di Serena Murri
foto Simone Corazza
Con il Ministro Bonetti, il sottosegretario Vezzali e l’On Annibali, un pomeriggio all’insegna degli Allenamenti alla parità di genere. Ieri, al teatro dell’Aquila di Fermo, l’evento organizzato dall’associazione Il tempio di Bellona, condotto da Paolo Paoletti, ha permesso al pubblico di immergersi in un percorso nel quale il connubio tra sport e pari opportunità è possibile. In apertura, i saluti del Sindaco Paolo Calcinaro che ha sottolineato i risultati tangibili raggiunti dall’associazione, seguiti da quelli del Prefetto Vincenza Filippi che ha ribadito il «grande fermento culturale, associativo, sociale, economico della comunità di Fermo».
L’iniziativa di oggi si basa sullo sport come esperienza di costruzione di cittadinanza, così si è espressa il Ministro alle Pari Opportunità e alla Famiglia, Elena Bonetti: «Serve un approccio nuovo nell’affrontare la violenza contro le donne e la parità di genere attraverso un’azione educativa. Lo sport è uno degli strumenti di empowerment e di costruzione di relazioni di cittadinanza. Per le donne lo sport è il luogo in cui la propria identità viene messa in campo, dove fare squadra. Dove imparare che si può anche fallire».
Ministro Bonetti che, terminato l’appuntamento di Fermo, ha commentato: “Lo sport è una tra le esperienze di empowerment e di costruzione di relazioni positive di cittadinanza tra le più straordinarie che si possano vivere. Lo sport è, a tutti gli effetti e a pieno titolo, comunità educante nel Paese. Per questo oggi con grande piacere, insieme alla Sottosegretaria Vezzali e all’on. Lucia Annibali ho visitato e ringraziato la città di Fermo per aver dato vita ad un progetto straordinario di promozione dell’empowerment femminile e del contrasto alla violenza di genere attraverso l’azione educativa sportiva. Un progetto frutto dell’impegno comune dell’amministrazione della città, della Prefettura, delle associazioni, delle atlete e degli atleti del territorio: insieme per far diventare esperienza condivisa tra le ragazze e i ragazzi quello che lo sport incarna: l’incontro e il rispetto, il coraggio di mettere in gioco i propri sogni, lo spazio di un protagonismo che è ugualmente aperto ai talenti di tutte e per tutti, donne e uomini insieme”.
All’origine del progetto, l’associazione che prende il nome Bellona, dalla dea romana della lungimiranza e della strategia e protettrice dei guerrieri come ha spiegato in chiusura la psicologa, Catia Ferrantini Presidente dell’Associazione: «Insegniamo a riconoscere i segnali di prevaricazione e le situazioni di rischio da evitare preventivamente. Crediamo fortemente in questo progetto Donna Altra Difesa, un progetto a scopo educativo che vogliamo far conoscere ed esportarlo. Riconosciuto come metodo originale di difesa femminile perché integrato aspetto sportivo con il benessere psicologico attraverso il format con equipe di esperti, lavoriamo in un percorso che punta su una difesa alternativa che parta dal lavoro su se stessi, su risorse e limiti, lavorando sia a livello fisico che psicologico verso una reale parità di genere. Un percorso di crescita personale, attraverso situazioni simulate rischiose, per imparare a fronteggiarle, rivolto a donne dai 15 ai 55 anni. Quest’anno c’è anche un percorso Yoseido’, per l’educazione alla parità di genere e alla prevenzione del disagio giovanile, dagli 8 agli 11 anni con pedagogista». Un progetto nato proprio da Fermo grazie alla passione e lungimiranza di Francesca Pieragostini e Fabio Cucco, fautori anche dell’inontro ci ieri.
Dal palco, la Sottosegretaria Valentina Vezzali, ha esordito parlando «del diritto allo sport come diritto acquisito, le donne non erano ammesse alle Olimpiadi. Quando dichiarai di voler diventare mamma ho rischiato di essere depennata dalle liste federali. A 9 mesi dalla nascita di mio figlio, ero sul tetto più alto del mondo vincendo il mio quarto mondiale, oltre ad aver ottenuto la presa di coscienza che un’atleta donna non solo può competere ad alti livelli ma può vincere. Il mondo dello sport può veicolare valori come rispetto, uguaglianza, meritocrazia. Sento la responsabilità di attivare la rivoluzione culturale per radicare lo sport dentro ognuno di noi». Lo sport spesso visto in contrapposizione alla scuola, «invece -ha aggiunto la Vezzali- permette di avere pari opportunità. Grazie all’associazione Il tempio di Bellona, per far sì che lo sport consenta alle persone di crescere in un ambiente sano».
A sottolineare l’aspetto emotivo dello sport, l’onorevole alla Camera dei Deputati Lucia Annibali: «Bello quando si sente tanto sentimento, un impegno che è anche una passione per mantenere vivo l’impegno anche di fronte alla frustrazione. Serve tenere allenato il cervello e il cuore anche per immaginare cose nuove per promuovere una vita il più libera possibile. Oggi si realizza il sogno di un progetto pensato quest’estate. Lo sport -al di là di quello professionistico- è uno strumento per una donna che vive una esperienza di violenza per avere cura di se stessa e uscire dall’isolamento e dalla perdita di autostima, ritrovare quel coraggio di interagire con qualcun’altro che non sia nel microcosmo di origine e la paura di confrontarsi con ciò che al di fuori di quello che stai vivendo è uno spazio per ritrovare se stesso».
È intervenuta anche l’assessore alla cultura, Micol Lanzidei a testimoniare il «forte attaccamento della città a questi temi. A breve nascerà la Commissione Pari Opportunità a Fermo che mancava. Questo progetto è un’occasione per concretizzazione gli intenti. L’associazione Il tempio di bellona mette insieme il corpo e la mente e aiuta ad affrontare anche psicologicamente situazioni di pericolo». L’assessore Alberto Scarfini ha espresso la sua «soddisfazione perché Fermo ha bisogno di questi spazi, quest’associazione l’ho vista crescere con i primi spazi. Lo sport vince sempre e ha mille dialoghi e va a scoprire di sconfiggere la violenza di genere».
Un progetto che ha ottenuto anche il riconoscimento dello CSEN, il Centro Sportivo Educativo Nazionale, rappresentato ieri a Fermo dal presidente nazionale Francesco Proietti e dal Coni il con delegato regionale Ugo Spicocchi che ha evidenziato il percorso fatto dall’associazione sportiva il Tempio di Bellona, che partita da Fermo, è arrivata a vedere il proprio metodo riconosciuto a livello nazionale,
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