di Andrea Braconi
Teatro dello spettacolo, anzi, dello scempio è via Mario Agnozzi, la bretella che sbuca nel quartiere di San Giuliano, a pochi passi dalla Questura. Centinaia di bottiglie di birra abbandonate, recuperate a fatica lungo la scarpata ed ammassate a bordo strada, in attesa di essere portate via. “E questo non è niente – denunciano Sonia e Cinzia dell’associazione #nelnostropiccolo -. La settimana scorsa è stato raccolto 4 volte tanto, materiale che invece di essere regolarmente smaltito viene buttato in questi luoghi. Dai cittadini ci arrivano tantissime segnalazioni, noi scendiamo nelle scarpate e andiamo a cercare di tutto, come avvenuto a Monte Cacciù dove abbiamo raccolto 3 tonnellate di roba di cantine intere svuotate”.
In questo momento il loro gruppo opera a Rapagnano una volta a settimana, ma da singoli quando sono liberi dal lavoro si muovono in varie zone sensibili, compresa la cosiddetta Pompeiana. “Siamo volontari che si sacrificano in mezzo ai rovi, operativi a 35 gradi o a 2 gradi di temperatura. Chiediamo cosa stiamo lasciando ai nostri figli, quanto stiamo danneggiando l’ambiente con questi atti scellerati. Qui ci sono soggetti che invece di smaltire regolarmente i propri rifiuti li sversano nei fiumi e nei torrenti o li ammassano nascosti in queste scarpate. Mancano i controlli e noi ci sforziamo di dare una mano. Lo facciamo anche da un punto di vista culturale, utilizzando l’arte per far capire che c’è un’alternativa a questo schifo”.
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