanza del 118, attivati telefonicamente dalla compagna del nigeriano rapinato.
Mentre i sanitari trasportavano il ferito in pronto soccorso, i militari si attivavano per ricostruire subito le fasi della concitata vicenda, iniziando dall’identificazione del tunisino di circa 40 anni, soggetto già gravato da numerosi precedenti di polizia soprattutto per reati in danno della persona e del patrimonio, e in materia di stupefacenti.
Al termine delle cure sanitarie in ospedale, l’uomo è stato condotto in caserma dove, al termine delle accurate indagini condotte dai carabinieri, nelle ore seguenti è stato sottoposto a ‘fermo di indiziato di delitto’, poiché ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata a danno della coppia di nigeriani.
A conclusione degli accertamenti di rito, il tunisino è stato trasferito presso la casa di reclusione di Fermo, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il giorno successivo, poi, su richiesta della Procura della Repubblica di Fermo, che concordava con le risultanze investigative raccolte dagli uomini dell’Arma, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo di indiziato di delitto, disponendo la custodia cautelare in carcere per il rapinatore. L’extracomunitario, pertanto, all’esito dell’udienza di convalida, è stato accompagnato nell’istituto penitenziario per rimanervi in attesa di giudizio.
Sulla vicenda, poi, i carabinieri proseguono gli accertamenti per portare alla luce ogni più piccolo elemento di interesse per l’indagine.
E nei prossimi giorni la compagnia carabinieri di Fermo intensificherà i controlli a Lido Tre Archi, ed in tutti i luoghi in cui negli ultimi giorni si sono registrate diverse criticità ed episodi di microcriminalità. Come sempre il presidio del territorio è, per gli uomini dell’Arma, una priorità assoluta.
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