Caos al Pronto Soccorso: paziente dà in escandescenza, carabiniere colpito a una mano

FERMO - L'increscioso episodio nel tardo pomeriggio di ieri. Poco prima altro uomo in escandescenza, tranquillizzato dagli agenti della Cosmopol che si occupano della vigilanza all'ospedale di Fermo

di redazione CF

Attimi di concitazione e apprensione nel tardo pomeriggio di ieri al Pronto soccorso di Fermo dove un uomo, in evidente stato di agitazione, ha colpito un carabiniere del Radiomobile di Fermo a una mano. Il militare ha riportato, fortunatamente, solo delle lievi lesioni che gli sono costate qualche giorno di prognosi. Tutto parte da qualche minuto prima quando l’uomo, a Fermo, a seguito del suo stato di agitazione, è stato raggiunto e soccorso dai sanitari del 118 e proprio dai carabinieri che lo hanno accompagnato all’ospedale Murri di Fermo per le cure e l’assistenza medica del caso. Ma il paziente, una volta al Pronto soccorso, ha dato nuovamente in escandescenza. E nella concitazione ha colpito un carabiniere alla mano. Bloccato e placato, i militari dell’Arma, i sanitari e gli agenti della Cosmopol, che si occupa della sicurezza all’interno del nosocomio, sono riusciti a riportarlo alla calma e a ristabilire la normalità nel reparto. E poche ore prima, sempre al Pronto soccorso, un altro uomo è andato in escandescenza. Questa volta senza ferire nessuno: riportato subito alla calma e tranquillizzato dagli stessi agenti Cosmopol.

Episodi che riaccendono inevitabilmente i riflettori sulla sicurezza al Pronto soccorso. Questa volta a subire conseguenze fisiche è stato un militare dell’Arma. Ma giusto venerdì scorso è tornato alla ribalta il grave problema delle aggressioni subìte dai sanitari dei Pronto soccorso di tutta Italia, delle Marche e, sì anche di Fermo. In quell’occasione i sanitari della ‘porta d’ingresso’ del Murri, guidati dal primario Alessandro Valentino hanno simbolicamente incrociato le braccia per un minuto in segno di solidarietà con i colleghi di Pesaro, vittime dell’ultima aggressione in ordine di tempo registrata nelle Marche. E lo stesso primario ha ammesso che anche a Fermo i sanitari sono spesso oggetto di minacce e aggressioni.

 

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