di Andrea Braconi
Negli occhi del primo cittadino Gianmario Borroni è impressa tutta la soddisfazione per un evento che ha segnato, in maniera indelebile, la storia del suo Comune. Con il taglio del nastro di domenica scorsa della mostra sul santuario de La Cuma, Monte Rinaldo ha aperto infatti un nuovo fondamentale capitolo che punta, nell’immediato, ad un decisivo cambio di passo per il suo sviluppo culturale e turistico.
Sindaco, per voi questa esposizione è una sorta di biglietto da visita.
“Certamente. E lo è per due motivi. Il primo è che per la prima volta abbiamo i reperti nel centro storico della città. Dall’altra parte, con questa tipologia di proposta, garantiamo al nucleo familiare una visita coinvolgente. In più è ulteriormente utile nel realizzare i laboratori didattici dei bambini. Insomma, il nostro è un lavoro che evolve costantemente.”
La Cuma è il cuore pulsante della vostra dimensione culturale, storica e turistica. C’è altro su cui state lavorando per far conoscere ancora di più questa realtà?
“Di progetti ne abbiamo diversi, sia dal punto di vista della fruibilità del sito, sia per quanto riguarda alcune tipologie di attività imprenditoriali che possono gravitare intorno a quell’attrazione. Stiamo ragionando sull’acquisto di un rudere che si trova lì vicino, da destinare ad alcune attività private. Servirà intercettare le risorse giuste, ma a differenza del passato abbiamo i progetti pronti e un gruppo di lavoro collaudato.”
Il presidente Draghi, dandovi una grande responsabilità, ha affermato che sarete voi sindaci i protagonisti della ripresa del Paese, ripresa che passerà anche per il versante turistico.
“Siamo consapevoli delle difficoltà, come delle opportunità del PNRR. Ma per attuare le nostre decisioni dobbiamo superare delle procedure che a volte diventano avvilenti. Io sono contrario alla semplificazione in maniera indiscriminata, perché può essere rischiosa, ma va detto che se oggi per realizzare delle opere devo impiegare 2 o 3 anni, quando va bene, questo non mi consente di rendere efficace la mia azione amministrativa. Accolgo favorevolmente quanto detto dal presidente del Consiglio, ma come rimarcato da Gentiloni c’è il rischio di accumulare un ulteriore e forte ritardo. Ci sono tante possibilità per recuperare questo gap, penso ad esempio che non per forza deve essere l’ente ad attuare la progettualità: potrebbe dare gli indirizzi politici e amministrativi, poi se dovesse esserci un soggetto terzo che riesce a materializzare quel progetto, ben venga.”
E come vede il sindaco Borroni la Monte Rinaldo del futuro?
“Credo che abbiamo un’occasione imperdibile per ridare vita ai nostri borghi, intanto per far sì che si arresti quel processo di spopolamento e di carenza dei servizi. Se riusciamo ad accendere a pieno regime la macchina turistica locale, il problema si è mezzo risolto. Monte Rinaldo è un piccolo centro come tanti altri e qualora riuscissimo a creare i progetti che abbiamo in mente, non avremmo un edificio pubblico vuoto. Bisogna però avere disponibilità dal punto di vista dell’accoglienza turistica, dove i numeri sono crescenti ma i margini di miglioramento sono molto ampi. C’è però una carenza ricettiva, per saturare i posti che abbiamo ci mettiamo un attimo. E il rischio è di non riuscire a far fronte alla domanda. L’altro ragionamento è sfruttare le nostre bellezze per incentivare forme di turismo specifiche, come quella di Petritoli con la wedding destination. D’altronde, ogni nostro borgo custodisce qualcosa di speciale, che aspetta solo di essere valorizzato nel miglior modo possibile.”
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